José Agustín Goytisolo (1928–1999) è stato un poeta spagnolo nato a Barcellona, appartenente alla cosiddetta Generazione del ’50. La sua poesia, segnata dalla guerra civile e dalla perdita della madre durante un bombardamento, unisce impegno civile, ironia e lirismo intimo. Fu autore della celebre poesia “Palabras para Julia”, dedicata alla figlia, diventata un inno di resistenza e speranza. Collaborò con intellettuali e musicisti, tra cui Paco Ibáñez. Morì tragicamente cadendo dalla finestra di casa sua, in circostanze mai del tutto chiarite.
Nelle passeggiate in riva al mare
sulle sedie di vimini dei bar
adagiate su morbide chaise-longue di velluto
fumando sigarette audaci ed esotiche
vestite con colori molto decenti
o in luoghi chiusi e più intimi
guardandosi allo specchio
ritoccandosi le labbra e incipriandosi
le donne di ieri sembravano irreali
erano come qualcos’altro qualcosa di diverso
ma quando ci davano i dolci
o le fotografavano di profilo
sapevamo tutti che era finita
che non poteva essere
che il bel film non sarebbe continuato per sempre
e che lo strano gioiello che apparentemente avevano
nascosto nelle pieghe della loro scollatura
o forse tra le loro gambe
sarebbe presto diventato merce a buon mercato
erano come noi
con i loro desideri e le loro malinconie
con il loro lavoro e le loro delusioni.
E allora perché fingere di essere delle dee
se non lo volevano nemmeno,
e perché tanti sospiri assurdi,
tante belle mani che si strofinavano
tante dita solo con la saliva,
se tutto quello che di quella festa sarebbe rimasto erano
pochi vecchi dipinti e pile di scatole per cappelli