Le “Bad Girls” arrivano ad Alessandria

7/02/23

EVENTI: FINALMENTE ANCHE AD ALESSANDRIA, IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE DI CULTURA CINEMATOGRAFICA “LA VOCE DELLA LUNA”, ARRIVANO LE BAD GIRLS!

FIC – Federazione Italiana Cineforum e “Cineforum” Rivista presentano BAD GIRLS | Le cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi)

Un nuovissimo ciclo di 6 incontri in presenza, ciascuno della durata di 2 ore, dedicato alle cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi): dark lady, vampire, vamp, donne fatali, assassine, serial killer, vendicatrici, regine, mammine (e sorelline) care. Il progetto è a cura di Emanuela Martini, direttore responsabile di “Cineforum”, e vede la partecipazione di nomi illustri della critica contemporanea (oltre ad Emanuela Martini: Pier Maria Bocchi, Luca Malavasi, Ilaria Feole, Barbara Rossi).

Successivamente all’esordio bresciano, Fondazione Brescia Musei (ottobre-dicembre 2022), il nuovo tour 2023 approda anche ad Alessandria dopo Bergamo, Genova e Reggio Emilia.

DETTAGLIO MODULI E CALENDARIO

(sei incontri di due ore ciascuno, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17. Ciascun incontro verrà attivato al raggiungimento del numero minimo di dieci partecipanti).

1) Vampire, vamp, Marlene e donne fatali (a cura di Pier Maria Bocchi) – 11/03/2023

2) Il noir, Rita e le dark lady (a cura di Ilaria Feole) – 15/04/2023

3) Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici (a cura di Barbara Rossi) – 27/05/2023

4) Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth (a cura di Emanuela Martini) – 25/03/2023

5) Mammine (e sorelline) care (a cura di Emanuela Martini) – 29/04/2023

6) Regine e altre cattive di Disney & co. (a cura di Luca Malavasi) – 13/05/2023

COSTI

Singolo appuntamento intero: euro 15; pacchetto sei corsi intero: euro 75

Singolo appuntamento ridotto*: euro 12; pacchetto sei corsi ridotto*: euro 60

* Le riduzioni sono offerte agli abbonati alla rivista “Cineforum” e ai tesserati alla Voce della Luna.

INFO E ISCRIZIONI

lavoce.dellaluna@virgilio.it: ros.barbara@tiscali.it

N.B. Per aggiornamenti sui corsi è possibile consultare anche il sito www.voceluna.altervista.org ; la pagina FB della Voce della Luna: http://www.facebook.com/Voce/Luna; oppure la pagina Instagram associazione_lavocedellaluna

Vampire, vamp, Marlene e donne fatali


a cura di Pier Maria Bocchi

Non è mai esistita una donna-vampiro star. L’immaginario maschile dai canini aguzzi è leggendario (Bela Lugosi, Christopher Lee), quello femminile no. È un caso se nell’horror l’immagine del femminino molto raramente coincide con l’immagine dello stardom? Le vampire del cinema nascono nell’ombra e nell’ombra ritornano (i kaidan giapponesi), sono delle figure. Nella Hammer la vampira è generalmente un’illustrazione. Le dive si prestano a succhiare il sangue una tantum (Delphine Seyrig, Catherine Deneuve, Grace Jones). La femme fatale e la vamp al contrario conquistano da sempre il centro dell’inquadratura, muovono la scena, fanno la scena; l’uomo ne ha paura, non vuole sconfiggerle, vuole innamorarsi, perciò soccombe. A questo proposito, non c’è nessuno al cinema che abbia saputo muovere e fare la scena come Marlene Dietrich, in particolare nel suo matrimonio artistico con Josef von Sternberg (7 film).

Pier Maria Bocchi è studioso e critico cinematografico. Collabora con “Film Tv”, è redattore di “Cineforum” e scrive per cineforum.it. Tra le sue pubblicazioni, Michael Mann (Il Castoro), Mauro Bolognini (con Alberto Pezzotta, Il Castoro), Mondo Queer – Cinema e militanza gay (Lindau), Woody Allen – Quarant’anni di cinema (Le Mani), Invasion Usa – Idee e ideologie del cinema americano anni ’80 (Bietti Heterotopia), Brivido caldo – Una storia contemporanea del neo-noir (Rubbettino) e Michael Mann – Creatore di immagini (minimum fax). Ha curato le interviste e le ricerche per il documentario Made in Hong Kong. Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 al 2021 è stato curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival.

Il noir, Rita e le dark lady

a cura di Ilaria Feole

Dalla Barbara Stanwyck di La fiamma del peccato alla Carey Mulligan di Una donna promettente, passando per la Rita Hayworth di La signora di Shanghai, la Catherine Deneuve di La mia droga si chiama Julie e la Jessica Lange di Il postino suona sempre due volte: tutte le sfumature di nero delle dark lady, seduttrici fatali, mangiauomini e vamp, e le loro mutazioni dal cinema classico fino alla rivoluzione del #MeToo.

