RECTO-VERSO, di Cesare Bocci

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RECTO-VERSO, di Cesare Bocci

RECTO-VERSO

Che rifugio

le abitudini.

A nulla vale

che tu 

mi conceda 

illustri novità.

Accartocciando

le mie mani 

di palmo crepate

ai tuoi noti fianchi

gusto

il trasbordo condiviso

tra il moto dell’iniziale

vischiosità

e il turbine

delle contorte mosse

di briga

impercettibili.

Lasciarsi andare

nella vendemmia 

all’unisono

delle messi

per ritrovare

nelle apparenze

la sensualità

dell’allegoria.

cesare bocci