Una poesia di Elina Sventsytska

Dall’Ucraina

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Elina Mykhailivna Sventsytska (nata nel 1960 a Samara, ora Russia) è una scrittrice, filologa ucraina, professoressa dell’Università Nazionale di Donetsk intitolata a V. Stusa, docente del Dipartimento di Filologia e Giornalismo Slavo dell’Istituto di Filologia e Giornalismo dell’Università Nazionale di Tavri intitolato a V. I. Vernadskyi. Scrive poesie in ucraino e prosa in russo.
Attualmente è rifugiata ad Anzio.

Non fare avanti indietro fra luce e tenebre,
dove gli ultimi termini sono scaduti,
dove le canzoni brutali sono cantate,
dove sotto il cielo della polvere e del sonno
gli anni/le estati dagli occhi profondi si sono adagiati?

Raccontami, raccontami come
prima della morte il volto arde,
e gli alberi sono l’ombra dell’albero della vita,
che su al cielo innalza l’abbraccio.

Stenta a cadere la stella morta,
dondola nel cielo lentamente…
potessi non scrivere versi, ma dove
prendere vestiti per il dolore nudo?

Ecco, siamo finalmente arrivati
per viverci in queste parole di sabbia,
e al mattino, nella…

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