Ilaria Feole è nata a Milano nel 1983. Scrive di cinema e serialità per il settimanale «Film Tv» e fa parte del comitato di selezione della Settimana Internazionale della Critica. È autrice delle monografie Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali (Bietti, 2014) e C’era una volta in America di Sergio Leone (Gremese, 2018) ed è tra gli autori di Tutto Fellini (Gremese, 2019) e Architetture del desiderio. Il cinema di Céline Sciamma (Asterisco, 2021).

Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici

a cura di Barbara Rossi

Si sa – come recita il titolo del celebre film di George Cukor del 1935, con Katharine Hepburn e Cary Grant – che “Il diavolo è femmina”. C’è di più: l’animo femminile – pare raccontarci il cinema della contemporaneità – è capace di sfoggiare, se messo duramente alla prova e in determinate situazioni, non soltanto astuzie mefistofeliche, ma anche temibili, impreviste e raccapriccianti capacità di reazione agli eventi avversi e ai reali o presunti oltraggi perpetrati a suo danno. Dalla Alex di Attrazione fatale alla Annie di Misery non deve morire, passando per La Sposa di Kill Bill: Volume 1 e 2 sino ad arrivare alla Alma di Il filo nascosto, un viaggio cinefilo tra i personaggi femminili più diabolici e violenti degli ultimi trent’anni, per i quali la vendetta può assumere molte forme, ma di sicuro non è un piatto che si consuma freddo.

Barbara Rossi, media e film educator, è vicepresidente della FIC (Federazione Italiana Cineforum) e presidente dell’Associazione di cultura cinematografica e umanistica “La Voce della Luna” di Alessandria. Dal 2018 è organizzatrice e curatrice, ad Alessandria, della Summer School sui linguaggi del cinema e dei media “Immersi nelle storie”. Giornalista pubblicista, collabora con la rivista “Cineforum”, con “Il Piccolo” di Alessandria e altre testate locali. Nel 2022 ha ripubblicato, con l’editore Petite Plaisance Anna Magnani, un’attrice dai mille volti tra Roma e Hollywood (prima edizione Le Mani, 2015); nel 2019, con la casa editrice Bietti, Edgar Reitz. Uno sguardo fatto di tempo, monografia dedicata a uno dei maestri fondatori del Nuovo Cinema Tedesco degli anni Sessanta; nel 2021 ha visto la luce per la casa editrice Petite Plaisance Recitare il tempo. Le voci della Heimat di Edgar Reitz.

Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth

a cura di Emanuela Martini

La terribile, ossessionata antieroina interpretata da Gene Tierney in Femmina folle (capolavoro fiammeggiante del 1945 di John Stahl) non è la più crudele né certamente la prima delle tante signore che hanno percorso il melodramma cinematografico senza mai piegarsi al riscatto morale, o chiedere perdono o, tantomeno, pentirsi. A partire dalle voraci vamp del muto, attraverso le numerose, volitive malvage cui diede volto e tempra Bette Davis e le insospettabili incursioni nella perfidia di Katharine Hepburn (Improvvisamente l’estate scorsa) e Isabelle Huppert (spesso, nei mélo-noir di Chabrol), per arrivare fino alla recente Florence Pugh di Lady Macbeth (raggelato mélo brönte-vittoriano diretto nel 2016 da William Oldroyd), le signore dilaniate per troppo amore o disamore, per odio o vendetta, per gelosia o rabbia, o per pura, intima ossessione di dominio hanno sedotto più di un secolo di cinema (e svariati secoli di narrativa e drammaturgia).

Mammine (e sorelline) care

a cura di Emanuela Martini

Un ramo della famiglia delle Bad Girls, non meno ricco di spunti e di figure interessanti, è quello delle mamme e delle sorelle. Qualcosa di più del mero rapporto di natura disfunzionale fra consanguinee, affonda le sue radici nelle zone più misteriose della mente e nei territori più impervi del mélo e del noir. Queste donne non sono dark ladies, non ambiscono a ricchezza, rivalsa o potere; sono mamme e sorelle che covano livori e desideri di controllo molto più profondi. Donne che rendono la vita impossibile alle proprie sorelle, vuoi per vendetta (Che fine ha fatto Baby Jane?) vuoi per invidia (Lo specchio scuro; Sisters), o che tormentano le proprie figlie spinte dal fanatismo religioso (Carrie, lo sguardo di Satana) o da una specie di complesso di superiorità (Mammina cara). Non bisogna cadere, però, in errore: fra loro vi sono anche madri amorevoli e affettuose come la protagonista La signora ammazzatutti, un vero angelo della famiglia che per il benessere e la sicurezza dei suoi cari è disposta a tutto. Fin troppo a tutto…

