Lucia Triolo: per strada

tanta gente in strada,
branchi di scarpe
strano, 
stanno tutti come 
per cadere
passano dinnanzi ad una chiesa
-inginocchiatoi a file-
che sta per cadere

stanno per cadere i colori
del giorno, poi quelli della notte
colori di orribili forme
che mi
somigliano

c’è del fumo come da polvere da sparo
incubo e realtà diventati
l’uno dell’altra

tanta gente in strada
intimità inghiottite e perdute
e non c’è nessuno

ma un giorno
proprio lì
tu 
m’hai amata

la verità si era addormentata

Lucia Triolo: Hoerderlin

come spettro
Hoerderlin attraversa di sguincio
le sue meteore

ricordalo legato a un’attesa:
che si schiuda un fiore
o
si chiuda per sempre

lo schioccare di una fune 
sbalordita 
sulla fine di una nascita
o sull’inizio di una morte

lo schioccare dove tu eri
Suzette
e dove era lui
impigliato nella rete                  
dei tuoi capelli

lunghe le dita carezzano 
i petali
del vostro appuntamento

l’anima che vi doveste
ha imboccato l’uscita secondaria
e si è persa nel buio

che smetta di urlare quel fiore
-ti accarezzava la guancia-
è un errore quell’urlo

è pazzo quel fiore!