Un giorno all’asilo nel bosco alla Caffarella

Un giorno all’asilo nel bosco alla Caffarella

Posted on  by ilaboratoriodidee

da: https://ilaboratoriodidee.wordpress.com

Maestra Giusi racconta.

19 giugno 2022

A lungo desideravo visitarlo, e finalmente nei giorni di giugno il desiderio si è realizzato.

L’asilo è collocato in un bosco urbano nel parco dell’Appia antica di Roma. 

Appena arrivati, fra gli alberi, sentiamo le voci di bimbi che giocano. Ci inoltriamo lungo un sentiero che porta a una piccola distesa pianeggiante, e ci imbattiamo in uno stuolo di “pirati” che sta per salpare su un grande vascello diretto chissà dove.

Siamo un po’ titubanti, perché non vogliamo interrompere il loro gioco, ma, ben presto ci lasciamo coinvolgere dal clima festoso e di avventura.

Anch’io mi presento, nei panni del pirata Brooke proveniente dall’isola di Sicilia. Racconto che, insieme all’amico pirata Jack, siamo venuti proprio per conoscere “gli abitanti dell’asilo nel Bosco Caffarella.

Risolte le curiosità, ci disponiamo in cerchio e, lentamente, estraggo dal mio zaino un libro: ciò che mi stupisce è vedere “i piccoli pirati e le piccole pirate” immediatamente seduti sul vascello, nel silenzio che prepara all’ascolto.

Con Jack ci alterniamo in una narrazione a due, per raccontare l’avventura di un semino, del signor Louis e dell’uccellino che regala alla sua fidanzata un fiore.

Forse, non c’entra proprio con il contesto piratesco, ma tutti seguono con curiosità e apprezzano la storia.

Al termine della lettura, mentre bimbe e bimbi raccontano le loro esperienze con piante e semi, all’improvviso un bimbo chiede “Ma dov’è il signor Louis?”.

Mi ricollego alla mancanza di pazienza nell’attendere la crescita del semino e, là per là, suggerisco: “Non si sa e, purtroppo per la troppa fretta il signor Louis non saprà mai che il seme si è trasformato in un bellissimo fiore.”

Aver pazienza e saper attendere (dal latino ad tendere), con costanza e senza perdere di vista l’impegno, vuol dire aspirare a far bene e apprezzare il valore delle cose.

E’ come quando raccogliamo le fragole mature nell’orto, assaporando il gusto dolce dopo aver dedicato cura e tempo alle piantine. O quando cogliamo le albicocche – suggeriscono bambini e bambine – che possiamo gustare grazie alla generosità dell’albero di albicocco.

Quando la piacevole mattinata giunge al termine, noi, grati dell’accoglienza e di quanto abbiamo condiviso, lasciamo loro “Ancora niente?”[1], una storia di cura e di attesa.

Portiamo con noi la speranza di poter ritornare in un futuro prossimo… e chissà quali altre straordinarie esperienze faremo con i bimbi e le bimbe di Bosco Caffarella!


[1] dell’autore francese Christian Voltz, ed. Kalandraka