Emanuela Martini, romagnola, nata a Forlì, laureata in Scienze Politiche, appassionata di cinema fin dall’infanzia, cresciuta tra i generi più disparati (dai mélo di Sirk a Jerry Lewis, dai musical alla fantascienza) e tra le più eccentriche proiezioni dei cineclub (Bergman, Neorealismo, Stroheim, Busby Berkeley e Hammer horror). Critico cinematografico, nel comitato di redazione di «Cineforum» dalla fine degli anni ’70, direttore di «FilmTv» dal 1996 al 2007, a lungo collaboratore del Domenicale del «Sole 24 Ore», co-direttore di Bergamo Film Meeting dal 1987 al 2007, è stata membro della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e poi selezionatore di altre sezioni della Mostra, e dal 2007 al 2019 vicedirettore e poi direttore del Torino Film Festival. Attualmente è direttore di “Cineforum”. Esperta di cinema anglo-americano, ha scritto: Storia del cinema inglese, Il lungo addio. L’America di Robert Altman, il Castoro su Powell e Pressburger e su Gianni Amelio, Shakespeare e il cinema e numerose altre monografie su generi e autori. Vive a Milano, prevalentemente con compagni felini.

Regine e altre cattive di Disney & co.

a cura di Luca Malavasi

Cattive, a volte cattivissime, ma anche, molto spesso, eccentriche, sensuali, divertenti. Le antagoniste del mondo dell’animazione non hanno nulla da invidiare, in termini di fascino e popolarità, alle (generalmente) giovani e belle cui si oppongono. Disney, di cattive, ne ha create di memorabili, da Grimilde (Cenerentola) a Ursula (La Sirenetta), da Crudelia De Mon (La carica dei 101) a Madre Gothel (Rapunzel), ma anche al di fuori della produzione di questo studio le “star” sono innumerevoli, dalla prima strega (dell’Ovest) a colori della storia del cinema protagonista (Il mago di Oz) alla spietata, sensualissima Catwoman, in malefico movimento tra fumetti, cinema e cartoni animati.

Luca Malavasi è professore associato presso l’Università di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Si occupa prevalentemente di teoria dell’immagine, cultura visuale e cinema contemporaneo. È membro del comitato direttivo della rivista “La Valle dell’Eden”, redattore di “Cineforum” e collaboratore di “FilmTv”, “Limina” e “L’indice dei libri del mese”. Tra i suoi libri: Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (con G. Carluccio e F. Villa, Carocci, 2015, nuova edizione 2022); Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi (Carocci, 2017); Il linguaggio del cinema (Pearson, 2019); Dalla parte delle immagini. Temi di cultura visuale (con B. Grespi, McGraw-Hill Education, 2022); Pianeta Varda (con A. Masecchia, ETS, 2022), The Future of the Post. New Insights in the Postmodern Debate (con E. Bricco, Mimesis International, 2022).

Torna alla libreria Andando e Stando il circolo di lettura La Voce della Luna

Lettura: Venerdì 20 gennaio, a partire dalle ore 16.30, la Libreria con mescita Andando e Stando di via Bissati 14, Alessandria, ospita un nuovo appuntamento del Circolo di lettura organizzato dall’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna, tra suggestioni letterarie e cinematografiche. L’ingresso è libero, previo tesseramento associativo (al costo di dieci euro, con validità annuale e l’offerta di sconti presso attività commerciali convenzionate). 

Info: lavoce.dellaluna@virgilio.it

Un’altra icona che ha segnato la storia del cinema: Gina Lollobrigida, la “bersagliera” muore a Roma e ci lascia un po’ più soli.Gabriella Paci

    La carriera artistica

Nata a Subiaco nel 1927, figlia di una famiglia borghese benestante, Luigia Lollobrigida, nota con il nome di Gina e il soprannome “la bersagliera”( da un ruolo avuto che l’ha consacrata alla celebrità),questa bellissima attrice era anche talentuosa,avendo vinto ben 7 David di Donatello ,2 nastri d’argento ,il titolo di grand’ufficiale della Repubblica itlaliana e cavaliere della Legion d’onore francese.

Da giovane,dopo un’infanzia agita quale figlia di un  noto produttore di mobili, conosce la quasi miseria in seguito ai bombardamenti alleati :il trasferimento a Roma della famiglia non fa migliorare la condizione economica e Gina deve arrangiarsi vendendo disegni e caricature o comparendo su qualche fotoromanzo  per contribuire al pagamento dei suoi studi all’Istituto delle Belle Arti in cui è iscritta.

Ma è una ragazza di carattere e spiccata bellezza e sa cogliere l’opportunità di un concorso di bellezza nel 1947 dove,anche se lascia il titolo a Lucia Bosè, arriva seconda e conquista giudici e pubblico.

Già aveva prestato il suo volto e il suo fisico perfetto pere fotoromanzi che gli avevano fatto avere piccoli ruoli a Cinecittà.

