Racconti: La storia del povero cieco, di Cinzia Petrone – Autrice

La storia del povero cieco

Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:

«Sono cieco, aiutatemi per favore»

Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un’altra frase.

Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.

Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.

Il pubblicitario rispose:

“Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo”.

Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:

«Oggi è primavera e io non posso vederla».

Morale:

Cambia la tua strategia, cambia prospettiva di osservazione, quando le cose non vanno molto bene e vedrai che andrà meglio.

Racconti: Le rane nel pozzo, di Cinzia Petrone – Autrice

Le rane nel pozzo

Questo racconto ci parla del potere delle opinioni altrui. Narra di un nutrito gruppo di rane che aveva l’abitudine di andare a divertirsi nella foresta. Cantavano e saltavano fino al tramonto. Ridevano a crepapelle ed erano inseparabili.

Un giorno, in una delle solite uscite, decisero di esplorare una nuova foresta. Avevano già iniziato a giocare, quando tre di loro caddero in un pozzo profondo che nessuna aveva notato. Le altre rimasero scioccate. Guardarono nel pozzo e videro che era troppo profondo. “Le abbiamo perse”, esclamarono.

Le tre rane nel pozzo tentarono di scalarne le pareti, ma era troppo difficile. Dopo appena un metro di arrampicata, ricadevano indietro. Le altre in superficie commentavano che ogni sforzo era ormai inutile. Come avrebbero mai potuto risalire un pozzo così profondo? Dovevano rassegnarsi. Ormai non c’era più niente da fare.

Due delle rane udirono i commenti e si arresero. Pensavano che le altre, in superficie, avessero ragione. La terza rana, al contrario, continuò ad arrampicarsi e a cadere, e dopo qualche ora riuscì a liberarsi. Le altre rimasero stupite. Una chiese subito, “Come hai fatto?” Ma la rana non rispose. Era sorda.

Racconti: Le rane nel pozzo, di Cinzia Petrone – Autrice

Le rane nel pozzo

Questo racconto ci parla del potere delle opinioni altrui. Narra di un nutrito gruppo di rane che aveva l’abitudine di andare a divertirsi nella foresta. Cantavano e saltavano fino al tramonto. Ridevano a crepapelle ed erano inseparabili.

Un giorno, in una delle solite uscite, decisero di esplorare una nuova foresta. Avevano già iniziato a giocare, quando tre di loro caddero in un pozzo profondo che nessuna aveva notato. Le altre rimasero scioccate. Guardarono nel pozzo e videro che era troppo profondo. “Le abbiamo perse”, esclamarono.

Le tre rane nel pozzo tentarono di scalarne le pareti, ma era troppo difficile. Dopo appena un metro di arrampicata, ricadevano indietro. Le altre in superficie commentavano che ogni sforzo era ormai inutile. Come avrebbero mai potuto risalire un pozzo così profondo? Dovevano rassegnarsi. Ormai non c’era più niente da fare.

Due delle rane udirono i commenti e si arresero. Pensavano che le altre, in superficie, avessero ragione. La terza rana, al contrario, continuò ad arrampicarsi e a cadere, e dopo qualche ora riuscì a liberarsi. Le altre rimasero stupite. Una chiese subito, “Come hai fatto?” Ma la rana non rispose. Era sorda.

La triste favola di lady D, di Cinzia Petrone – Autrice

La triste favola di lady D, di Cinzia Petrone – Autrice

Cinzia Perrone – Autrice

La triste favola di lady D

Il 28 agosto 1996 venne ufficializzato il divorzio, dopo 25 anni di matrimonio, tra il principe Carlo e Diana. Con un bollo di 20 sterline e un timbro apposto da Mr. Robert West sul decreto che sancisce il divorzio n. 5029, la principessa Diana Spencer e il Carlo principe di Galles, erede al trono d’Inghilterra, pongono fine alla loro unione.

Si sposarono a 32 anni lui, appena 20 lei. La storia della maestrina d’asilo semplice e bella che avrebbe potuto diventare regina diventò una favola moderna. Arrivarono due figli, William e Henry. I fotografi seguivano ovunque la coppia reale. Ogni vestito, ogni gesto, ogni sorriso della principessa Diana era analizzato e finiva in prima pagina.

Presto però le cose presero una piega diversa. La ventata di nuovo portata a corte da Diana si infranse contro la rigidità della famiglia reale e contro il “fantasma” di un’altra donna”, Camilla Parker Bowles, amore di gioventù di Carlo, da lui mai dimenticata.

Il palazzo dorato divenne ben presto una prigione. I giorni di quella che presto sarebbe diventata semplicemente Lady D si trascinavano tra cerimonie ufficiali, viaggi di rappresentanza e la pressione della casa reale. 

Ma purtroppo come spesso accade, l’uccellino libero dalla sua gabbia non sopravvive…finendo per schiantarsi contro un destino avverso.