La strada giovane romanzo di Antonio Albanese (Feltrinelli)

Antonio Albanese viene dalla televisione, come Faletti, il parallelo mi è venuto naturale. Entrambi poi si sono rivelati grandi narratori con prosa di altissima qualità. C’è stato un periodo in cui passeggiando per Bologna incrociavo spesso Albanese e quasi mai lo riconoscevo, ma parliamo di cose serie. La strada giovane è il romanzo d’esordio di Antonio Albanese e mi ha realmente stupito. Tanto che non l’ho posato finché non l’ho letto tutto, in tre ore poco meno lo si termina. Narra la storia di Nino, un IMI. Cos’era un Internato Militare Italiano dopo il famigerato otto settembre 1943? Era quanto di peggio potesse capitare a un militare italiano catturato dai tedeschi, che non intendeva assolutamente aderire al regime repubblichino. Questi soldati non avevano lo status di progionieri di guerra, il loro trattamento nei campi di Austria e Germania era poco più su rispetto agli internati nei lager. Nino è un ragazzo siciliano che, suo malgrado, fugge con Lorenzo e il Piemontese dal campo di prigionia e si incammina con loro verso un’Italia divisa e distrutta. Non voglio anticipare la trama, voglio soltanto aggiungere che è un romanzo assolutamente ben scritto, che non da spazio a spettacolarismi da film americano e soprattutto è scritto con uno stile di prosa davvero efficace ed elegante. Ne consiglio la lettura. 

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