La sua fama arriva però prima dall’estero dove per decenni è,insieme ad Alida Valli, l’attrice italiana più amata dai registi americani,primo fra tutti Howard Hughes.Ma Gina vuole conquistare l’Italia e così lascia il regista che le aveva promesso un ricco contratto in esclusiva e torna a Roma.Qui abbraccia il cinema del neorealismo e lavora sotto il regista Pietro Germi e Carlo Lizzani,con i quali si definisce come attrice dalla forte carica passionale anche se con una recitazione da autodidatta.

Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese “Fanfan la Tulipe” con Gerard Philipe nel 1952. Recita per René Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale “Pane amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953) con il quale sarà poi l’indimenticabile fata Turchina delle sue Avventure di Pinocchio per la tv –

Il seguito della storia ,in coppia con Vittorio De Sica, dà inizio alla  sua presunta rivalità con Sophia Loren ( di 8 anni più giovane )  che la sostituisce nella parte da lei rifiutata per più di una volta.

Intanto per la Lollo (conosciuta ora così) si apre la porta del successo che la vede recitare a fianco di Burt Lancaster, Antony Queen;Frank Sinatra,Errol Flyn,Yul Brynner.Addirittura canta da soprano e doppia in francese.

Negli anni 70,stanca del cinema, a cui tornerà però vent’anni dopo,si dedica lal fotografia dove miete successi immortalando divi e politici ,tra cui Fidel Castro.

Non basta:sarà anche scultrice in giro con le sue mostre per il  mondo.

La vita privata.

Sposatasi nel 1949 con il medico sloveno Milko Skofic,avrà un figlio con lui ma si separerà nell1971.

Ha poi avuto amori o flirt con colleghi di lavoro ,tutti invaghiti di lei che solo a 90 anni ha confessato di essere stata stuprata giovanissima e di aver avuto la vita segnata da questo episodio doloroso.

Nel 2006 ha annunciato di voler sposare lo spagnolo Javier Rigau di 45 anni ( ben più giovane di lei,che ne aveva 79 ) ma poi il matrimonio fu negato da entrambi e comunque annullato dalla Sacra Rota.

 Ancora oggi c’è  battaglia in tribunale : figlio Andrea Milko Skofic accusa un collaboratore della madre, Andrea Piazzolla ,nato da una relazione con un produttore e attore sloveno,  di averla raggirata sottraendole buona parte della sua fortuna.

A settembre una brutta caduta e la rottura del femore, l’avevano costretta al ricovero per un intervento,giudicato perfettamente riuscito,tanto da farla candidare a Latina per la lista ‘Italia sovrana e popolare’.

Non era la prima volta: nel 1999 il suo nome compariva nella lista dei Democratici per le Europee.

Solo negli ultimi anni era stata oggetto di critiche e di dubbi sulla sua integrità mentale, proprio per questo amore con un uomo che poteva essergli quasi nipote ma ,per il resto ,è stata sempre una donna discreta e ritirata e portava regalmente i  suoi 95 anni

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Al Cineforum progetto Genitori il film “Genitori quasi perfetti”

Alessandria, 10/01/2023

Venerdì 13 gennaio 2023, alle ore 20.30 si inaugurano gli incontri 2023 del Progetto Genitori dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria con il ciclo “Guardiamo un film insieme?!”, in collaborazione con l’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna. In occasione del Cineforum dedicato a genitori e figli verrà proiettato il film “Genitori Quasi Perfetti”, una commedia di Laura Chiossone che mette a nudo ansie e fragilità dei genitori  moderni.
Conducono la serata Barbara Rossi, media e film educator, saggista di cinema, presidente dell’Associazione La Voce della Luna e Patrizia Farello, psicologa e  pedagogista, già docente di scienze umane. Ingresso libero: è possibile prenotare il posto a sedere al seguente link:  https://culturaesviluppo.it/evento/al-cineforum-del-progetto-genitori-il-film-genitori-quasi-perfetti/

Per informazioni: info@culturaesviluppo.it; lavoce.dellaluna@virgilio.it


Simona è una mamma single legata da un amore profondo al suo bambino, Filippo. L’organizzazione della festa per gli otto anni di lui porta a galla tutte le sue insicurezze e il senso di profonda inadeguatezza. Combattuta tra l’assecondare i desideri del figlio e la volontà di proteggerlo dal giudizio altrui, Simona arriva al giorno della festa carica di aspettative e di ansia. Quando arrivano gli invitati, si viene a comporre uno variegato squarcio di umanità e mentre i bambini giocano, gli adulti si odiano amabilmente. Fino a quando una inattesa performance di Filippo rompe gli schemi e innesca un effetto domino di azioni e reazioni che porta la festa a deragliare…

