lucia triolo: spazio notturno

lo spazio notturno 
ci conta le rughe
ci imbocca

come gli uccelli sui rami
ha una manciata di foglie                                  
che narra una verde
sorgente

lo spazio notturno è distante
da un dito all’altro,
premuroso
s’ inchina all’amante

un sogno in affitto
ci at-tenda
quando scende assetata
la sera

tu, mio sogno in affitto
che i demoni sbrani
racconta del dio, dei maneggi
di un vento parlante

 chi mura
senza miracoli
il destino agli umani?