Curo la mia anima con
la voce del vento tra le foglie,
i colori di fiamma e d’ocra con sprazzi
di verde sulla tavolozza del crinale.
Curo il mio corpo con
Il cammino sul tappeto molle
di muschio che emana aroma
di terra, di resina e foglia.
Ascolto la risata lieve del ruscello
e il respiro del bosco che si unisce
al canto degli uccelli nel folto là
dove la luce fa capolino a tratti
nel saluto del giorno che si tinge
di rosso e d’arancio prima di cedere
il limite alla notte ancora tenera
come sa essere una carezza di commiato.
Si sciolgono i nodi dell’inquietudine
nell’abbraccio di tronchi e di foglie,
nel dolce sopore della sera che
sa di mosto e castagne mentre
si posa sulle ciglia il ricordo di
quaderni aperti a sillabare i domani
ancora da scrivere con l’inchiostro
della scuola appena aperta sulla vita.
