ONDA

Le Attese Di Carta

ONDA

Spinta dalle correnti, schiumava, rotolava e ritornava al mare. Non sapeva quale fosse la sua destinazione ma si lasciava trascinare, era nata onda e null’altro conosceva se non questo modo di echeggiare. Infrangendosi sugli scogli, respirando affannosamente, toccando cale sperdute e sempre nuove, pensava di esistere solo per questo, fino a quando rotolò, insinuandosi, in una baia dal morbido profilo, silenziosa. Si sentì inadeguata a tanta meravigliosa distesa dorata, non riusciva a credere che, al di là delle maree, potesse esistere una calma così dolce, accogliente, calda. E si sentì odorare di brezza, respirare, sussurare dolcemente, come mai era riuscita prima, senza l’eco delle risacche e dei gorgoglii che l’avevano da sempre accompagnata. In quel preciso istante comprese che era parte indissolubile del tutto, di quella distesa azzurra che all’orizzonte diventava infinita.

Incroci

Incroci

Durante il corso della nostra vita incontriamo così tante persone da non riuscire a quantificarle. Spesso ne incrociamo il cammino per un breve periodo, alcune volte, invece, condividiamo dei lunghi percorsi. Nel momento stesso in cui le conosciamo non ci chiediamo il perche’ di quell’incontro, ne’ come mai, tra tanti, proprio quei destini abbiamo attraversato. La vita, però, una risposta ce la da e ci ritroviamo a ripercorrere momenti che credevamo dimenticati. Allora, vorremmo poter entrare dentro il ricordo, vivere un determinato momento, colmare un vuoto, abbracciare e dire tutto ciò che non abbiamo detto a chi non c’é più. Asciugare una lacrima, sanare una ferita, consolare un dispiacere, chiedere scusa, dire grazie, compensare una mancanza, colmare un rimpianto, dire di no e, persino, andare via. Così facendo, non recuperiamo soltanto i ricordi ma anche po’ di noi stessi, di come eravamo prima che la vita operasse in noi cambiamenti irreversibili e comprendiamo, allora, che tutto ha un senso, che ogni cosa, seppur banale, ha un proprio valore. Anche gli occhi cambiano il modo con cui guardare alle cose e l’anima conquista un nuovo modo di percepire se stessa e gli altri. Questa nuova sensibilità ci permette di individuare a pelle gli spiriti affini, nei quali riconosciamo noi stessi e con i quali non abbiamo bisogno di filtri, ne’ di barriere o di maschere perché, come noi, desiderano essere liberi di potersi mostrare come sono realmente.

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Seduzione

Seduzione

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Ciò che ci seduce si impone, abbacinando di promesse lo sguardo, con un battito di ciglia arriva fino al cuore e lo trapassa. Carnefice impietoso. Narciso crudele. Al dolore muto l’iride risponde, si contrae e al cuore orfano perdona ogni suo battito. Libera dall’illusione si consuma, si spegne e tace. Ma, nella fissa oscurità, ciò che non vuole lasciarci freme, si insinua e risiede. Tra le pliche degli occhi invano si trattiene. 

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Trasfigurazione

Trasfigurazione

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Idealizzare un amore, un’amicizia ed il bisogno di sentirsi amati, compresi, accettati, è più una questione di proiezione di sè negli altri che, sempre, si rivela errata.
Nessuno può essere ciò che noi siamo e ciò che siamo non troverà riscontro nella storia di un altro.
Uno dei più grandi bluff dell’idealizzazione è proprio questo: nel momento in cui sveliamo l’altro trasfiguriamo noi stessi.

Foto personale
 https://youtu.be/KWVaANBbwDU

Cori ca ardi

Cori ca ardi

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Pigghiativillu stu cori ca ardi pi vui, sulu pi vui, sempri pi vui. Iddu nun nu sapi ca vui nun lu vuliti, è nu cori ca avi l’occhi ancora chiusi, è sanu, paru paru, senza gnegnu. Anzignaticcillu vui, co sapiti bonu, ca nun è oru tuttu chiddu c’abbrilla, diciticcillu ca nun sempri u jancu è jancu e ca niuru nun sempri è niuru, ca cu l’alliscia poi u strazza e cu lu vasa appoi su mangia a muzzicuni… Diciticcillu vui a stu cori, prima ca si ferma, picchí a mia nun mi voli cririri. 

