“Poesie della piana” di Patrizia Caffiero
Pubblicato il 27 Maggio 2022 da culturaoltre14

Molto interessante la piccola raccolta Poesie della piana di Patrizia Caffiero, che ho pubblicato interamente proprio per consentire una conoscenza completa e un approfondimento delle liriche in essa contenute. Un vago crepuscolarismo pervade quotidiani riti e oggetti di uso comune “il cassetto delle posate non si chiude come dovrebbe/ la tovaglia sbiadita da troppi lavaggi” e, nell’angolo riposto della memoria, si allineano le ombre di ricordi mai sopiti. Rivive un’atmosfera che ricorre a immagini dimesse e colloquiali, la fragilità della condizione umana, il ritorno alla dimora di un tempo perduto da rivivere nel proprio silenzio personale, intriso di significative venature di affetti. Un affresco di sentimenti semplici e puri che sono espressi da un verso che, pur mantenendo il ritmo poetico, si rivela efficace e stilisticamente elegante. [Maria Rosaria Teni]
La rivolta dell’acqua
Dalla montagna alla foce
la donna del giglio camminò
per molti anni, leggera
a dieci centimetri dai fili d’erba.
Poi, cominciò
il viaggio nel mondo a rovescio.
Ad occhi chiusi poteva toccare
Il lento odore dell’acqua.
Sotto terra, spinta giù dagli argini,
nel fondo
la marea della piana
addormentata
aspettava la pioggia battente.
“Venisse un fortunale, io sarei graziata.
Sono assai stanca di sterpaglie e foglie secche.”
L’acqua organizzava vedette di cannocchiali e d’ edera
periscopi di bambù e cannucce di gelato.
Era sempre più difficile alzare la testa
riempire il bordo del fiume.
Si stava sottocoperta, nell’abbraccio di lombrichi e conchiglie
una morte di fango e di oblio secolare
un’attesa di radici, sabbia e legnetti.
Non erano tempi, questi, per sconfinare.

La casa di luce
Quando il buio cala, ogni volta che vuoi
puoi ritornare nella dimora del tempo perduto.
Il pensile della cucina
ha sempre quel graffio vicino la maniglia
il cassetto delle posate non si chiude come dovrebbe
la tovaglia sbiadita da troppi lavaggi
è stampata con fragole
e tralci di vite.
Le care ombre
apparecchiano la tavola.
Puoi sederti
e desinare con loro
per riprendere fiato
dall’incuria del mondo.
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