Nel panorama della letteratura italiana del XX secolo, pochi autori possono vantare una voce e uno stile tanto distinti quanto Leonardo Sciascia. Scrittore, saggista e intellettuale, Sciascia ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura contemporanea attraverso il suo esplorare i misteri della Sicilia, la critica sociale e la riflessione sulla giustizia. In questo articolo, esamineremo la vita e l’opera di questo autore straordinario e l’eredità duratura che ha lasciato.
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“Leonardo Sciascia: Il Maestro della Letteratura e del Mistero Siciliano”
Nel panorama della letteratura italiana del XX secolo, pochi autori possono vantare una voce e uno stile tanto distinti quanto Leonardo Sciascia. Scrittore, saggista e intellettuale, Sciascia ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura contemporanea attraverso il suo esplorare i misteri della Sicilia, la critica sociale e la riflessione sulla giustizia. In questo articolo, esamineremo la vita e l’opera di questo autore straordinario e l’eredità duratura che ha lasciato.
Una Vita in Sicilia
Nato il 8 gennaio 1921 a Racalmuto, un piccolo paese in provincia di Agrigento, Sciascia ha trascorso gran parte della sua vita in Sicilia. Questa terra ricca di storia, cultura e contraddizioni avrebbe influenzato profondamente il suo lavoro letterario. Sciascia ha esplorato le complessità della Sicilia, rivelando le sue bellezze e le sue brutture attraverso la lente dell’osservatore acuto.
Opere Letterarie
La produzione letteraria di Sciascia è vasta e variegata. Tra le sue opere più celebri troviamo:
“Il giorno della civetta” (1961): Questo romanzo poliziesco è una denuncia della mafia siciliana. Attraverso la storia di un investigatore che cerca di scoprire la verità dietro a un omicidio mafioso, Sciascia offre una potente critica sociale.
“Il contesto” (1971): Questo romanzo esplora il tema del potere e della corruzione. Ambientato a Palermo, il libro segue le indagini di un giornalista su un misterioso omicidio politico.
“Una storia semplice” (1989): In questo romanzo, Sciascia esplora i segreti e le bugie di un uomo di potere. La storia mette in discussione la verità e la comprensione della realtà.
Saggi e Raccolte di Racconti: Oltre ai suoi romanzi, Sciascia ha scritto una serie di saggi critici, che spaziano dalla letteratura alla politica, e raccolte di racconti brevi che esplorano le sfumature della vita siciliana.
La Critica Sociale e la Giustizia
Uno dei temi centrali nelle opere di Sciascia è la critica sociale. Attraverso le sue storie, l’autore ha messo in luce le ingiustizie, la corruzione e la mancanza di trasparenza presenti nella società italiana e in particolare in Sicilia. La sua scrittura ha spesso funzionato come uno specchio riflettente, costringendo i lettori a confrontarsi con le problematiche della loro epoca.
Eredità Duratura
Leonardo Sciascia è scomparso il 20 novembre 1989, ma la sua eredità letteraria continua a influenzare le generazioni di scrittori e lettori successivi. La sua critica acuta e il suo stile eloquente hanno posto le basi per un’analisi più profonda della società e della cultura siciliana. La sua opera è stata tradotta in molte lingue e continua a essere studiata nelle scuole e nelle università di tutto il mondo.
In conclusione, Leonardo Sciascia rimane un pilastro della letteratura italiana contemporanea. La sua abilità nell’esplorare il mistero e la complessità della Sicilia, insieme alla sua critica sociale, continua a ispirare e a incantare i lettori. La sua voce rimane viva nelle pagine dei suoi romanzi e nei cuori di coloro che amano la letteratura di alta qualità.
Camminare tra i filari di lavanda è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, regalando una visione di colori incantevoli, un profumo inebriante e una sensazione di pace in mezzo alla natura. Sebbene molti associino i campi di lavanda alla Provenza in Francia, non è necessario viaggiare così lontano per godere di questa meraviglia. Anche in Piemonte, si possono trovare campi di lavanda che offrono scenari incantevoli e un’esperienza indimenticabile.
