Lucia Triolo: il sorpasso

guarda lo spazio tra
morte e nascita
dove la prima tira corda e
l’altra cede
guarda di quanti giorni è fatto un passo        
cosa fare quando è

l’ombra a sorpassarti?
la rincorri? l’affronti? 

e perchè?
ha uno specchio in mano  
tiene ciò che è scritto e 
ciò che è cancellato in me

i passi 
tra me e lei
piangono in ordine sparso 
la corda al collo impicca
e tu dici:

resistere ha un suo sfarfallio
una sua malinconia

Lucia Triolo: l’ ombra e il vento

l’ombra si disincrosta
dei suoi futuri
si raschia di dosso
i nomi che evocano forme
non legge i suoi volti,
li ritaglia di profilo

-suonano altrove le parole
che ho lasciate
lungo il viaggio-

ma anche le ombre sanno:
narrano di cammini graffianti
custodiscono le
allegorie delle speranze
non amano gallerie 

-suoneranno altrove 
le parole che ho dimenticate
finito il viaggio-

Immobile e altera
l’ombra
resiste al vento

fu allora: mi accorsi
che ti batteva
il cuore

lucia triolo: lo spiraglio

uno spiraglio
lucida la propria ombra
poi
i dilegua;


nella vasca da bagno
ha lasciato
l’accappatoio 
umido 
e i piedi

nell’ombra tutto 
accade,
il passato il presente il futuro…..
un fuori luogo
di spalle, di profilo

Altrove fa capolino talvolta
fra oscure titubanze
il fremito di un volto
…desiderio,
…passione.
Poi nulla

Qualcosa
vaga
vestita di stracci