Coleridge a Colonia di Marcel Beyer

Marcel Beyer è uno scrittore e poeta tedesco. Nel 2016 è stato insignito del prestigioso Premio Georg Büchner. Tra le sue opere più famose, i romanzi I pipistrelli (1995) e Forme originarie della paura (2008). Per Suhrkamp sono uscite le raccolte di poesia Falsches Futter (1997), Erdkunde (2002), Graphit (2014) e Dämonenräumdienst (2020).

A Colonia, una città di ossa
e tuniche, con strade
acciottolate scassacranio
e vecchie e vecchi e orribili

putti, profuma come se
tutti stessero sfornando. Samuel
Taylor Coleridge ha contato
settantadue essenze, e ognuna

marcata, ognuna un inconfondibile
fetore. Esattamente tante quante le lingue
che esistono. Ho fatto il calcolo.
Perché so pensare superficialmente,

bene quanto qualsiasi Hänneschen e
qualsiasi Scheng. Il linguaggio si respira,
qui a Colonia, dove uno beve tutto
ciò che l’altro ha detto, dove

uno trangugia ciò che l’altro
promette, dove nel parlare
già sempre dal linguaggio
si sorseggia, mentre ci si sfrega

l’acqua di Colonia dietro l’orecchio
o subito la mattina la si rovescia
nel decolleté. Lo vedo storcere
il naso. L’uomo sprizza

stanchezza da tutti i pori. Cerca la
sezione ceramiche. Disperato
brama le ninfe. C’è odore
di roba liquida, c’è odore

di knödel. E poiché io
faccio rime e sono anche
di buon umore, o forse
piuttosto perché passo

da porco e mi infiammo, ho
raccontato cos’ha annusato Coleridge
a Colonia dove, da quando i Romani
se ne sono andati, non si arieggia più.

E prima di sparire, mi stappo
ancora una bottiglietta
di Mum, una bottiglietta
di Rüdesheimer. Salute.

*

Coleridge a Colonia di Marcel Beyer

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