(a José Ángel Leyva)
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Un cervo apparirà per colui che semina il tempo, che
lo fa, lunghe foglie di tempo, sottilissime, con
fili, setole, fili, filamenti, stracci,
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e scrive del tempo in ginocchio, su una coperta
di ombre, e poi cammina sulla pagina bianca
dove la notte è sveglia..
Il cervo apparirà se lo scrittore mette le mani nel
tempo e lo rosicchia, lo morde, lo logora, lo assottiglia,
lo trasforma in un tegumento, in una membrana..
Quando il tempo – pelle delle parole – sfiora fugacemente
l’aria, appare un cervo
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