Ritratto, di Vincenzo Cardarelli, 1916, recensione di Elvio Bombonato

Ritratto, di Vincenzo Cardarelli, 1916, recensione di Elvio Bombonato

Vincenzo Cardarelli

Esiste una bocca scolpita, un volto d’angiolo chiaro e ambiguo, una opulenta creatura pallida dai denti di perla, dal passo spedito, esiste il suo sorriso, aereo, dubbio, lampante, come un indicibile evento di luce.

Il titolo è un indicatore semantico. Il ritratto della donna si ispira allo Stilnovo (angiolo, toscanismo), perché privilegia il viso: bocca, denti, sorriso, in un crescendo irresistibile.

Incipit perentorio, con la ripresa anaforica al v. 6: “esiste”, concretato da “evento”. Ossimori ai vv. 2: chiaro/ambiguo; 3: opulenta/pallida; 7: dubbio/lampante. Un climax anomalo: aereo/dubbio/lampante. L’ultimo verso  rivela che la breve lirica consiste in una similitudine. 

La prepotente luce finale dissolve i precisi contorni della donna (Simona Costa). L’implicita dichiarazione d’amore diventa contemplazione estatica.  Per ora; poi si vedrà. 

foto: Vincenzo Cardarelli nel 1957, fotografato da Paolo Monti da wikipedia

La pioggia è il tuo vestito, di Corrado Govoni, recensione di Elvio Bombonato

govoni

La pioggia è il tuo vestito, di Corrado Govoni, recensione di Elvio Bombonato

La pioggia è il tuo vestito.Il fango è le tue scarpe.La tua pezzuola è il vento.Ma il sole è il tuo sorriso e la tua boccae la notte dei fieni i tuoi capelli.Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle¨C12C¨C13C

CORRADO  GOVONI, 1943

Strofa insolita di 7 versi: i primi 3 sono settenari piani, gli altri 4 endecasillabi piani. La disposizione versale è sorretta dalla rima: abaCDEE.  Però capelli/stelle è una quasi rima consonantica. Troviamo un’immagine in ciascun verso, mancano infatti gli enjambement.  

Il parallelismo si fonda sulle iterazioni anaforiche: prima di tutte “è”; quindi la congiunzione avversativa “ma”; l’aggettivo possessivo “tua”; per chiudere con “il tuo sorriso”.  La pezzuola – il fazzoletto messo sui capelli – quale terzo membro –  completa il climax: vestito scarpe pezzuola.  

Mi pare evidente la sensualità volatile della breve lirica, morbida delicata affascinante.  L’elogio della donna ricalca le poesie, quelle solari, dello Stilnovo.

Carta Carbone: “Questa Femmina” di Manuela Di Dalmazi

by Filippo Fenara “Questa Femmina” di Manuela Di Dalmazi mette in campo tutta la trasgressiva ma politicamente corretta (per un soffio) femminilità del suo essere donna. Tra questi versi inebrianti c’è tutto: la seduzione, l’emancipazione, il vanto, la tradizione, la sensualità, lo scherzo che rivela, la verità che soggioga, gli occhi profondi, l’anima sfuggente. Pubblicata originariamente l’otto […]

Carta Carbone: “Questa Femmina” di Manuela Di Dalmazi

Tessa Gelisio: età, altezza, Cotto e Mangiato, Massimo Pusceddu

Tessa Gelisio

Conduttrice e attivista ligure, dalla passione per la cucina ai programmi TV e l’attività imprenditoriale in Sardegna

La conduttrice Tessa Gelisio

Fonte: Archivio

  • Nome completo: Tessa Gelisio
  • Data di nascita: 06/05/1977
  • Luogo di nascita: Alghero
  • Segno zodiacale: Toro
  • Altezza: 1.75 m
  • Nazionalità: Italia
  • Professione: conduttrice
  • Data debutto: 2001
  • Social: FacebookInstagramTwitter