Laura Chiossone, regista di ampia esperienza sia teatrale che pubblicitaria, fa seguire al suo debutto indipendente (“Tra cinque minuti in scena”, 2012) questa tragicommedia che, fin dal titolo, rivela i suoi punti di riferimento, e racconta: «Da piccola volevo scrivere storie, ma il lavoro dello scrittore mi è sempre parso troppo solitario, quando sono inciampata nel mondo del cinema a 25 anni mi è sembrato un modo meraviglioso per raccontare storie accompagnati in un viaggio da un lavoro di gruppo che rende prezioso ogni filo della trama. Ho fatto la gavetta prima in produzione, quindi come aiuto regia, auto-producendomi i primi corti con gli scarti di pellicola dei set su cui lavoravo. I primi festival, i premi, uno dal Maestro Monicelli mi hanno incoraggiato e da lì sono passata al rutilante mondo del videoclip, tanta libertà di provare la tastiera della mia immaginazione. Ho esplorato il mondo del documentario per mettermi alla prova in prima linea, come per il documentario per Amnesty sui desaparecidos. Il debutto al cinema è stato con un film indipendente e coraggioso, “Tra cinque minuti in scena”, che gioca con i linguaggi del teatro, del documentario e del cinema per raccontare con un tocco di leggerezza, poesia ed ironia un tema non facile come quello dei caregiver. Nel 2019 è uscito nelle sale il mio secondo film “Genitori quasi perfetti” una commedia scomoda e irresistibile sulla follia della genitorialità contemporanea, con un cast di prim’ordine e la sfida della mono-location. Sempre affamata di nuove sfide ho ora in sviluppo o finalizzazione progetti su vari fronti e linguaggi dal documentario d’arte alla regia esecutiva di progetti seriali».

Il circolo di lettura della Voce della Luna propone un incontro sulla letteratura gotica

Alessandria, 9/11/2022 L’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna organizza per sabato 12 novembre, alle ore 17, presso la Sala Biblioteca della Soms del Cristo (C.so Acqui 158, Alessandria), un nuovo appuntamento con il Circolo di lettura, tra suggestioni letterarie e cinematografiche. Tema dell’incontro la letteratura gotica. La partecipazione è gratuita, con tesseramento alla Voce della Luna (costo della tessera euro 10, validità annuale, offre sconti sulle attività associative e presso la libreria Ubik di C.so Roma 88, Alessandria). Per info e adesioni: lavoce@dellaluna@virgilio.it; FB: VoceLuna

Cinema. Autumn School Immersi nelle storie 2002. guerra e Pace   

Autumn School Immersi nelle storie 2002. guerra e Pace   

L’esperienza complessiva dell’Autumn School 2022 può dirsi positiva a partire dal tema generativo: guerra e Pace: un viaggio all’interno dei conflitti alla ricerca di soluzioni “senza perdenti”.

Si è svolta a metà ottobre – con il patrocinio del Comune di Alessandria e dell’Università del Piemonte Orientale – la quarta edizione del Campus sui linguaggi del cinema e dei media organizzato dall’Associazione di cultura cinematografica e umanistica ‘La Voce della Luna’, quest’anno in una nuova collocazione stagionale.

Tre giornate a ingresso libero di cineforum, laboratori, presentazioni, incontri con protagonisti del mondo del cinema, della comunicazione, del giornalismo e della letteratura, dedicate agli studenti degli istituti scolastici di Alessandria e provincia, ma aperte alla partecipazione dell’intero territorio.

Il Campus per la Media Education e i linguaggi cinematografici, visivi e digitali, giunto nel 2022 alla sua quarta edizione con il titolo tematico “guerra e Pace”, si rivolge ogni anno agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado, oltre che agli universitari: propone laboratori e workshop su storia e linguaggio del cinema, sul Visual Storytelling e l’utilizzo consapevole degli strumenti digitali, sul giornalismo di carta stampata e on-line, condotti da registi, attori, critici cinematografici, media educator, giornalisti, scrittori e creativi in genere, con l’obiettivo di imparare anche in forma ludica attraverso la condivisione di momenti formativo-ricreativi comuni che prevedano il coinvolgimento diretto e partecipato degli utenti nella costruzione del format.

L’iniziativa, valida in relazione ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (già percorsi di alternanza scuola-lavoro), viene offerta gratuitamente, attraverso eventi di diverso genere, all’intera cittadinanza, nell’ottica del raggiungimento di una trasversalità multigenerazionale e della costruzione di una narrazione territoriale comune.

La quarta edizione di “Autumn School” si è particolarmente focalizzata sull’approfondimento delle tematiche legate sia ai conflitti geo-politici internazionali in corso e alla relativa educazione alla pace, sia alla risoluzione dei conflitti in ambito familiare e sociale.

