Lucia Triolo: L’altra sera

con la paura di essere di vetro,
di andare in pezzi,
ho sognato me stessa: 
una che non c’è

stavo dentro una tazza 
vuota 
senza parole

un foglio pieno di esilio scavava 
tra le vene delle parole 
non dette
raccoglieva pezzi di qualcosa 
senza talento

ma anche il sangue
non c’era
l’altra sera

che unità misteriosa: “l’altra sera”!

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