Spesso ci concentriamo su destinazioni straniere rinomate e dimentichiamo la bellezza che può essere trovata nella nostra stessa regione. Sale San Giovanni, un piccolo paese in provincia di Cuneo, è diventato un punto di riferimento per gli amanti delle piante officinali ed erboristiche. Qui, oltre alla lavanda, fioriscono anche altre piante come camomilla romana, finocchio, issopo, coriandolo, timo, melissa, achillea e salvia. Ogni anno, il paese ospita la manifestazione regionale “Non solo erbe”, che include visite guidate alle coltivazioni. Inoltre, è possibile esplorare i sentieri locali, come il percorso verde, azzurro, arancione e marrone, per ammirare il panorama e immergersi nella bellezza circostante.
Anche a Demonte, un pittoresco paese nella Valle Stura, si possono ammirare i fiori dell’isòp, che è il nome locale per la lavanda. Questa pianta rappresenta una risorsa economica importante per la zona. Nella frazione di Andonno, che si trova tra la Val di Gesso e le Alpi Marittime, si svolge la “Festa della Lavanda” all’inizio di agosto. Questo evento offre non solo spettacoli legati alla raccolta, ma anche deliziosi itinerari enogastronomici da gustare.
Altri luoghi piemontesi dove poter ammirare i campi di lavanda includono Castelletto D’Erro, Cosso, Zanco, Cortiglione, Cossombrato, Ormea e Gottasecca. Ognuno di questi luoghi offre paesaggi mozzafiato e un’atmosfera incantevole.
Per quanto riguarda il momento migliore per visitare i campi di lavanda, non esistono date precise poiché dipende dalle condizioni climatiche e metereologiche di ogni anno. Tuttavia, solitamente il periodo ideale va dalla fine della primavera all’estate, con il massimo della fioritura che si verifica principalmente nei mesi di giugno, luglio e agosto.
Oltre alla loro bellezza visiva, le piante di lavanda hanno numerosi utilizzi e benefici. Oltre all’olio essenziale di lavanda, ampiamente conosciuto e utilizzato, sono disponibili infusi, estratti secchi, polveri, tinture madri ed essenze. Questi prodotti sono noti per le loro proprietà lenitive, calmanti, sedative e balsamiche, nonché per il loro effetto benefico sul sistema nervoso. La lavanda può essere utilizzata per alleviare lo stress, l’insonnia, l’ansia, i dolori addominali e le ustioni, oltre ad offrire sollievo dalle punture di insetti e dagli eritemi solari.
I campi di lavanda in Piemonte sono un tesoro nascosto che merita di essere scoperto e apprezzato. Non c’è bisogno di attraversare confini internazionali per vivere questa esperienza magica. Prendetevi il tempo di esplorare la vostra regione e lasciatevi incantare dalla bellezza dei campi di lavanda piemontesi.
Francesca Giannone, la talentuosa scrittrice originaria della Puglia, ha conquistato il mondo della letteratura con la sua opera più recente, “La Portalettere”, che si è aggiudicata il prestigioso Premio Bancarella 2023. La sua biografia è una storia affascinante di passione per la scrittura, dedizione alla cultura, e un ritorno alle radici nel Salento.
Foto da: foggiatoday.it
Francesca Giannone: L’autrice di “La Portalettere” e il Suo Affascinante Mondo Letterario
Nata in Puglia, Giannone ha coltivato fin da giovane un amore per la scrittura e la cultura. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione, ha proseguito i suoi studi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove ha affinato le sue capacità narrative. Tuttavia, il suo percorso l’ha portata a trasferirsi a Bologna, dove ha partecipato al corso biennale di scrittura presso la Bottega di Narrazione “Finzioni”. Durante questo periodo, si è anche dedicata all’importante compito di catalogare i trentamila volumi dell’Associazione Luigi Bernardi, una testimonianza della sua passione per la cultura e la conoscenza.