Il Campus sui linguaggi del cinema e dei media si è rivolto, in particolare, agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado con un laboratorio di Media Education, dal titolo “guerra e Pace: ragionare con la Media Education sui conflitti geo-politici, sociali, interpersonali”, a cura della dott.ssa Barbara Rossi, media e film educator, saggista di cinema e della prof.ssa Patrizia Farello, psicologa, pedagogista, già docente di Scienze Umane; una Masterclass di regia e interpretazione cinematografica condotta dal regista Luigi Pane e dall’attore Francesco Ferrante. All’intera cittadinanza si sono rivolti, invece, l’edizione speciale del Cineforum “Progetto Genitori”, in collaborazione con l’Associazione ‘Cultura e Sviluppo’ di Alessandria, con la proiezione del film di Luigi Pane “Un mondo in più”, presentato alla ‘Festa del Cinema di Roma’ 2021 nella sezione “Alice nella città”, dedicata alle giovani generazioni, e la presenza in sala dello stesso regista e del giovane protagonista Francesco Ferrante; la presentazione del volume di Luciana Capitolo, già docente di liceo e studiosa del cinema pasoliniano, “Pasolini e l’Ombra” (C&P Adver Effigi, 2022), in collaborazione con la Biblioteca Civica ‘Francesca Calvo’ di Alessandria e l’Azienda Multiservizi ‘CulturAle-Costruire Insieme’. 

La “Autumn School Immersi nelle storie” si è svolta la sera di mercoledì 12 ottobre, in orario 20:30-23:30, presso la Sala conferenze dell’Associazione ‘Cultura e Sviluppo’ di Alessandria (P.zza F.De André 76); nelle mattinate di giovedì 13 e venerdì 14 ottobre, in orario 10-13 rispettivamente presso l’Aula Magna dell’I.I.S. ‘Saluzzo-Plana’ (Via Faà di Bruno 85) e in Aula Magna dell’ITIS ‘A.Volta’ (Spalto Marengo 42), Alessandria; nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre, a partire dalle ore 17:30, presso la Biblioteca Civica ‘F. Calvo’ di Alessandria (P.zza Vittorio Veneto 1).

«La quarta edizione dell’annuale campus sui linguaggi del cinema e dei media si è rivelata davvero entusiasmante, non solo per la consistente e appassionata partecipazione alle nostre iniziative da parte di studenti, docenti, educatori e famiglie, ma anche per il feedback positivo ricevuto dall’intero territorio» – commenta Barbara Rossi, media e film educator, presidentessa dell’Associazione “La Voce della Luna”. 

«La nostra iniziativa, pur essendo declinata principalmente in dimensione scolastica, si pone come obiettivo primario il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle diverse generazioni che animano la nostra collettività, all’interno di un dialogo e di uno scambio costruttivi e proficui.   

Il tema proposto quest’anno ci sta particolarmente a cuore, alla luce del particolare e delicatissimo momento storico che stiamo vivendo, non solo a livello internazionale ma anche nel profondo della nostra società e del quotidiano, sempre più di frequente attraversati da conflitti sociali, familiari, interpersonali di complessa risoluzione. 

La risposta attenta e partecipe del territorio agli eventi aperti alla partecipazione di tutto il pubblico – il Cineforum nell’ambito del ciclo di incontri formativi ‘Progetto Genitori’ promosso dall’Associazione Cultura e Sviluppo, con il dialogo intenso e stimolante instauratosi fra il regista del film “Un mondo in più” Luigi Pane, il giovane protagonista Francesco Ferrante e gli spettatori; come la presentazione del saggio della studiosa Luciana Capitolo “Pasolini e l’Ombra”, che analizza in maniera originale l’immagine pasoliniana in chiave psicoanalitica – oltre a gratificare il nostro impegno, ci esorta a proseguire il percorso culturale e in chiave formativa sui linguaggi del cinema e dei media della nostra Associazione, che nel 2023 si propone di festeggiare i dieci anni di attività con una manifestazione rinnovata, ancora più ricca di eventi e ospiti che ci aiutino a porre in risalto e a condividere l’esperienza del cinema come bellezza e impareggiabile strumento di rappresentazione del tempo presente come dell’immaginario collettivo».                   

«Il crescente coinvolgimento del mondo della scuola ha permesso, quest’anno, di affrontare la tematica soprattutto attraverso gli occhi dei ragazzi e delle ragazze delle scuole medie e superiori», conclude Patrizia Farello, pedagogista, già docente di Scienze Umane e socio fondatore della “Voce della Luna”. 

«La visione del film “Un mondo in più”, con la presenza del regista e del giovane attore, ha aperto un dialogo interessante e autentico sia sulle molteplici tematiche portate dalle vicende raccontate nel film, sia sul ‘come si fa a narrare storie attraverso il cinema’. L’obiettivo di fondo dell’Associazione è proprio quello di educare a una fruizione attiva e costruttiva dei media. 

Il laboratorio che ha chiuso l’iniziativa presso l’Istituto Volta aveva il compito di coinvolgere attivamente gli studenti nel fare un viaggio attraverso frame tratti da film famosi relativi all’esperienza dei conflitti, a partire da quelli geopolitici a quelli sociali e interpersonali. 

