…perché nel Paleolitico dovevo essere ancora molto giovane,
curioso, indagatore e pieno di presentimenti sul terzo essere che due persone anziane formano
quando si chiudono in casa con una chiave o con la notte.
e la terra avrebbe aspettato diecimila anni finché io fossi cresciuto e avessi capito
per mostrarmi ora all’aria aperta questo:
la prima coppia come due parole insieme
con un breve vuoto dove una volta c’era il trattino maschile
(femminile la congiunzione copulativa),
annodato fino ad oggi, amore fossilizzato, statua vivente inscatolata,
mentre noi, voyeur del XX secolo, vecchi a qualsiasi età, con il nostro
amore morto sulle spalle,
rimuovendo le assi, i tessuti di nylon, le pietre che li sostengono,
e sdraiandosi accanto ad essi per intravedere l’ormeggio immodesto e duraturo
che non finisce mai in un’esplosione,
Affondiamo i nostri cuori affinché non si vergognino
di quell’amore che ancora esiste
in questi scheletri dell’altro ieri in cui giacciono.
proprio come la tenerezza che dalla carezza scendeva fino alle ossa.
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