Dopo alcuni anni trascorsi lontano dalla sua terra d’origine, Giannone è tornata a vivere a Lizzanello, nel cuore del Salento. Qui ha continuato a scrivere, pubblicando numerosi racconti su diverse riviste letterarie e affermando la sua voce come narratrice. Oltre alla scrittura, Francesca Giannone nutre una grande passione per la pittura, con una particolare predilezione nel ritrarre le donne come soggetto principale delle sue opere, creando un connubio unico tra parole e immagini.
Il punto culminante della sua carriera letteraria è stato il romanzo “La Portalettere”, pubblicato nel 2023 dalla casa editrice Nord. Questo libro è emerso come un’appassionante epopea che attraversa il paesaggio emotivo dell’Italia degli anni ’30. La trama si apre in un pittoresco paesino nel Sud Italia, dove una coppia, Carlo e Anna, arriva portando con sé un’aura di mistero e cambiamento. Il loro amore appassionato e segreto sfida le convenzioni sociali, e Anna, una “forestiera” venuta dal Nord, si rivela come un’anima ribelle che rifiuta di sottomettersi alle rigide norme che imprigionano le donne del Sud.
Il romanzo offre una profonda esplorazione delle relazioni umane, con un triangolo amoroso tra Anna, Carlo e Antonio, fratello di Carlo, che si sviluppa in parallelo con le trasformazioni sociali, la Seconda Guerra Mondiale e l’emergere delle istanze femministe. La decisione audace di Anna di partecipare a un concorso per le Poste e diventare la prima portalettere di Lizzanello diventa il momento chiave del romanzo, scuotendo le fondamenta delle aspettative sociali e culturali della comunità e portando alla luce il potenziale di trasformazione derivante da un atto coraggioso.
“La Portalettere” non è solo una storia di amore e coraggio, ma anche un’opera che offre uno sguardo profondo sulla resilienza umana e sul potere delle scelte personali nel forgiare il proprio destino. Il libro cattura il lettore in un vortice di emozioni, riflessioni e speranze, lasciando un’impronta duratura nella mente e nel cuore di chi lo legge.
In conclusione, Francesca Giannone è una scrittrice di straordinario talento il cui lavoro, come evidenziato da “La Portalettere”, ci trasporta in mondi affascinanti e complessi. La sua biografia e il suo ultimo romanzo ci mostrano una autrice che ha saputo unire passione, cultura e impegno in un’opera letteraria che rimarrà impressa nella storia della letteratura italiana.
Il romanzo “La Portalettere” di Francesca Giannone emerge come un’appassionante epopea che attraversa il paesaggio emotivo dell’Italia degli anni ’30. Vincitore del prestigioso Premio Bancarella 2023 e finalista per il Premio Alassio Centolibri, il libro offre ai lettori un intenso viaggio nel tempo e nell’animo umano, con una narrazione che si snoda attraverso l’amore, l’autenticità e il riscatto.
Foto da: La Feltrinelli
“La Portalettere, di Francesca Giannone: Una Toccante Odissea di Amore e Autenticità”. Recensione a cura di Alessandria today
Una Donna dal Nord, Un Paese del Sud
La trama si apre in un pittoresco paesino nel Sud Italia, dove una coppia arriva, portando con sé un’aura di mistero e cambiamento. Carlo e Anna sono protagonisti di un amore appassionato e segreto, un amore che sfida le convenzioni e le aspettative. Anna, la “forestiera” venuta dal Nord, si dimostra subito un’anima ribelle, rifiutando di piegarsi alle rigide norme sociali che imprigionano le donne del Sud. Questa lotta per l’indipendenza personale e la sfida alle convenzioni la rendono un personaggio complesso e affascinante.
