Questa è la mia casa, di Franco Bonvini

Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava – Social Media Manager –

https://alessandria.today/

Questa è la mia casa

 franco bonvini  CanzoniMusica 

O Signore dei viaggiatori
ascolta questo figlio immerso nei colori
che crede che la luce sia sempre una sola
che si distende sulle cose e le colora
di rosso di blu di giallo di vita
dalle tonalità di varietà infinita
ascoltami proteggimi
ed il cammino quando è buio illuminami
sono qua in giro per la città
e provo con impegno a interpretare la realtà
cercando il lato buono delle cose
cercandoti in zone pericolose
ai margini di ciò che è convenzione
di ciò che è conformismo di ogni moralismo yeahhh
e il mondo mi somiglia nelle sue contraddizioni
mi specchio nelle situazioni
e poi ti prego di rivelarti sempre in ciò che vedo
io so che tu mi ascolti anche se a volte non ci credo

Ricordi misti, di Franco Bonvini

Photo by John Diez on Pexels.com

Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava – Social Media Manager –

https://alessandria.today/

Ricordi misti

 franco bonvini  

Quando la penso, un po’ più forte del solito
cercando di costruire un ricordo
lei arriva sempre,
come a dire lo so, sono qui, bravo.
Come quando da piccolo volevo una grattachecca
e subito si sentiva il suono delle ruote del carrettino del ghiaccio sul pavè.
Se ne comprava un bel pezzo, per la ghiacciaia
e così se ne poteva grattare un poco
da mescolare con zucchero e limone
finchè era bello grosso.
Ma questo probabilmente non è vero
e chissà quante volte non è arrivato quel carrettino
lasciando un desiderio inesaudito.
Perchè i ricordi cambiano e ci si illude che siano veri.
Che mio padre non ha mai alzato le mani
ricordo solo una sculacciata a mio fratello
per un capriccio.
Ma probabilmente lui ricordaquelle a me.
E probabilmente anche lei arriva per caso
ma è certo che arriva per me.

https://bonvinifranco.wordpress.com

Sogna, di Franco Bonvini

Sogna, quelle immagini che passano
le bancarelle, le mura e il mercato
le passanti generose dei pomeriggi di luglio
generose di forme e colori
sono vere più del vero
più di questo cielo grigio di un ottobre preso a caso
spoglio d’ori e di lustrini.
Sogna quello che hai negli occhi
anche se non ricordan bene
quello che inventano sarà
e sarà sole sulle passanti splendide
e ombre sotto i seni
e poi vesti che si aprono
per un bagno dentro il lago
sogna carni mobili e vive.
Sarà vero quel che gli occhi riempie
e scambia il grigio con il rosa
e negli occhi pesa come un falso ma d’autore.

Leggi altro su: https://alessandria.today/

Leggi altro su: https://alessandriaonline.com/

Stupidata mattutina, di Franco Bonvini

Stupidata mattutina, di Franco Bonvini

Da Ugovizza verso Chiusaforte non è che ci fosse stata una gran movida
solo qualche bar, qualche osteria
ma tante ombrette lungo la via.
Da Chiusaforte verso Ugovizza poi era la stessa cosa
solo la via un po’ più difficoltosa
per altre ombrette, ancora, lungo la via.
Se ti fermavi un po’ a Pontebba c’era la mensa della ferrovia
si mangiava una lasagna uguale uguale a quella della caserma mia
a dartela però era una bella cameriera
e non un militare di fanteria.
Sì lo so sono ricordi
ma non sono da dimenticare
e la lasagna è buona secondo chi te la fa mangiare.