Cuore che arde 

Prendete questo cuore che arde per voi, solo per voi, sempre per voi. Esso non sa che voi non lo volete, è un cuore ancora inconsapevole (che ha gli occhi chiusi). È intonso, intero, senza conoscenza. Insegnateglielo voi, che lo sapete bene, che non è oro tutto ciò che luccica, diteglielo che il bianco non sempre è bianco ed il nero non sempre è nero, che chi lo accarezza poi lo strappa e chi lo bacia poi lo divora. Diteglielo voi a questo cuore, prima che si fermi, perché a me non vuole credere.

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Memorie

Memorie

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Ogni anima vive il suo attimo di eterno nell’oblio del sogno. Un istante destinato a ripetersi ogni notte e del quale la luce del giorno sfuma i contorni. Così, restiamo a pensare, tentando di afferrare il ricordo, mentre sbiadisce come una vecchia fotografia ingiallita, della quale solo il cuore ha memoria.

Ortigia – Siracusa – Lungomare Alfeo https://it.m.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Ortigia

RITORNO

RITORNO

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Osservo il ritorno
nel dolce torpore del sonno,
sfiorato appena dall’alito leggero del sogno.
Negli sguardi rubati agli occhi amati.
Nella nostalgia di un tramonto,
che sembra l’ultimo.
Nel desiderio di un bacio, che non sarà mai come il primo: rubato.
Nelle carezze, che non saranno più di quelle mani.
Nell’ossessione di quell’unicitá irripetibile che mai avrà eguali.
Con tutto l’amore che mai sarà restituito
osservo il ritorno.

FELICITA’

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FELICITA’

Un giorno lui chiese cosa fosse per lei la felicità.
Lei lo guardò con quegli occhi disarmanti, così sinceri e, dopo averci pensato su per un po’, rispose: “Non so cosa sia in assoluto la felicità ma vorrei che fosse per me come la pioggia…questo vorrei.
Che scendesse, dapprima lieve, quasi impercettibile, se non sulla punta del naso.
A gocce più grosse, vorrei che picchiettasse sulla mia testa, quasi a volermi svegliare dal torpore della tristezza, per scuoterla dai capelli e portarla via con sè, giù, dove vanno a finire tutte le cose inutili, senza ritorno…
Seguendo il ritmo sempre più vivace il mio cuore avrebbe un sussulto, un gioioso ticchettio che ne aumenterebbe i battiti e tutto il corpo sarebbe percorso da un fremito, ma non un brivido quanto un sussulto di risa cristalline.
Così, inzuppata di felicità, vorrei persino ammalarmi e non guarire più.”

PRIGIONI

PRIGIONI

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Foto personale 

Le prigioni più dure sono quelle che gli altri ci impongono, senza muri, ne’ grate o porte blindate.
La prigione più oscura è quella delle delusioni più amare e profonde, una voragine creata dalle nostre paure, dalle responsabilità, dal fatto che in alcune situazioni, pur essendo circondati da una moltitudine di persone, ci sentiamo soli.
C’è sempre una fessura però, dalla quale si infiltra la speranza; quella è la forza che si espande in noi e che ci sprona ad andare avanti, sempre…

CAMBIAMENTI

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CAMBIAMENTI

Accadono così, improvvise,
alcune cose, ti vengono a
cercare e ti trovano
impreparato.
Ti segnano e tuo malgrado, ti
cambiano.
Nonostante gli sforzi, la
volontà e tutto l’impegno
possibile, sai che nulla
tornerà come prima perché 
fare i conti con la verità è
dura, quanto comprenderla.
È cuore che ha mutato
direzione.

Foto personale 

TENEREZZA

TENEREZZA

Le Attese Di Carta

Immagine personale 

Ad una eccessiva, estrema, sensibilità, che amplifica ogni sollecitazione proveniente dall’esterno, ma anche dall’interno, e che conduce all’alienazione dalla realtà, preferisco una sconfinata tenerezza. Pronta a rimuovere ogni barricata tra noi e l’altro, a ristabilire l’equilibrio tra l’io interiore e la realtá esterna.