Amore, Legami Fraterni e Rivoluzione Personale
Tra i protagonisti, emergono relazioni profonde e conflittuali. L’amore di Anna per Carlo e la forza del legame che li unisce sono messi alla prova quando Antonio, fratello di Carlo, si innamora follemente di Anna fin dal primo istante. Questo triangolo amoroso si sviluppa in parallelo con le trasformazioni sociali, la Seconda Guerra Mondiale e l’ascesa delle istanze femministe. Il coraggio e la determinazione di Anna nel perseguire i propri sogni di indipendenza si intrecciano con l’amore e i conflitti che caratterizzano la famiglia Greco.
Il momento chiave del romanzo è quando Anna prende la decisione audace di partecipare a un concorso per le Poste e diventare la prima portalettere di Lizzanello. Questa scelta scuote le fondamenta delle aspettative sociali e culturali della comunità, portando alla luce il potenziale di trasformazione portato da un singolo atto coraggioso. La sua lotta per essere se stessa, unita alla sua dedizione a consegnare messaggi di speranza e legame, la rende un personaggio ispiratore e simbolo di rivoluzione personale.
Conclusioni
“La Portalettere” di Francesca Giannone è un romanzo avvincente che intreccia saggiamente amore, autenticità e trasformazione sociale. Con una trama che attraversa decenni di cambiamenti storici e personali, la storia di Anna e dei suoi legami fraterni cattura il lettore in un vortice di emozioni, riflessioni e speranze. Questo romanzo racconta non solo una storia individuale, ma offre anche uno sguardo profondo sulla resilienza umana e sul potere delle scelte personali nel forgiare il destino. Una lettura che lascia un’impronta duratura nella mente e nel cuore dei lettori.
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Nel contesto del mio blog “Alessandria Today”, Maria Pellino ci conduce attraverso un’analisi profonda e raffinata della lirica “La sera del dí di festa” di Giacomo Leopardi. Con uno sguardo acuto e una conoscenza approfondita, Pellino getta luce su questa composizione idilliaca, mostrandoci i sottili intrecci di significato e l’elegante riferimento a diverse influenze letterarie.
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“La Sera del Dí di Festa” di Giacomo Leopardi: Un’Analisi Luminosa a Cura di Maria Pellino. Recensione a cura di Alessandria today
La lirica si apre con un incipit notturno, una scena lunare che richiama il vago e l’immaginario, un’atmosfera simile a quella evocata nell’Iliade di Omero. Maria Pellino sottolinea la connessione di questo passaggio con l’opera di Leopardi che riflette sul concetto di poesia romantica, evidenziando come il poeta ricrei e reinterpreti queste immagini mitiche.g
Attraverso l’uso magistrale dell’immaginario, Leopardi dipinge un quadro di serenità e solennità, che si riflette nell’interiorità del poeta stesso. Maria Pellino delinea abilmente la dualità tra il sentimento di solitudine e infelicità del poeta e la sua capacità di attingere alla bellezza e alla contemplazione della natura. Il poeta si trova a naufragare tra il ricordo delle glorie passate e l’accettazione malinconica del flusso del tempo, che porta via tutto come il suono che si dissolve nella notte.
L’analisi di Maria Pellino ci offre uno sguardo in profondità su questa lirica e sulle sfumature dei suoi versi. Attraverso il suo contributo esperto, siamo guidati in un viaggio attraverso il pensiero di Leopardi, cogliendo le sfumature di tristezza e bellezza che si mescolano armoniosamente nella sua poesia. “La Sera del Dí di Festa” emerge come una composizione che riflette la complessità dell’animo umano e l’interconnessione tra la natura, il tempo e l’esperienza umana.
Situato lungo la costa cilentana in Campania, Palinuro offre un mix unico di bellezza naturale e ricchezza storica. Questa affascinante località turistica è un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una vacanza immersi nella natura incontaminata, lontano dal trambusto delle grandi metropoli.
