C’era un di più per noi
in quei giorni
palindromi di noi stessi,
avevamo lasciato
che ci inchiodasse
l’un l’altro.
C’era lo strazio di tanta luce:
i silenzi e gli abbagli d’infanzia
un susseguirsi di odori
quei solchi dove trema la notte,
vi avevamo soggiornato con ignaro coraggio
e spavalderia
gli occhi spalancati sull’ ottovolante
di tepori viandanti.
Non volevamo
le parole dei grandi.
