Luna, cavallo e silenzio. Poesia di autore anonimo nello stile di Federico García Lorca

Un viaggio notturno tra eros, morte e mistero

La luna guarda il campo
e i cavalli tremano.
Il silenzio si fa lungo
come un mantello bianco.

Cavalco nel sogno,
tra ulivi e laghi spenti,
con un nome sulla lingua
che nessuno sa più.

Una ferita aperta
luccica nel buio,
e la notte non chiede
che di cadere piano.

Traduzione italiana a fronte: la poesia è già scritta in lingua originale (spagnola).


Commento alla poesia

L’autore anonimo intreccia in questi versi tre dei suoi simboli più emblematici: la luna, il cavallo e il silenzio. Il testo è intriso di mistero, con un’atmosfera onirica e rituale. L’azione del “cavalcare nel sogno” evoca una ricerca interiore o un viaggio verso la morte, mentre la luna veglia come presenza femminile, ambigua, a volte crudele. Ogni parola è carica di un erotismo velato e di una dolcezza tragica, in piena coerenza con la poetica del grande autore andaluso. La musicalità del testo e la simbologia ricorrente ne fanno un piccolo gioiello lirico, capace di evocare emozioni ancestrali e archetipiche.


Biografia di Federico García Lorca

Federico García Lorca nacque il 5 giugno 1898 a Fuente Vaqueros, in Andalusia. Poeta, drammaturgo e musicista, fu una delle voci più originali della letteratura spagnola del XX secolo. Le sue opere mescolano modernismo e tradizione popolare, con una predilezione per il folclore andaluso, il flamenco e le tematiche universali della morte, del desiderio e della solitudine. Tra le sue raccolte più note: Romancero Gitano, Poeta en Nueva York e Llanto por Ignacio Sánchez Mejías. Venne arrestato e fucilato nel 1936 all’inizio della guerra civile spagnola, divenendo simbolo del martirio intellettuale e della libertà artistica. Il suo corpo non fu mai ritrovato.