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“Palinuro: Un Gioiello di Natura e Storia nella Costa Cilentana”
Circondata dal Mar Tirreno, Palinuro è famosa per le sue bellissime spiagge, il mare cristallino, le suggestive grotte e i paesaggi mozzafiato. Le sue acque azzurre e le scogliere frastagliate creano un meraviglioso contrasto con il verde della vegetazione che domina l’entroterra, creando uno spettacolo di colori vivaci.
Tra le principali attrazioni naturalistiche c’è il promontorio di Capo Palinuro, da cui la località prende il nome, famoso per le sue numerose grotte volteggiate da miti e leggende. Tra queste, la Grotta Azzurra, così chiamata per l’effetto luminoso creato dalla rifrazione della luce sull’acqua, è senz’altro da visitare.
Tuttavia, Palinuro non vanta solo un’incredibile bellezza naturale. È un luogo ricco di storia e cultura, dove mito e realtà si fondono per creare un’atmosfera unica. Palinuro, secondo la leggenda, era il nome del timoniere dell’eroe Enea, noto per essere stato maledetto dagli Dei e condannato a un sonno eterno, naufragando sulle coste del promontorio.
Oggi, Palinuro è una meta turistica amata, con un’ampia scelta di attività all’aria aperta, come immersioni, escursioni, visite guidate alle grotte ed esplorazione dei dintorni ricchi di storia e tradizioni.
Impossibile resistere al suo fascino antico e alla sua bellezza nuda, che dall’acqua cristallina
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“𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗗𝗢… di Laura Neri: Un Inno alla Memoria e all’Amore Eterno”. Recensione a cura di Alessandria today
La poesia “𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗗𝗢…” di Laura Neri Poesie è un toccante omaggio all’amore e alla memoria di una persona cara. Con parole delicate e sentite, l’autrice dipinge un ritratto dell’amato attraverso i ricordi che scaturiscono dalla sua voce, dalla sua gioia di vivere e dalle risate condivise.
“𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗗𝗢…: Un Inno alla Memoria e all’Amore Eterno”
Recensione:
Il poema inizia catturando l’attenzione del lettore con l’immagine suggestiva dell’eco della voce dell’amato, creando un’atmosfera intima e nostalgica fin dalle prime righe. La narrazione si sviluppa attraverso frammenti di ricordi, come le risate condivise e le serate in cui l’attesa era un dolce tormento, mentre l’autrice anticipava con gioia il ritorno dell’amato.
La poetessa sa affrontare con grande sensibilità il cambiamento drammatico di tono e atmosfera nel verso “Quella sera pioveva / cadesti nell’ acqua …”, una svolta inaspettata che tocca profondamente l’anima del lettore. La bellezza delle parole si combina con l’intensità delle emozioni, creando una narrazione potente e coinvolgente.
Laura Neri cattura l’essenza della relazione tra due anime affini che si cercano e si trovano, che condividono sogni e aspirazioni. L’immagine dell’amore come un inseguimento reciproco è forte e suggestiva, evocando l’idea di due individui destinati a condividere il cammino della vita.
La poesia culmina con un tocco di speranza e di eternità, con l’autrice che chiede all’amato di restare vicino anche dopo la sua partenza. Questa richiesta si trasforma in un messaggio di amore che trascende il tempo e lo spazio, continuando ad accendere il cuore dell’autrice e dei lettori.
“𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗗𝗢…” di Laura Neri Poesie è una poesia che tocca le corde più profonde dell’animo umano, esplorando temi universali come l’amore, la memoria e la perdita. Con una prosa sincera e profonda, l’autrice crea un’opera che risuona nel cuore dei lettori, offrendo un ritratto struggente dell’amore che vive oltre i confini della vita terrena.
La poesia “Portami via” di Laura Neri è un’opera toccante che cattura l’intensità del desiderio e la profondità della nostalgia. Con una prosa poetica, l’autrice dipinge un quadro di emozioni intense e desideri struggenti che prendono vita tra le parole.