Biografia

Tessa Gelisio debutta in tv nel 2001 con Blu & Blu, un programma dedicato al mondo marino, e nella stagione successiva approda su La7 con Oasi, un programma di divulgazione scientifica. Nel 2002 collabora con un’edizione di Sereno Variabile mentre nel 2003 conduce Italia che vai. Nel 2003 le viene affidata la conduzione di Pianeta Mare che porta avanti fino al 2017. Inoltre, dal 2002 al 2006 conduce anche Solaris, il mondo a 360°. Dal 2011 è alla guida di Cotto e mangiato all’interno di Studio Aperto e dal 2014 conduce InForma, un magazine di Canale 5 che tratta di salute, medicina e benessere psicofisico. In qualità d’imprenditrice, nel 2015 ha avviato La Sabbiosa, una tenuta che sorge di fronte al mare, tra le dune dell’Isola di Sant’Antioco, nella provincia del Sud Sardegna. Lì, insieme al suo compagno Massimo Pusceddu, Tessa Gelisio produce uva da tavola biologica e vini d’alta qualità. A partire dal 25 ottobre 2021 torna su Italia 1 alla conduzione di Cotto e mangiato – Il Menù. Sin da giovane è un’attivista e milita in Legambiente e nel WWF. Dal 2021 è entrata a far parte del comitato dei promotori della Fondazione Symbola, presieduta dal presidente onorario di Legambiente.

Vita privata

Tessa Gelisio è nata ad Alghero il 6 maggio 1977 ma è cresciuta a Rosignano Marittimo in provincia di Livorno, paese d’origine della madre, insieme alla sorella Olivia. Il padre Luciano Gelisio è invece un produttore di borse in pelle. Dopo aver conseguito il diploma di maturità, si è trasferita a Milano per proseguire gli studi ed è qui che ha iniziato il suo impegno ambientalista ed ecologista, anche in quanto esperta di comunicazione. È legata sentimentalmente da molti anni a Massimo Pusceddu, operatore che lavora dietro le quinte nel mondo dello spettacolo. I due si sono incontrati nel 2009, ai tempi di Pianeta Mare, e da allora hanno condiviso molti progetti professionali, tra cui la rubrica di Cotto e mangiato e l’apertura della loro azienda agricola in Sardegna…. leggi tutto su: Sorgente: Tessa Gelisio: età, altezza, Cotto e Mangiato, Massimo Pusceddu

Andrea Camilleri: Il maestro del giallo mediterraneo

Andrea Camilleri foto Wikipedia

Andrea Camilleri: Il maestro del giallo mediterraneo

Andrea Camilleri, uno dei più celebri autori italiani del XXI secolo, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della letteratura con la sua serie di romanzi dedicati al commissario Montalbano. Con il suo stile unico e coinvolgente, Camilleri ha saputo creare un universo letterario che combina abilmente il genere del giallo con una vibrante rappresentazione della Sicilia e della sua cultura.

Nato a Porto Empedocle nel 1925, Camilleri ha vissuto una vita ricca di esperienze e influenze che hanno plasmato la sua scrittura. Dopo una carriera come regista teatrale e televisivo, ha iniziato a dedicarsi alla narrativa, conquistando il pubblico con il suo primo romanzo del 1994, “La forma dell’acqua”.

Tuttavia, è con la serie di romanzi incentrati sul personaggio del commissario Montalbano che Camilleri ha raggiunto il successo internazionale. Attraverso le indagini del cinico, ma umanamente imperfetto, commissario, l’autore ha creato una trama avvincente e una ricca galleria di personaggi che riflettono le dinamiche sociali e politiche dell’isola siciliana.

Il fascino dei romanzi di Camilleri risiede nella sua capacità di trasportare i lettori in un affascinante mondo mediterraneo. Le descrizioni vivide dei paesaggi, degli odori e dei sapori della Sicilia si fondono con la trama del giallo, creando un’atmosfera unica e coinvolgente. La scrittura di Camilleri è vivace, ricca di ironia e di dialoghi pungenti che catturano l’autentico spirito siciliano.

Oltre all’intrattenimento, i romanzi di Camilleri affrontano temi sociali complessi. La corruzione, la criminalità organizzata, le tensioni culturali e politiche sono solo alcuni degli argomenti che l’autore esplora nelle sue opere. La critica sociale presente nei romanzi di Montalbano ha reso le storie di Camilleri ancora più rilevanti e amate dal pubblico.

La fama di Camilleri ha superato i confini italiani, raggiungendo un pubblico internazionale. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue, consentendo a lettori di tutto il mondo di apprezzare il suo talento narrativo e la sua capacità di catturare l’essenza della Sicilia.

Andrea Camilleri è stato un autore che ha segnato un’epoca nella letteratura italiana. La sua abilità nel combinare il giallo con la cultura e la società siciliana lo ha reso un maestro indiscusso del genere. La sua eredità letteraria rimarrà per sempre, continuerà a influenzare le generazioni future di scrittori e a incantare i lettori con le sue indimenticabili storie.

