Tre poesie di Kenneth Koch

Diminuzione della mamma

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La mia mamma

nel tempo in cui ero bambino

fu una donna

molto grande e molto bella

allora che ora

è minuscola

come una cosa​

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Parlando a diverse persone contemporaneamente

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Mi piacerebbe che voi foste ancora qui.

Smettetela di parlare o di fare qualsiasi altra cosa per un minuto.

Anzi, per favore, per tre, magari, cinque minuti.

Ditemi che sentiero prendere oltre la collina.

C’è un ponte lì? Vorrò compagnia?

Raccontatemi dei vecchi che hanno costruito il ponte.​

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*

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Parlando a Patrizia

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Patrizia non vuole

parlare d’amore,

dice che vuole solo

fare l’amore,

ma ne parla

quasi all’infinito con me.

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“L’anno scorso Larry Rivers ed io abbiamo cercato di uccidere la poesia e il jazz parodiandoli; la nostra prima sessione al Five Spot Café, tuttavia, si è rivelata così divertente, per noi, almeno, che abbiamo ripetuto l’esperienza più volte. Non credo che l’abbiamo ucciso.” Kenneth Koch (1925 – 2002), figura di spicco della Scuola di New York, è noto per la sua poesia vivace, ironica e profondamente umana. Sebbene le sue opere siano state tradotte in italiano in misura limitata, alcune poesie sono disponibili per i lettori italiani. Ecco tre poesie di Koch, l’ultima delle quali è di mia traduzione.