Lo scambio tra studenti di quinta del Liceo delle scienze applicate dell’Istituto e quelli di terza media della scuola Vivaldi ha dimostrato ancora una volta quanto il lavoro cooperativo, fondato sull’ ‘educazione tra pari’ sia una metodologia molto fruttuosa per facilitare apprendimenti significativi e duraturi». 

“L’Autumn School 2022 Immersi nelle storie” – guerra e Pace è organizzata dall’Associazione di cultura cinematografica e umanistica ‘La Voce della Luna’: si ringraziano il Comune di Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale per la concessione del patrocinio all’iniziativa; l’Istituto Comprensivo Statale ‘G.Galilei’, l’I.I.S. ‘Saluzzo-Plana’, l’Istituto Tecnico Industriale Statale ‘A. Volta’, l’Associazione ‘Cultura e Sviluppo’, la Biblioteca Civica di Alessandria ‘Francesca Calvo’, per la collaborazione e la messa a disposizione degli spazi; ‘Caffè Teatro’, ‘FIC-Federazione Italiana Cineforum’, ‘Il Piccolo’ (bisettimanale di Alessandria e provincia), Libreria ‘Ubik’ Alessandria, ‘Officinema-Laboratorio cinematografico’ dell’I.I.S. ‘Saluzzo-Plana’, per il supporto logistico e comunicativo all’evento. 

Info:

facebook.com/AutumnSchoolImmersiStorie; facebook.com/VoceLuna; www.voceluna.altervista.org; instagram.com/associazione_lavocedellaluna; instagram.com/autumn_school_

Genova: Al via i corsi di SDAC, Scuola D’Arte Cinematografica

Genova, 10 ottobre 2022: Prendono il via i corsi di SDAC, Scuola D’Arte Cinematografica di Genova dell’Associazione culturale Indie Club. Fondata sul modello no profit, l’istituto è presente sul territorio genovese dal 1993 ed è un consolidato punto di riferimento per tutti coloro che vogliono studiare le discipline legate ai comparti della produzione cinematografica e audiovisiva. 

Anche quest’anno decine di studenti e studentesse, provenienti dalla Liguria e non solo, hanno scelto la proposta formativa di questa accademia per raggiungere i propri obiettivi formativi e professionali. I corsi durano circa nove mesi e sono molteplici: dalla regia cinematografica a quella televisiva, sceneggiatura, montaggio video, operatore di macchina, direzione della fotografia, tecnico del suono e composizione di colonne sonore. 

Tutti i corsi danno accesso a lezioni pratiche, teoriche e al lavoro sui set cinematografici organizzati dalla Scuola stessa. Durante l’anno vengono organizzati stage e collaborazioni con organizzazioni locali, dove gli alunni prendono parte attivamente, mettendo in campo le nozioni acquisite. SDAC negli ultimi anni è stata riconosciuta, unico caso in Liguria e tra le poche del nord ovest italiano, dai portali istituzionali Film Italia, braccio operativo del MiBACT, e da Cineuropa, istituzione legata alla Commissione Europea.

SDAC, inoltre, vanta una partnership con Cinemadamare, il più grande campus itinerante del mondo, alla quale partecipano ogni estate studenti e studentesse provenienti da scuole di ogni angolo del globo: dal Santa Monica College di Los Angeles fino all’ECU – Escuola de Cine di Montevideo, passando per la School of New Cinema di Mosca. Annualmente la Scuola mette a disposizione tre borse di studio per partecipare a questa esperienza che forma l’elite tecnica del cinema mondiale. 

Il direttore della SDAC, il dott. Alessandro Bellagamba, si dice soddisfatto dei risultati ottenuti nell’ultimo quadriennio: “La Scuola ogni anno dimostra di essere diventata il punto di riferimento per tutti coloro che non vogliono abbandonare il proprio territorio per seguire la propria vocazione. È un piacere vedere come i nostri studenti, una volta terminati gli studi, vadano a formare la nuova classe professionale ligure, e non solo, nell’ambito della produzione cinematografica e multimediale. Testimonianza del fatto che siamo in prima linea a soddisfare un bisogno di formazione sul territorio che troppo spesso viene sottovalutato”. 

Le iscrizioni ai corsi ripartono a gennaio e gli interessati alla proposta formativa potranno trovare un programma per la primavera, intenso e culturale, con la partenza del nuovo ciclo di lezioni e seminari. Tutte le informazioni si trovano sul sito http://www.sdac.it, sulla rivista online www.sdacmagazine.it e sui profili social della Scuola. 