“Portami Via: Una Poesia di Laura Neri che Abbraccia il Desiderio e la Nostalgia”. Recensione a cura di Alessandria today
Nel cuore della poesia, troviamo un richiamo all’amore e alla sua forza unificante. Il verso “E quando sentirai gridare il nome mio nel cuore tuo” evoca il potere dell’amore di attraversare spazi e tempi, di richiamare l’essenza stessa di una persona nel cuore di un altro.
L’immagine della luna frantumata e della ricerca tra le onde dei silenzi oscuri crea un’atmosfera di mistero e passione. Sotto un cielo cupo e una terra devastata, l’autrice dipinge un panorama emotivo che è allo stesso tempo oscuro e affascinante.
La poesia invita il lettore a un viaggio attraverso i ricordi, con l’idea di “sbucciare i ricordi in cerca dei suoi frutti”. Questo richiamo all’atto di rivivere i momenti passati è potente, poiché suggerisce che i ricordi contengano tesori nascosti da scoprire.
Il verso finale, “Portami via,” è una richiesta di fuga, un desiderio di essere portati via dalla realtà e immersi in un mondo di emozioni e ricordi condivisi. È un invito a unire le anime e a cercare la bellezza nei momenti vissuti insieme.
In conclusione, “Portami via” è una poesia che affonda le radici nel profondo delle emozioni umane. Laura Neri cattura il desiderio ardente e la nostalgia struggente con un linguaggio poetico che avvolge il lettore in un abbraccio caloroso. Una poesia che invita a riflettere sul potere dell’amore e dei ricordi nella nostra vita.
Portami via, di Laura Neri poesie
E quando sentirai gridare il nome mio nel cuore tuo,
Frantumerai la luna e mi verrai a cercare.
Io sarò lì tra le onde dei silenzi oscuri,
Sotto un cielo cupo e una terra devastata da tempeste.
Nella penombra della sera appoggerai la tua testa alla mia,
e ce ne staremo lì a sbucciare i ricordi in cerca dei suoi frutti.
E quando in ogni angolo di tempo cancellerai i riflessi del passato,
Raccoglierai le perle riposte dentro il cuore mio.
P.A.U.R.A., acronimo di Pensare A Una Realtà Alternativa, è il titolo che definisce la stagione 2023/2024 del Teatro Filodrammatici Milano.
Stato emotivo capace di generare in chi lo prova, un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo, P.A.U.R.A. nasconde in realtà il desiderio di cambiare le cose attraverso la volontà d’immaginare e perseguire ideali e sogni.
“Siamo fatti di fatiche, bisogni, aspirazioni e prospettive – affermano Tommaso Amadio e Bruno Fornasari, direttori artistici del Teatro Filodrammatici – che spesso viviamo in solitaria, con senso d’impotenza o addirittura con frustrazione e rabbia. Condividere queste energie vitali, questi stimoli a far cambiare le cose, è una possibilità che il teatro racconta come un materiale personale che diventa collettivo, come l’immaginazione di pochi che scatena la fantasia di tutti”.
“In teatro – proseguono i due – si può imparare a domare la paura col costante sforzo di trasformarla in possibilità di riscatto, salvezza, libertà di pensiero ed emozioni. Abbiamo quindi deciso di scegliere una parola così scomoda per provare ad esorcizzarla, per trasformarla, attraverso il gioco dell’acronimo, nella volontà di immaginare e perseguire ideali e sogni che sembrino al di là della realtà attuale”.
L’anno della P.A.U.R.A. sarà caratterizzato da numeri importanti: 8 mesi di programmazione, 13 spettacoli in cartellone, 4 produzioni originali del Teatro Filodrammatici di cui 2 inedite in prima nazionale. E ancora la nuova edizione del festival lgbtqia+ Lecite Visioni, i nuovi cicli dei format La storia a processo, Storia & narrazione e molto altro ancora.
