Mike Oldfield e tre poesie di Michel Cassir

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Bashô capitano di viaggi
su una montatura di carne
suoi cosce brandelli e alluci
tesi verso province
che la rarità della parola
rende leggere e sensuali
il poeta è sotto il banano
col suo flauto e il suo tamburello muto
testimone della più fragile felicità
sopra le rughe in preghiera.

*

Hélios addossato alla cittadella ocra
astro dell’esilio la condanna
la sua danza umana
non più trottola del caos
ma siesta punteggiata
dallo spiraglio dello spirito
d’un giovane archeologo
torso nudo davanti
l’immensità smarrita
un giovane piantatore di desiderio
nella folla sperduta del mito
e della zagara
Hélios nell’ultima tensione
scruta i bambini irriverenti
che inghiottono con il mar Egeo
demoni sottomarini
stelle in perdita di velocità
e si intrufolano prontamente
tra i discorsi e le bandiere
dei conquistatori totali
il cui cranio tormentato
dilaga senza rumore dal sonno
resta a Helios
il ballo mascherato
dei pozzi senza luna

*

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