
LA SOLITUDINE, di Gregorio Asero
LA SOLITUDINE
Accanto a me era accovacciata la solitudine.
Intorno c’era il chiarore della mezza luna
e respiravo l’odore dell’eternità.
Come terza incomoda
cercava di rubarmi all’amata.
Portava le chiavi arrugginite della porta del dolore
che solo lei sapeva come aprire.
E chi mai avrebbe potuto dare aria alla mia anima?
Accanto a me era accovacciata la solitudine.
E quando i battenti della porta
si aprirono su cardini arrugginiti
il malvagio gracidare dei pensieri
fece spazio al mio dolore.
Accanto a me era accovacciata la solitudine.
.
da “Nemesi ”
di Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n. 633