Migrante stanziale, di Franco Bonvini

Migrante stanziale

 franco bonvini 

C’era una zingara a vegliarmi le notti un tempo
appoggiata al muro
sempre sorridente nel suo abito rosso
e con sempre rose tra la mani.
La sua cornice dorata svaniva nella la notte
per me scendeva tra lampi di blu elettrico
a cancellare le ombre.
Poi svanì per sempre la sua gabbia
e fu sempre con me, a ogni ombra del bosco
nei pendii di montagna, dove crescono i narcisi
nel brillare del lago
in pezzetto di cielo disegnato
e ancora nelle notti più buie.
Ma per sempre non è per sempre.
E’ tornata alla sua cornice
sta in una casa che non so
e io giro al bosco
con un fischio a tremila hertz nelle orecchie
e confonde il silenzio
il canto e l’ incanto
e so che non la vedrò più nella sua cornice.

Anche se la cerco ancora
negli arcobaleni delle cascate
in un lago che brilla al sole
e deforma il profilo dei monti.
O solo nel buio della stanza.
Fuori dalla sua cornice dorata.

Qualcosa che non so, di Franco Bonvini

Qualcosa che non so

 franco bonvini  PensieriPensieri dal lago  27 agosto 2020 1 Minute

E’ qualcosa di prima dell’infanzia che ricordo
qualcosa che altri hanno visto
forse in un lontano e caldo Agosto, come questo
cercando ombre e frescure.
Altri che ora sono io.

E’ così che ho preso quella strada
che scendeva stretta tra gli alberi
tutta curve e ombre, partendo dalla statale a lago,
ricordando qualcosa che non so.
E’ così che ho sceso tutte quelle scale in pietra
con occhi e gambe d’altri innamorati.

E più scendevo più pesava l’ ombra
sulle cose che non si vedono
senza fatica scendevo e riposava il cuore
in forma d’acqua, brillante
e calme onde.

L’ultima scala ha una grata in ferro
va verso frontiere sconosciute, che non so
dove qualcuno mi sogna.

Chiusa. Non è ora di partire per altri lidi, ma di tornare.

(foto mia)

L’ora più dolce, di Franco Bonvini

L’ora più dolce

 franco bonvini  

C’è un’ ora,
quando il sole sta per scendere oltre i monti
in cui il lago s’ indora, e si calma.
L’ acqua si ferma e i cigni hanno già fatto l’ ultimo volo.
È lì che manca
e non è solo nostalgia
o tutte quelle balle sull’ età
che fa asciutti gli occhi.
È che gli anni senza sono sempre di più
è che non ricordo la voce,
la voce in-canto sulle rive del lago.
Per questo ci vado spesso.
Finchè la sentirò
chiamare il mio nome.

20170826_180235

Mare mare mare, di Franco Bonvini

Photo by Fabian Wiktor on Pexels.com

Mare mare mare

 franco bonvini  Pensieri  

Certo il mare è bellezza
bellezza infinita come i suoi orizzonti
e spiaggie che quasi non ne vedi la fine
e urla e biancheggia, sì
e a volte se ne sta in silenzio o arrossisce
se ci stai in mezzo, circondato da orizzonti sembra non finisca mai
anche se poi finisce.
Bellezza sopportabile.
Ecco quello che manca lì, per me nato al lago è la sopportazione.
Seduto sulla riva del lago, nel tuo angolo di sempre, devi sopportarne la voce
e le confidenze che ti fa in quei pochi metri quadri di spiaggia sassosa
quelle sì sono infinite
e sopportare è ritorno all’innocenza ma piena di mancanze.
Eppure le mancanze sono sempre dietro la montagna alle spalle
o a quella di fronte.
Così si vince la mancanza di lei
sempre in qualche antro di lupa dietro le scavalcabili montagne.

Va tutto bene, di Franco Bonvini

Va tutto bene

 franco bonvini  Pensieri  9 agosto 2022 

Ti dirò che quest’ombrellone
su una spiaggia immensa
di un’isola in mezzo al mare
che qualcuno chiama meraviglia
è solo un punto minuscolo e invisibile da lontano.
E lontano è come una mancanza indicibile di sogni
o meglio come un sogno non mio
che qualcun altro doveva sognare.
Certo ti mando foto da questo luogo lontano
paesaggi, tramonti, albe e amori
ma non è la stessa cosa.
Comunque qui va tutto bene.