In conclusione, Andrea Camilleri è stato un autore straordinario che ha saputo creare un mondo letterario avvincente e unico. La sua serie di romanzi dedicati al commissario Montalbano ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama della letteratura gialla, offrendo al lettore un’esperienza coinvolgente e un viaggio nell’anima della Sicilia.

I movimenti sociali nell’era dei social media: Le manifestazioni di protesta nella società odierna

I movimenti sociali nell’era dei social media: Le manifestazioni di protesta nella società odierna

Oggi qualsiasi evento, anche il Salone del libro di Torino, diventa un occasione per manifestazioni di protesta, con questo teniamo a precisare che non vogliamo entrare nel merito dei contenuti della protesta che si è svolta ieri a Torino ma semplicemente fare alcune considerazioni su un fenomeno sociale dell’attuale epoca:

Ci possono essere diverse ragioni per cui gli eventi, incluso il Salone del libro di Torino, diventano occasione per manifestazioni di protesta:

Visibilità pubblica: Gli eventi di grande portata, come il Salone del libro, attirano l’attenzione dei media e di un vasto pubblico, offrendo alle persone la possibilità di far conoscere le loro preoccupazioni e richieste attraverso le manifestazioni.

Accesso a un pubblico ampio: Gli eventi di questo tipo attraggono spesso una vasta gamma di partecipanti provenienti da diverse sfere della società, offrendo alle organizzazioni e ai movimenti la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio con il proprio messaggio.

Questioni rilevanti: Gli eventi culturali e letterari come il Salone del libro possono essere collegati a questioni sociali, politiche o culturali che generano controversie o disaccordi. Queste questioni spesso diventano il centro delle manifestazioni di protesta durante tali eventi.

Piattaforma per l’espressione: Gli eventi pubblici sono spazi in cui le persone possono esprimere le proprie opinioni e protestare pacificamente per richiamare l’attenzione sulle questioni che considerano importanti. L’organizzazione di proteste durante gli eventi può essere considerata un modo per sfruttare questa piattaforma di espressione.

Coinvolgimento politico: Gli eventi di grande rilievo possono diventare terreno fertile per le manifestazioni politiche, dove le organizzazioni e i movimenti cercano di promuovere le proprie cause o criticare le politiche attuate.

È importante notare che non tutti gli eventi diventano automaticamente occasione per proteste. Tuttavia, quando ci sono questioni rilevanti o dibattute nella società, gli eventi pubblici possono essere scelti come luogo di manifestazioni di protesta per attirare l’attenzione e far sentire la propria voce su tali questioni.

Nella società odierna, ci sono diverse dinamiche e tendenze che possono influenzare il modo in cui le persone si esprimono attraverso le proteste e le manifestazioni. Ecco alcune delle caratteristiche salienti:

Movimenti sociali: Ci sono numerosi movimenti sociali attivi in tutto il mondo che si impegnano per una vasta gamma di cause, come i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la giustizia sociale, l’ambiente e molto altro. Questi movimenti spesso organizzano manifestazioni di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere il cambiamento e far sentire la propria voce.

Utilizzo dei social media: I social media hanno un ruolo significativo nelle manifestazioni di protesta nella società odierna. Piattaforme come Twitter, Facebook, Instagram e YouTube consentono alle persone di organizzarsi, diffondere informazioni, condividere testimonianze e mobilitare sostenitori per le cause che promuovono.

Preoccupazioni ambientali: La questione del cambiamento climatico e dell’ambiente è diventata sempre più importante nella società odierna. I movimenti come Fridays for Future e Extinction Rebellion hanno organizzato manifestazioni di protesta in tutto il mondo per richiamare l’attenzione sulle questioni ambientali e chiedere azioni concrete per affrontarle.

Polarizzazione politica: La polarizzazione politica può portare a tensioni nella società e alimentare manifestazioni di protesta. Le persone possono protestare contro le politiche del governo, le disuguaglianze sociali, l’ingiustizia economica o altre questioni legate alle divisioni politiche.

Questioni di giustizia sociale: La lotta per la giustizia sociale e l’uguaglianza è un tema centrale nelle proteste attuali. Le manifestazioni si concentrano su questioni come il razzismo, la brutalità della polizia, la discriminazione di genere, l’omofobia e la xenofobia, cercando di portare cambiamenti significativi nel trattamento e nei diritti delle diverse comunità.

È importante sottolineare che le manifestazioni di protesta possono assumere forme diverse a seconda del contesto sociale, politico e culturale specifico di ogni paese e regione. Le proteste possono essere pacifiche e mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica o possono sfociare in tensioni e conflitti. La società odierna è caratterizzata da un’ampia gamma di preoccupazioni e movimenti che riflettono la diversità di opinioni, valori e lotte per il cambiamento.

