Iya Kiva
vedo la mia casa solo nei servizi sui bombardamenti
gialla come la banda di speranza che campeggia nella bandiera ucraina
la guardo negli occhi
ma lei mi gira le spalle
nascondendosi
dietro ai sottili pannelli della memoria
e non vuole più vivere
sghignazza
della guerra
della morte
di me
ma
se è ancora viva
allora sono ancora viva anch’io
anche se viva non mi sento
non so se voglio vivere in una casa
che me, non mi chiama casa
bensì bizzarro rifugio per le parole
e ora le parole mi cadono dalle tasche
come chiavi di un alloggio temporaneo
dopo ogni tentativo di accendere la luce
e il vento della rovina urla tra le vertebre dell’amore
per tutta la steppa occupata dal sorriso del nulla
07.03.2023
da “La guerra è sempre seduta su tutte le sedie“
