Alcune se ne vanno in silenzio,
sprofondate nell’assenza di un grido
alto che dissotterri radici antiche
di soprusi e violenze dietro il sipario
del teatro del normale quotidiano.
Cadono come foglie secche a terra
sotto il calpestìo incurante della fretta
del giorno che ne annienta la forma
e ne ricorda a tratti -forse- il colore
smagliante nella passata stagione.
Sono tenaci guerriere rese fragili
dall’amore che si traveste da Narciso
e le pone su un altare dove poi
saranno dono votivo da immolare
alla sete insaziabile di possesso.
Saranno poi vuoto a perdere nella
discarica dei sentimenti, dove muore
ogni possibile forma d’umanità,
dove solo il cielo ha per loro pietà.
Se ne vanno così troppe donne,
ancelle segrete della compassione
o del coraggio di abbracciare la libertà
chiuse nel manto nero della morte,
ombre senza nome e senza voce
immagini fisse d’un’ orrida realtà.
