Racconti brevi: CHE STRANO SOGNO, Gregorio Asero

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Racconti brevi: CHE STRANO SOGNO, Gregorio Asero

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CHE STRANO SOGNO

Camminavo in compagnia dei miei pensieri, fu così che non  mi resi conto di essere entrato nel mondo del nulla. Si lo so, son cose che capitano a chi è sbadato, ma io non pensavo di essere distratto, il fatto fu che pensavo alla mia donna e così senza accorgermene l’ho calpestata.

Ed ecco, nel mentre gli passavo di sopra, sentii come un lungo lamento scendere dal cielo. Dallo spavento smisi di pensare, lasciando cadere a terra il mio orgoglio. Quello che fu strano, fu che la mia donna mi guardava in silenzio e teneva le labbra come una smorfia di riso. Allora mi chinai a sfiorarle il viso, mentre lei mi guardava.

«Che fai!» esclamò impaurita.

«Niente, stavo solo pensando, quando inciampai sul tuo cadavere» gli risposi.

Allora la paura cominciò ad attanagliarmi il cervello, per scendere piano piano in fondo al mio cuore.

«La paura è un sentimento innato, non fartene pensiero, è il primo dei sentimenti che l’uomo conosce quando viene a far visita a questo mondo» lei mi rispose.

Ed ecco, allora successe una cosa molto strana, lei mi strinse a se e insieme fummo avvolti dalla terra e sparimmo per sempre da questo strano e assurdo mondo. Adesso sono in un altro mondo in un’altra dimensione e credetemi si sta molto meglio, qui non esiste la paura.

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da ” I MIEI PENSIERI”

di Gregorio Asero

copyright legge 22 aprile 1941 n. 633