Nella scuola elementare ebraica guardavamo ogni anno
lo stesso film sui campi di concentramento nazisti .
quella in cui i cadaveri vivi scavano la fossa
e poi vi gettano dentro le ossa dei loro morti.
e poi sono ancora costretti
a spingersi fino al suicidio da altri
che sparano loro, così che cadono leggeri
senza mangiare né bere nulla.
Non lo so, ma ancora oggi, quando un tassista dice
qualcosa sugli ebrei, io resto in silenzio
per paura che, guardando nello specchietto retrovisore, scopra
che anch’io sono sull’orlo di quella fossa.
Ecco perché non ho un’opinione, ecco perché mi nascondo
dietro la prima persona.
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Non l’ho mai detto a nessuno degli analisti di Tamara Kamenszain