Libri: “Aspettando l’alba” By Zephyro Edizioni di Marco Conti

“Aspettando l’Alba” è il mio secondo romanzo ed è quello che più ho sentito mio. Questo racconto, mi ha permesso di terminare il mio “Strip-tease al contrario”, ovvero mi ha permesso di parlare ancora una volta del mio passato e delle emozioni che mi ha lasciato. E’ una teoria secondo la quale, chi scrive compie appunto una sorta di “Strip-tease al contrario”, parlando di sé e del proprio passato, dapprima in modo insistente, ma via via sempre meno rilevante. Ci si denuda, si ha il bisogno di farlo, di cercare in fondo a sé le motivazioni e gli stimoli per scrivere e per farlo, si parte dalle emozioni vissute in prima persona. Avevo voglia e bisogno di raccontare il mio passato, degli amici con cui sono cresciuto, quelli con i quali ho intrapreso un lungo percorso di vita che continua ancora oggi. Ecco perché la scelta dall’epigrafe di Nelson Mandela:  Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati”.  

Andrea, protagonista del romanzo, dopo un percorso lavorativo e umano a Roma, sente il bisogno e il richiamo della sua terra per chiudere il cerchio e ripartire dalle proprie origini.

Anche per “Aspettando l’alba” ho creato il Book Trailer, nel quale ho cercato di far risaltare il motivo per cui ho scritto questa storia, il senso del mio viaggio nel tempo. Le immagini che vedrete e che ho utilizzato, sono ricavate da pixaby, tranne quelle del furgone che invece sono il frutto di un ottimo lavoro fatto con l’amico fotografo Andrea Lanceni. Tengo a precisare che il furgone utilizzato è stato gentilmente prestato dall’amico Valerio Pievani, appassionato di auto d’epoca che si è messo a nostra disposizione per un set fotografico.

Oggi c’è una grande e importantissima novità: ASPETTANDO L’ALBA verrà pubblicato nei prossimi mesi da ZEPHYRO EDIZIONI che voglio ringraziare per la stupenda cover creata!

Vi lascio la trama e il Book trailer…aspetto i vostri commenti!!

La trama:

Andrea lavora per una piccola testata giornalistica di Roma, ma ambisce a qualcosa di più. Quando meno se lo aspetta e nel modo più inconsueto che abbia mai potuto immaginare, la sua carriera prende una piega decisamente positiva. La sua vita cambia totalmente: i soldi non sono più un problema, ma l’aspetto sociale ne risente molto. Carmen, storica coinquilina con cui ha intrecciato un’amicizia profonda, non lo riconosce più.
La sua relazione con Silvia fatica a decollare. A frenarlo come sempre, sono le stesse paure e angosce che l’hanno costretto ad andarsene da Bergamo parecchi anni prima: un fatto accaduto negli anni della sua adolescenza, ha condizionato e indirizzato la sua vita in maniera irreversibile. In mezzo a questa crisi interiore, Andrea cerca contro tutto e tutti di mantenere quella posizione che da sempre ambiva, ma che rivela aspetti che non aveva previsto. Saranno le stesse persone che tanto hanno creduto in lui, a porlo di fronte a un bivio.

“Aspettando l’alba”…Il BookTrailer:

Marco

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L’Eroe di Marianne Moore

Poetessa americana appartenente al movimento modernista

almerighi

Marianne Craig Moore (Kirkwood, 15 novembre 1887 – New York City, 5 febbraio 1972) è stata una poetessa e scrittrice statunitense appartenente al modernismo

Come Pilgrim, costretto ad andar piano
a trovare il suo rotolo; stanchi ma pieni di speranza –
non essendo speranza la speranza
finché non sia svanito ogni motivo
di speranza; e indulgenti, pronti a considerare
l’errore del proprio simile
col cuore di una madre –
donna o gatta.

