In doppiopetto da statale Pietroburgo altezzosa
mangia dentro una persona,
getta l’involucro immangiabile,
e si avvia leggera nella pioggerella mattutina.
Ma guarda,
ecco Pietroburgo vestita in borghese:
ubriaca, bonaria e spelacchiata.
In una vestaglia bisunta, spettinata,
dentro invece quello sobrio e mangiato.
Così, sdoppiata, come un ponte aperto,
Parla senza parole con le mani…
…Oppure con l’eternità, come a palla, gioca
davanti a tre secoli tracotanti.
Sotto la pioggia.
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