Credo sia stata solo fortuna,
anche se la situazione non è sembrata così
quando ho lasciato la strada
e mi sono fermato su una banchina innevata
per sgranchirmi le gambe.
La volpe bianca
è arrivata silenziosamente da lontano,
in rotta verso l’estate, ciocche rosse
e marroni nella
pelliccia argentata, il muso
indifferente, quando mi ha guardato
e mi ha osservato per un minuto
– studiando il mio odore,
testandomi –
anche se solo, ho pensato,
per cortesia,
senza traccia di sorpresa,
abituata,
a differenza mia,
alla legge della tundra,
la logica selvaggia secondo cui,
laddove sembra che non accada
mai nulla,
ciò che accade è l’opportunità
che qualcosa accada.
*