“Spesso il  male di vivere ho incontrato” di Montale; una poesia che esplicita questa condizione umana ,allora come oggi.Gabriella Paci

«Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.


Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato

Una poesia emblematica questa del 1924 nell’ambito della produzione montaliana che fa parte della raccolta “Ossi di seppia “ del 1925. Per Montale la parola poetica deve ricorrere a toni semplici ma non semplicistici ,ad un linguaggio puntuale, a volte anche tecnico e far uso del famoso “correlativo oggettivo” ovvero il riferimento ad un oggetto o un elemento naturale per esprimere un sentimento ,uno stato d’animo .Dai crepuscolari riprende il tono colloquiale e talvolta ironico ma si allontana da D’Annunzio e dai suoi toni celebrativi e dalla parola preziosa e ricercata, pur usandola talvolta .
In questa lirica troviamo esempio di quanto finora affermato :”il male di vivere” conosciuto con il termine più conosciuti di “depressione” è esplicitato attraverso elementi quali un ruscello che sembra impedito nel suo libero fluire, una foglia secca che si accartoccia o un cavallo stremato caduto a terra.Uscirne  non appare possibile(ricordiamo il suo cercare inutilmente ”Il varco” nella poesia Doganieri”) a meno che non si appartenga alla divinità, rappresentata da una statua nell’ora più morta del giorno o ad una nuvola o ad un falco che vola alto sopra la terra,

Nella prima quartina il poeta ci presenta le sue esperienze di vita ,caratterizzate appunto da un malessere riscontrato anche nella natura stessa (e qui ci viene in mente Leopardi quando parla di natura “Matrigna “ che illude ci sia benessere e felicità per poi avvicendare la sorte delle creature fino alla loro distruzione) per poi passare alla seconda quartina dove c’è uno spiraglio ,Un possibile varco per uscire da questo male di vivere. Ma la soluzione è l’indifferenza che è l’atarassia ,come dicevano i greci, che è il distacco dalla passioni, privilegio questo degli esseri insensibili o della divinità e quindi è una soluzione senza un reale risultato salvifico.Unica possibilità l’attimo estatico di indifferenza ma è ,come detto,un attimo  e non uno status.

Questa condizione sistenziale attraversa tutta la produzione di Montale che cerca,senza mai trovarla,un asoluzione al suo malessere nei ricordi ”Cigola carrucola nel pozzo …“Trema un ricordo nel ricolmo secchio, nel puro cerchio un’immagine ride.  Accosto il volto a evanescenti labbri: si deforma il passato, si fa vecchio, appartiene ad un altro… o nella “Casa dei doganieri “Tu non ricordi; altro tempo frastorna la tua memoria; un filo s’addipana. Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana la casa e in cima al tetto la banderuola affumicata gira senza pietà.

Dunque anche il ricordo che invece era per Leopardi uno stratagemma per edulcorare il presente ,non funziona per Montale

Anche l’amore, da quello adolescenziale per Annetta celebrata nella “Casa dei doganieri”o  per l’americana Irma Brandeis fino ad arrivare a Drusilla Tanzi suo grande amore, pur essendo un’ancora di salvezza, non è però rislutivo del suo malessere,Inoltre perde presto la moglie Drusilla e memorabile è la poesia “Ho sceso,dandoti il braccio ,almeno un milione di scale” dove manifesta tutto lo smarrimento e il dolore per non aver più la suo fianco, nelle angustie della vita,colei che in realtà era la sua vista e il suo sostegno;

…Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue….

Questo malessere esistenziale che già era presente nel secolo scorso, non a caso denominato “L’età dell’ansia” in quanto caratterizzati dalla corsa alla produttività, al successo ma anche sotto l’incubo delle due guerre mondiali, si ripresenta  nella sua attualità contemporanea dove la realtà ci impone un ritmo frenetico e un mondo in continuo contrasto ,contraddizioni e guerre.

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