Carezzava i pandiluna, di Amina Narimi

Carezzava i pandiluna con il sesso

delle parole più sottili sulla terra

dalle radici all’orlo di ogni fiore,

superficie profonda della pelle

prima soglia e ultima frontiera.

La sento ancora piantata fra le zolle

mentre allatta le verbene a seni dritti;

è un canto che si muta in acquabuona

nel ventre di qualcuno che lei ama

così le ossa cave del suo credo

nel mistero della sola linea alba

che mi contiene e mi fa volare.

Amina Narimi