È dal settembre 2021 che collaboro ad Alessandria Today. Da allora ho scritto circa 300 post (articoli, riflessioni o racconti brevi). Di solito cerco di pubblicare post con un minimo di qualità: non scrivo 3 versi messi in croce a casaccio o aforismi già pubblicati su altri siti. Di solito il mio materiale è inedito e do l’esclusiva. Scrivevo che ho scritto 300 post o quasi. Ebbene io ho 14 collaborazioni tra blog culturali, testate giornalistiche online e siti letterari. Inoltre gestisco due blog personali. Un tempo scrivevo un post ogni due giorni per Alessandria Today. Oggi ne scrivo uno ogni dieci giorni. C’è un unico motivo: non mi sono disaffezionato, ma sono aumentati gli impegni. È proprio con Alessandria Today che sono stato più prolifico. Persino nei miei due blog, uno letterario e uno culturale, ho pubblicato meno, cioè circa 170-180 post a testa. Perché collaborare così assiduamente su siti internet? Non certo per la gloria postuma! Rifletto su queste cose, mentre sono in macchina con mio padre e la radio passa “Chiedi chi erano i Beatles”, scritta dal poeta Roberto Roversi. Non scrivo per la gloria ma per sfogo, diletto, passione, vocazione. Scrivo per chiarire delle cose a me stesso. Scrivere per Alessandria Today è un impegno e al contempo un appuntamento a cui non mancare. A mio modesto avviso oggi si arriva a molte più persone che con la pubblicazione cartacea. È questione anche di visibilità: Alessandria Today ogni giorno fa almeno 15000 visitatori. E poi a mio avviso c’è il falso mito della legittimazione culturale della pubblicazione cartacea, perché oggi, a ben vedere, c’è tanta mai editoria a pagamento, e chiunque trova una piccola casa editrice che pubblica il libro. Alla fine ritengo che siano più selettivi blog culturali, siti letterari, testate online rispetto alle piccole case editrici. E alla fine ritengo che bisogna dimostrare più creatività a scrivere articoli, riflessioni quasi ogni giorno rispetto a scrivere un libello di poesie ogni quattro anni. Naturalmente il discorso cade se siete dei novelli Montale, ma qui di Montale all’orizzonte non ne scorgo e i poeti, le poetesse validi/e e/o validissimi/e, guarda caso, non si limitano a scrivere solo versi, a meno che non abbiano impegni lavorativi o familiari molto pressanti. Insomma c.v.d: come volevasi dimostrare. Un caro saluto a tutti i lettori e buona domenica.
Sono d’accordo con le tue riflessioni, io ho pubblicato finora un solo libro di poesie , ma a 63 anni, dopo molteplici reading on stage…Vabbè , mi sono detta, almeno uno lo faccio…(ero apparsa però su alcune pubblicazioni collettive) per il resto trovo più proficuo pubblicare su siti online, anche se per ora non raggiungo molti lettori, ma ho avuto a volte dei confronti solleciti e di soddisfazione con altri frequentatori e anche su Facebook…
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