Il calendario 2023/2024 prenderà il via con due produzioni del Filodrammatici in prima nazionale: dal 5 al 15 ottobre 2023, The Trials (I processi) di Dawn King che condurrà gli spettatori in un futuro molto prossimo, in cui è cominciata la resa dei conti per la ferita inferta dall’umanità all’ambiente e con L’Amleto di nessuno (Hamlet of no one) di Nassim Soleimanpour (24 ottobre – 5 novembre 2023), autore di Coniglio bianco, coniglio rosso.
Basato su Blind Hamlet del drammaturgo iraniano, in cui una persona affronta la lenta perdita della vista, la paura di non poter più vedere il mondo e il fatto di non aver mai letto l’Amleto di William Shakespeare, lo spettacolo è una meditazione piena di sorprese su cosa significhi agire e interagire in un mondo che si sta pian piano sfuocando e riducendo.
Tra le altre produzioni del Teatro Filodrammatici spicca Bed Boy Jack di Bruno Fornasari (dall’8 al 25 febbraio 2024) che racconta un fatto realmente accaduto nei primi anni ’90 in Austria, sconvolta da una serie di omicidi di prostitute, compiuti da Jack Unterweger, il primo serial killer nella storia del Paese. Condannato all’ergastolo, Jack Unterweger, diventato un vero e proprio idolo tra gli intellettuali austriaci, riuscì a ottenere la libertà grazie all’appoggio dell’élite letteraria. Ma quando le indagini sugli assassini delle prostitute sembravano a un punto morto, la polizia cominciò a sospettare proprio dell’uomo che tutti credevano pienamente riabilitato. Il testo di Bruno Fornasari si svolge intorno al tentativo di Jack Unterweger di salvare ancora la vita attraverso il talento della scrittura.
Torna al Filodrammatici, dopo la prima messa in scena di gennaio 2023, A casa allo zoo di Edward Albee (dal 14 al 26 maggio 2024), una commedia che ritrae un’umanità sola, disabituata a comunicare in un mondo materialistico fatto d’ingiustizie e disparità sociali, raccontata dallo stile incalzante di Albee con amara ironia e la consueta maestria dialettica.
Nel weekend del 2 e 3 giugno 2024, torna CON_TESTO, la più folle e spiazzante festa del teatro creato in tempo reale, dopo l’edizione promossa dall’Institut del Teatre di Barcellona nel febbraio 2023.
Il progetto, ideato da Bruno Fornasari in collaborazione con Tommaso Amadio, è un esperimento dove drammaturghi, registi e attori dovranno, nell’arco di 24 ore, creare uno spettacolo originale, ispirato a notizie e fatti accaduti nella settimana precedente la data della messa in scena.
Come da tradizione il Teatro Filodrammatici accoglierà le produzioni di altri enti teatrali, tutte alla loro prima milanese.
La prima, dal 7 all’11 novembre 2023, sarà quella del Teatro del Loto, Teatrimolisani, con Figli di Abramo. Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore di Svein Tindberg, un viaggio, con musica dal vivo, di un attore che da Gerusalemme si mette alla ricerca dell’Abramo perduto.
Dal 24 al 26 novembre 2023, la Fondazione Teatro Metastasio porta a Milano, Alexo di e con Claudio Morici, ospite fisso nelle passate edizioni del programma Propaganda Live. Alexo, versione spuria – italo-cinese, romana di Torpignattara – del più noto assistente vocale è freddo di fronte alle richieste del suo proprietario Claudio, ma si attiverà improvvisamente per conquistare, per conto del suo padrone, il cuore di una ragazza.
Dal 28 novembre al 3 dicembre 2023, A number di Caryl Churchill, una produzione del Teatro Libero di Palermo, affronta il tema del rapporto tra padre e figlio in una società contemporanea, dove la perfezione e l’adeguatezza sono diventati i nuovi dogmi da onorare, che s’incrocia con quello della clonazione, della sperimentazione genetica, in cui l’uomo vuole sostituirsi a Dio e creare i propri figli perfetti.
