Non vi dirò il suo nome
cammino all’oscuro
sento colpi del corpo contro il muro
È lì che dorme, che respira, lei
Non vi dirò il suo nome
soltanto io la chiamo quando parlo
e lei risponde mormorando
nello zolfo del sonno.
La sua voce è la notte
è la finestra laggiù,
la luce opaca
nel cortile accecato dentro il nero.
Non vi dirò il suo nome
soltanto io conosco
quello che rinchiude.
La porta è chiusa, e dietro
ansia, paura e certe volte
ballo scatenato
urlo di vagina.
Non vi dirò il suo nome
è un nome sconosciuto
come il mio
Mauro Pesce
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