Miles davis e quattro poesie di Mara Limonta

La silloge “Deflagrante sorriso” (Vitale Edizioni) di Mara Limonta si presenta come un viaggio poetico di intensa interiorità, in cui la parola diviene strumento di esplorazione e rivelazione. Le liriche si muovono tra visioni oniriche e frammenti di vita quotidiana, fondendo concretezza e simbolismo in un equilibrio delicato e vibrante. Il linguaggio, denso e sensuale, si fa corpo e respiro, capace di dare voce a emozioni profonde e a una costante tensione verso la libertà e la rinascita. Temi come il tempo, la memoria, la fragilità e la forza femminile attraversano i testi, lasciando emergere un universo poetico di contrasti e metamorfosi. L’autrice, con sensibilità raffinata, trasforma l’esperienza personale in canto universale, rivelando un’anima inquieta ma luminosa.

*

Mia madre aveva

un gioco tra noi

– chi bisticciava di più.

E così me ne sono andata,

questione di spazi e silenzi

libertà salvata servaggio sacrificato

in tutti i suoi cenni

– non importava, l’essenziale

è chiudere quella porta.

E ritornare poi

sbagliando salvando

quel che vale.

Ma una rosa è un baleno,

crocevia di ripicche sciupate

– sfiorirà, come tutte le cose

©mtl

*

Ubriacatevi

– di ruggine e furore

stille d’avversione

contrario dileggio

– profano malanimo penetrante

e mute lacrime,

silenzio fra la gente.

Ma di deflagrante sorriso

– Bacco irriverente

sfinitezza di bacio

e sterminata bellezza

– salmodiare alla luna

corolla di meraviglia

urgenza di gatti in amore

– di lucida follia.

Arrendetevi

sprofondatevi.

Ammaliatevi

di cadenti stelle

©mtl

[dalla mia silloge ‘Deflarante sorriso’, Vitale Edizioni]

*

Cenere e fango,
E cosa resta
del dolore di una donna?

Cenere e fango

©mtl (inedito)

*

Miles davis e quattro poesie di Mara Limonta

Errano senza meta,
– del fiume fate candore innamorate
peregrinando vanno, bramano un sogno
– oro fatato per amalgamar l’ amore
avviluppare l’ anima intimamente
– come l’ acqua che scorre
esplodere la carne liberare
l’ essenza , né vincolo né freno
l’ istinto assolvere,
– come marea liquefarsi indenne.

Ma il puro sguardo delle fate restive
uomo che passi, temi va oltre.

– Resterai , impietrito

©mtl (inedito)

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