Dicembre è tradizionalmente il mese di Paolo Nani. L’attore e autore italiano sarà in scena il 19 e il 20 dicembre 2023 con La Lettera il suo evergreen, un successo che resiste da anni e che viene rappresentato ininterrottamente dal 2011 al Filodrammatici.
Quest’anno debutterà inoltre il suo nuovo spettacolo Piccoli miracoli, dal 12 al 17 dicembre 2023, nel quale Paolo Nani sperimenta un linguaggio scenico originale, dove si fondono teatro e arte visiva, interpretando il ruolo di un disegnatore, che sembra essersi chiuso per sempre all’interno del suo piccolo mondo, costituito unicamente dal suo studio.
Limfjordsteatret LIVETS SMÅ MIRAKLER Paolo Nani Foto: Lars Horn / Baghuset Dato: 09.09.21
Il nuovo anno sarà aperto dal 9 al 14 gennaio 2024, da Il racconto dell’ancella (produzione Teatro della Città) che riprende la sceneggiatura del romanzo distopico scritto nel 1985 dalla canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva The Handmaid’s Tale.
Martin Mc Donagh, già conosciuto per Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Gli spiriti dell’Isola, è l’autore di Una mano mozzata a Spokane, che, dal 3 al 4 febbraio 2024, porterà in scena una dark comedy con protagonista Carmichael, un sicario di mezz’età a cui manca la mano sinistra e che cerca di ritrovare da 27 anni. Produzione ariaTeatro.
Dal 7 al 10 marzo 2024, ALONSO. Don Chisciotte tra reale e virtuale, una produzione ibrida tra teatro e realtà virtuale, scritta e diretta da Sara Meneghetti, con tre episodi pensati come un unico arco narrativo racchiuso da una cornice recitata dal vivo dall’attore premio Ubu Andrea Cosentino, che segue le vicende di un Don Chisciotte adolescente che erra per la pianura padana, in tempo di lockdown, spinto non dalla follia ma dall’immaginazione, suo rifugio e chiave per interpretare il mondo. Gli spettatori assisteranno allo spettacolo in parte attraverso visori per la realtà virtuale e in parte dal vivo.
Dal 21 al 24 marzo 2024, L’altro mondo. Piccole storie di cambiamento di Daniele Ronco tratto da L’altro mondo di Fabio Deotto, produzione Mulino ad Arte, è un viaggio in cui gli spettatori e le loro percezioni dei temi ambientali diventano centrali rispetto alla rappresentazione.
Anche quest’anno, dal 7 al 12 maggio 2024, torna Lecite visioni. Festival lgbtqia+, giunto alla sua undicesima edizione, per la direzione artistica di Michele Di Giacomo. Cinque giorni di spettacoli di teatro, danza e performance per raccontare vite, storie, temi, battaglie lgbtqia+, insieme a incontri, dibattiti, presentazioni e laboratori per discutere, approfondire, condividere.
Durante la stagione 2023/2024 si riproporranno i format di successo La Storia a processo, ideato da Elisa Greco, e Storia & narrazione, a cura di Paolo Colombo.
Il primo trasforma il palco del Filodrammatici in un’aula di un tribunale, con imputati che hanno fatto la Storia e temi di stretta attualità che accenderanno dibattiti mostrando ogni volta la forte relazione tra passato e presente.
Il secondo è un ciclo di quattro appuntamenti che racconta la storia della seconda metà del secolo scorso in maniera appassionante, coinvolgente e divertente, attraverso le vicende di alcuni suoi protagonisti quale Martin Luther King, o di argomenti come la caduta del Muro di Berlino, la nascita della Disco Music o l’affermarsi dei Cartoni giapponesi.
Sulla scia di un successo sempre crescente, sono confermati anche per la prossima stagione I concerti della domenica, che propongono un cartellone di grande livello artistico allestito dal Maestro Roberto Porroni.
Milano, Teatro Filodrammatici – Piazza Paolo Ferrari, 6 (angolo via Filodrammatici)