ATTEGGIAMENTI, di Silvia De Angelis

Supponiamo, talvolta, di conoscere abbastanza bene, le persone che ci sono

vicine. Credo che, in realtà siamo noi, con la nostra mente, a costruire un mondo

che le renda “in un certo modo” per noi, ma in verità le immense sfaccettature

di quei caratteri ci sfuggono e sarebbero capaci di riservarci, in una situazione

al di fuori del familiare delle incredibili sorprese.

Ad esempio degli individui estremamente taciturni, nell’ambito di casa, in una

situazione diversa, lasciano trapelare un’incredibile parlantina, perché

evidentemente si sentono più portati a conversare e lasciar defluire argomenti

più creativi in un ambiente del tutto diverso. Probabilmente nel loro posto

di lavoro sono precisissimi e attenti a qualsiasi sfumatura, mentre invece

normalmente sono disordinati e distratti.

Del resto credo che ognuno di noi, a seconda della circostanza, che vive

sia costretto ad assumere una maschera dell’occasione per agire in modo

 consono, senza esagerare naturalmente, ma solo per avere un atteggiamento

 conforme alle regole della comunità umana., anche se, mentalmente, non

siano condivise

@Silvia De Angelis

Lucia Triolo: condominio di misteri

parlavi
a pezzi della tua morte
abitavano il tuo corpo giallo:
l’ allampanato condominio
di misteri
dove lo sbruffone si diverte a suonare
i citofoni

rabbia esplosa al vento
continuava a girare a girare
a spazzarne via
i risvolti dall’ultima pelle che ancora li ricopriva
neanche fosse erba secca

restavano solo pezzi della
tua morte
scaglie di discorsi come cavalli
non sellati al galoppo

e quell’ inutile fame
di vita