Crash – Contatto fisico (2004)

Crash – Contatto fisico (2004)

Raffa Drammatico  11 ottobre 2022 

Un film a mosaico, composto da tante storie diverse che si intersecano, un cast eclettico di attori dalla forte personalità, un approccio coraggioso al tema del razzismo, e una sceneggiatura non a caso premiata con l’Oscar, che contiene molte situazioni di conflitto. Tutti questi punti di forza sicuramente elevano il film al di sopra della media, ma allo stesso tempo fanno sembrare la pellicola un po’ troppo ambiziosa nella sua esecuzione, rendendo il messaggio centrale più debole, invece che più forte. Paul Haggis, autore del soggetto e sceneggiatore, oltre che regista, manda un messaggio ben preciso: tutti siamo in una certa misura razzisti o possiamo essere motivati, ​​in determinate circostanze, ad esprimerci come tali. Il razzismo può avere varie manifestazioni e cause a volte insospettabili, e il film cerca di esplorarle attraverso una serie di personaggi che il destino fa incrociare, o meglio, come suggerisce il titolo, fa scontrare. 

Una coppia bianca e benestante, dopo aver subìto il furto dell’auto ad opera di due ragazzi afroamericani, vive ossessionata dalla paura di essere derubata; un iraniano, proprietario di un negozio che viene rapinato, dà la colpa, ingiustamente, al fabbro ispanico che gli ha aggiustato la serratura; due ladri d’auto, afroamericani, parlano tra loro a ruota libera, mostrando di essere ancora più razzisti dei bianchi; una coppia nera e benestante, a bordo di un auto di lusso, subisce gli abusi di potere di due poliziotti bianchi, che, senza apparente motivo, li scambiano per ladri.

Una girandola di personaggi diversissimi, ognuno con le proprie nevrosi, alle prese con i problemi di tutti i giorni, ognuno preda dei propri pregiudizi dovuti all’ignoranza, al razzismo, all’ostentata misantropia che pare essere una costante della “civiltà” odierna. Il film può essere visto come una parabola, o meglio una storia in cui tutto è al servizio dell’idea centrale da comunicare, e in cui non importa se alcuni sviluppi della trama appaiano irrealistici. 

Forse i personaggi sono un po’ troppi per essere ben presentati, molti finiscono per essere solo abbozzati, ma ognuno è definito dal ruolo che il razzismo gioca nella sua vita. Tuttavia Crash è solo apparentemente un film sul razzismo: in realtà denuncia la quasi totale incapacità di comunicare tra esseri umani, al di là dell’appartenenza etnica, e mostra come questa difficoltà di comunicazione porti inevitabilmente alla violenza e allo scontro fisico. L’odio che si esplica tanto facilmente nel razzismo, è in realtà, secondo Haggis, insofferenza verso l’altro, senza bisogno di particolari motivi. 

Lo dimostra il criminale interpretato dal rapper Ludacris, che critica costantemente i bianchi, ma mostra disapprovazione anche verso gli asiatici e persino verso i suoi stessi “compagni di colore”. In realtà non si tratta di vero odio, quanto piuttosto di spirito di autoconservazione. Soprattutto alla fine del film, quando aiuta un gruppo di profughi asiatici dopo averli definiti degli idioti, i suoi slogan razzisti si rivelano più un’abitudine che un’ideologia. Il sorriso mentre sale in macchina dopo la sua buona azione mostra che lui stesso ne è consapevole. 

La stessa “conversione” avviene nel personaggio dell’agente di polizia interpretato da Matt Dillon: in una delle scene più toccanti del film, il poliziotto rischia la propria vita per estrarre dalle lamiere accartocciate di un auto in fiamme la donna che poche ore prima, in tutt’altra situazione, aveva offeso e umiliato perché “nera”. È come se improvvisamente fosse caduto il muro che li divideva, e impediva a entrambi di vedere l’altro come un essere umano. 

Dunque la redenzione è possibile, o almeno questo sembra volerci dire il film nella sua conclusione. Solo quando riusciamo a comprendere e perdonare l’altro, a metterci davvero nei suoi panni, possiamo farci perdonare e recuperare la nostra dignità di esseri umani, restituendola anche all’altro. Solo quando smettiamo di stare sulla difensiva e di vedere nell’altro una minaccia, possiamo accorgerci di quanto siamo in realtà tutti simili, con le stesse debolezze, le stesse paure e gli stessi problemi. 

Il cast è stato premiato nel suo insieme, e gli attori sono talmente tanti e così bravi che è difficile parlarne singolarmente, anche se una menzione a parte merita sicuramente Matt Dillon, candidato come miglior attore insieme a Terrence Howard e Thandie Newton. Singolari le performance più che convincenti di Sandra Bullock e Brendan Fraser, decisamente lontani dal genere comedy che gli è più affine. Simpaticamente sopra le righe l’interpretazione di Ludacris. L’Academy ha premiato con l’Oscar non solo la sceneggiatura ma anche il montaggio e il film nel suo complesso. Crash è un film difficile, perché ci chiama in causa tutti, nessuno escluso, e ci mette di fronte a una realtà che può non piacerci, ma proprio per questo varrebbe la pena di guardarlo e magari rifletterci un po’ su.