“Città Futura” ricorda Dario Fornaro

“Città Futura” ricorda Dario Fornaro

Il Dottor Dario Fornaro questa notte ci ha lasciato.

Alessandria: L’associazione “Città Futura”, di cui Fornaro è stato per anni un assiduo aderente, esprime le proprie condoglianze ai famigliari e partecipa al dolore degli amici e delle persone che lo hanno conosciuto.

Dario Fornaro, per anni direttore dell’Unione Industriale, ai temi dell’industria e dell’economia alessandrina, delle sue prospettive e del suo declino ha dedicato numerose e puntuali analisi.

In particolare nel 1969, come responsabile dell’Ufficio Studi, ha curato la pubblicazione, promossa dal Comune di Alessandria e dedicata a: “Industria e occupazione in Alessandria nel decennio 1958-1968”.

Negli ultimi mesi non potendo, per l’aggravarsi della malattia, partecipare direttamente ai lavori dell’associazione, non ha però mai fatto mancare per il giornale online di “Città Futura” i suoi precisi e dettagliati interventi sulla situazione dell’attualità politica ed economica del Paese e del territorio.

Ricordiamo, tra i molti, il contributo di Fornaro per il volume dedicato dall’associazione agli 850 anni della storia della città (“Alessandria: 850 anni di Storia”, pubblicato nel novembre 2019) che riguardava il tema: “Città e Industria – Separati in casa?”. Dove l’amico Fornaro, tra l’altro, constatava, con un pò di rammarico, come gli alessandrini guardassero ormai all’industria con un sentimento di distacco e delusione. Delusione che non poteva che aumentare quando gli sviluppi della “logistica”, più volte presentati come vincenti, non si sono rivelati tali.

Alla figura di Dario Fornaro, a partire dall’analisi dei suoi numerosi contributi scritti, l’associazione “Città Futura” dedicherà uno specifico approfondimento.

Renzo Penna

Alessandria, 1 gennaio 2023

Renzo Penna: GIUSTA LA MOBILITAZIONE DEL COMITATO DI SPINETTA, MA LA BONIFICA NON SI OTTIENE CON LA CHIUSURA DELLA SOLVAY

Alessandria: GIUSTA LA MOBILITAZIONE DEL COMITATO DI SPINETTA, MA LA BONIFICA NON SI OTTIENE CON LA CHIUSURA DELLA SOLVAY

“Condividendo molto le ragioni del Comitato che a Spinetta Marengo si batte per tutelare la salute degli abitanti, rivendicando nei confronti della Solvay la messa al banco delle produzione nocive e chiedendo agli Enti di controllo e alle Istituzioni un maggiore impegno e trasparenza nelle loro importanti funzioni, debbo però con franchezza dire che lo slogan “chiusura e bonifica subito” non mi convince e non mi trova d’accordo.

Infatti, oltre a contrapporsi ai lavoratori della Solvay senza offrire loro una credibile alternativa occupazionale, la storia industriale di questo Paese ci insegna che la chiusura delle aziende non porta mai alla bonifica, ma scarica i costi e le conseguenze di un sito inquinato non su chi lo ha causato, spesso aziende private, ma sul pubblico, cioè a carico della collettività che le risorse per le bonifiche sovente non ha.

Una battaglia giusta, ma molto difficile come quella condotta dal comitato di Spinetta ha bisogno, per risultare vincente, del pieno sostegno delle istituzioni (Comune, Provincia, Regione) e della condivisione da parte delle organizzazioni dei lavoratori, anch’esse interessate alla salute dei lavoratori, per non risultare isolata nei confronti delle iniziative della multinazionale belga. Da questo punto di vista l’esperienza unitaria del sindacato, del Comune e delle strutture sanitarie portata avanti, con costanza e per anni, nei confronti della Eternit di Casale Monferrato rappresenta un utile situazione da prendere come riferimento”.

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