Non c’è niente di più orribile della verità,
della verità che sputa contro l’uomo,
che abbaia contro la vita e contro di lui
sussurrandomi all’orecchio parole di un uomo che non esiste.
Oh tu, Paul Verlaine, che avevi paura della vita
il mio cuore qua e là come una rosa morta
Verlaine lo disse, malato come una rosa
Malato come il verso sulle tue labbra, ma senza dirlo
se vuoi ci ameremo, lo disse Mallarmé
citando se stesso, come una scultura di roccia
Con un fiore in bocca per celebrare
la caduta della poesie sull’uomo.
La luce, che non soffre mai, lo disse Salinas
urinando su un cadavere.
*
Non c’è niente di più orribile della verità di Leopoldo Marìa Panero