Sognami, di Frida La Loka

Sognami

Sogna; io sogno ad occhi aperti che mi sogni.
Sogna, ad occhi chiusi, mentre il sipario cala fragile, delicatamente.

Non sognarmi; in condizioni impossibili, astratte o surreali, dove il contesto è un dipinto di Dalí.

Il forziere onirico potrà essere pieno, ma mai saranno reali, basta deciderlo, decidersi...

Carne e ossa sono cosa ben diversa, sogni...?

Schierarsi mai fu cosa semplice, peggio ancora quando di anima e corpo, si parla.

Centauro, guaritore ferito, le pulsazioni animalesche lottano con la saggezza della mente del uomo.


Tua.
13 giugno,  2022.
Da wordpress.

E siamo soltanto a martedì, di Frida La Loka

E siamo soltanto a martedì.

Arrivare a mercoledì per me e tutto un traguardo, con tanto di medaglia. Finire la settimana è ben altro discorso, ogni stramaledetto venerdì, mi accingo mentalmente ad ascoltare ‘Chariots of Fire’ e là, lontano, vedo il mio di nastro. Non è semplice fare come se la mia vita fosse ‘normale’ perché semplicemente non lo è. Ma come Frida, vado avanti, come posso.

By fridalaloka.com 

In ogni suo singolo scatto, quello che colpisce di più non è il suo aspetto ( per tanti canoni), trascurato, soppraciglie folte, baffi ben allineati.


Almeno per quanto mi riguarda, proprio il suo sguardo, gagliardo, sicuro, diritto alla lente, senza ripensamenti, con un bagaglio d’accettazione che io non possiedo, uno sguardo decisamente di sfida.
Il mento in su, sventolando veste di colori variopinti e importanti orecchini d’ogni genere, pure un paio che raffigurano delle mani, regalatole da Picasso,  quando si son conosciuti in una delle tante tertulie occasionali chissà, a parlare di politica e forse d’arte.

By fridalaloka.com 

Se guardo addietro, vedo in me quella gagliardia che oggi credo di aver perso, mentre che paradossalmente proprio dopo i suoi peggiori anni della vita, Frida ha saputo risollevarsi, da sola. Lei con al suo fianco la sua inseparabile ombra, fedele, forse l’unica.

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Tua.
31 maggio, 2022

Le cose belle da ricordare, di Frida La Loka

Le cose belle da ricordare

Come previsto, Palazzo Roverella ci aspettava con la mostra di Kandinskij. Emozioni travolgenti, quantità di lavori, dalle pitture, ai libri, alla musica, già, perché, questo magnifico pittore ci ha lasciato una eredità immensa!

Intreccio di una radice molto stretta che lo lega fortemente alla sua terra d’origine. Dicevo intreccio di capolavori che senza l’approfondimento sulla metafisica, matematica, musica, non sarebbe possibile riprodurre graficamente. 

By fridalaloka.com 

La caricia perdida, di Frida La Loka

La caricia perdida

Se me va de los dedos la caricia sin causa, 
me va de los dedos… En el viento, al pasar, 
la caricia que vaga sin destino ni objeto, 
la caricia perdida ¿quién la recogerá? 

Pude amar esta noche con piedad infinita, 
pude amar al primero que acertara a llegar. 
Nadie llega. Están solos los floridos senderos. 
La caricia perdida, rodará… rodará… 

Si en los ojos te besan esta noche, viajero, 
si estremece las ramas un dulce suspirar, 
si te oprime los dedos una mano pequeña 
que te toma y te deja, que te logra y se va. 

Si no ves esa mano, ni esa boca que besa, 
si es el aire quien teje la ilusión de besar, 
oh, viajero, que tienes como el cielo los ojos, 
en el viento fundida, ¿me reconocerás? 

Alfonsina Storni.

By fridalaloka.com 

Tua.

27 maggio, 2022.

https://fridalaloka.com

Frida la LoKa

Stanca di sognare… Ho trovato questo angolo di solitudine in mezzo a terre e oceani, tutti e due, traballanti, in mezzo a tutto ciò, ci siamo noi, esseri umani, nel bene oppure nel male. Darò sfogo a miei pensieri, quelli che, non talvolta ma bensì quasi sempre, non gli materializzo per non ferire o creare disagio o addirittura offesa. «I have a dream» come disse nel suo discorso tenuto da Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington. È quando abbia la necessità o felicità o qualsiasi altro tipo di sentimento, sarò qui. 

Paradosso, di Frida La Loka

Paradosso

Finalmente caldo si fa sentire, fiori splodono, cielo minaccia, il blu del mare urla, come fosse ultima volta.

Bambini carichi al pensiero di scuola finita. Parchi giochi fremono, le mamme un pò meno.

Grigliate cui, pranzetto là, apericena dove capita evviva!

Sembrerebbe essere tornati alla vita di sempre, infatti… di sempre.

Ritornando dalla Argentina, mi sentivo con la carica giusta, affaticata, però carica. Dopo due settimane, il tempo di fare l’inventario delle piante che hanno muttato pelle, perché non sopravvisero alla mia assenza, quindi razzia e piazza pulita, restò praticamente il vuoto… bilancio vegetale, rosso.

E lì, mi soffermo, al – tornare alla vita di sempre -. Ma questa volta non la prendo come cosa normale. Perché? Poi, ho capito che per me tornare ad una vita -normale- e uguale alla parola -rutina- , a me tanto antipatica, mi manda letteralmente in bestia. Secondo bilancio, rosso.

Come se fosse poco in questa -normalità- va condita con appuntamento dallo specialista, appuntamento dal fisio e altre erbe, che sinceramente desidererei di cuore, non esistesse questa -normalità- Terzo bilancio rosso.

Infine quando la tua parola perde peso, perde valore, sostanza, soprattutto considerazione, perdi il rispetto altrui, al punto di sentirti diminuita o credere addirittura che effettivamente, ha ragione! Mi sento persona scarsa e diminuita. Subentra una crisi esistenziale che neanche lo psicologo più erudito in materia riuscirebbe a capire dove iniziare. Quarto bilancio rosso. 

E quinto e ultimo bilancio rosso, pure la parola Paradosso del titolo è troppo piccola per definire come mi sento in questo periodo, scrivo poco, leggo un pò di più, faccio la sigaretta quando mi metto a pensare e penso molto spesso in questi giorni e mi consolo con il mio compagno rosso, che non mi fa sentire diminuita, anzi! Giurerei che più d’una volta mi parla e mi tira su. 

Tua.

23 maggio, 2022.

https://fridalaloka.com

Frida la LoKa

Stanca di sognare… Ho trovato questo angolo di solitudine in mezzo a terre e oceani, tutti e due, traballanti, in mezzo a tutto ciò, ci siamo noi, esseri umani, nel bene oppure nel male. Darò sfogo a miei pensieri, quelli che, non talvolta ma bensì quasi sempre, non gli materializzo per non ferire o creare disagio o addirittura offesa. «I have a dream» come disse nel suo discorso tenuto da Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington. È quando abbia la necessità o felicità o qualsiasi altro tipo di sentimento, sarò qui