Cammino sui cadaveri degli amanti
e sulle vecchie tombe piene del passato,
ricoperte dagli orribili capelli
della grande tomba universale inghiottita.
Accumulo il mio io esorbitante
e la mia illusione di un Dio sanguinario,
perché sono uno spettacolo clamoroso
e un uomo santo già esorbitante.
Il mio amore ti morde come un cane dorato,
ma ti mostra con le sue anche dorate.
Winett, come un fiore di estraneità.
Perché senza di te non avrei scoperto,
come una brocca d’acqua nel deserto,
l’antica miniera della mia poesia.
*