*

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La perdita del giusto mezzo e le nuove generazioni…

I politici hanno perso da tanto tempo la via del giusto mezzo di Talleyrand, anzi probabilmente,  a ben vedere, non l’hanno mai percorsa, neanche per brevi tratti. Ma forse tutto ciò ha radici e cause più profonde e antiche: forse dipende dal fatto che noi, cittadini comuni, abbiamo perso da tempo la strada del giusto mezzo delle passioni, indicata da Aristotele nell’Etica Nicomachea.  Eppure c’erano tutti i presupposti e tutte le ragioni per seguirla, visto e considerato che già secoli fa la Chiesa aveva preso a piene mani dalla filosofia platonica ma anche da quella aristotelica. La temperanza, la moderazione dei piaceri è stata persa o è addirittura ignota a molti, soprattutto ai giovani. Altri, più rari, hanno scelto la spiritualità e hanno cercato di disprezzare, trascendere le gioie del corpo. I primi hanno ecceduto ed eccedono nei piaceri, i secondi difettano nelle passioni e hanno impostato la loro vita cercando di superare la loro materialità. C’è sempre stata nell’Occidente cristiano una netta contrapposizione tra corpo e spirito, una grande dicotomia, mentre la società consumista ha speculato e specula sui bisogni di entrambi ed ecco che ci sono fiorenti business stratosferici di santoni, maghi, gruppi esoterici da un lato e pornografi e pornofili dall’altro, perché importante in questo mondo è vendersi e vendere tutto, sia il corpo che l’anima. Ma,  come scriveva Nietzsche,  Dio è morto e i piaceri più intensi, più immediati e anche più effimeri del corpo hanno avuto la meglio. Da secoli il  cristianesimo ha proposto un aut aut impietoso: la carne e il peccato oppure lo spirito e la salvezza dell’anima. Corpo e anima sono stati per i cristiani mutuamente esclusivi. Forse oggi abbiamo perso il senso del giusto mezzo, perché la nostra religione lo ha negato per secoli. Però quando hanno vinto la secolarizzazione e il nichilismo le cose non sono andate meglio. L’eclissi del sacro e la srilicizzazione del mondo hanno prodotto altri disastri, forse peggiori, e la colpa non è solo della scienza, che col suo progresso ha allungato e migliorato le nostre vite. Oggi molti hanno scelto la carne, sperando magari in un pentimento tardivo, dato che si vive sempre più a lungo.  Fondamentale è godere al mondo d’oggi senza riserve, come se non ci fosse domani, soprattutto per i giovani, per cui gli orizzonti sono sempre più angusti, la speranza è sempre più fievole e il futuro è sempre più incerto, più cupo. Perché un giovane dovrebbe rinunciare al piacere oggi quando non vede prospettive per il domani o quantomeno non le vede rosee? Ecco allora che il vitalismo di molti si è fatto sempre più disperato. Ecco allora la cultura dello sballo, l’eccesso che diventa regola. Ai giovani hanno tolto il futuro e al danno si aggiunge la beffa, perché chi è più maturo dimostra paternalismo autoritario, condanna la loro presunta mollezza, liquida i loro problemi sbrigativamente dicendo che anche decenni fa c’erano gli stessi problemi e le stesse difficoltà,  cosa oggettivamente e palesemente falsa, perché la generazione z è stata battezzata anche come la generazione delle 250 euro, riferendosi allo stipendio di molti ragazzi. Così facendo tra incomprensioni reciproche si è innescato un odio tra generazioni, tra giovani e boomer, che ha un effetto boomerang e molte ricadute negative, che si ripercuotono nella vita di molte famiglie ed esacerba l’animo dei più. Questi giovani avrebbero bisogno di guide e maestri, ma il senso dell’autorevolezza è stato perduto, deformando la lezione di Don Milani, del Sessantotto, della pedagogia più evoluta. Il passo è breve dalla ricerca di comprensione empatica al padre troppo amico e all’insegnante troppo permissivo e lassista: così oggi si registra una assenza effettiva delle figure di riferimento ed ecco allora che dominano nella formazione e nella condotta dei giovani il cosiddetto gruppo dei pari, gli influencer, i vip e tanti falsi miti. Inoltre, come scritto nel Talmud, in ogni generazione c’è del buon vino, ma il buon vino delle nuove generazioni non fa più alcuna notizia. Le eccellenze della generazione z non fanno notizia. I tanti giovani che fanno volontariato non fanno notizia e finiscono per non fare testo, sembrano non esistere, non essere pervenuti, diventano invisibili. I mass media devono sempre dare risalto al lato negativo dei giovani. I giovani che dormono in tenda, protestando contro il caro affitti, vengono sbeffeggiati e derisi da alcuni giornalisti e opinionisti, ma nessuno condanna i proprietari di immobili che speculano da sempre sugli studenti ed evadono da una vita. La classe dirigente condanna severamente i ragazzi di Ultima Generazione: la loro forma di protesta è errata, ma il dialogo viene rigettato a priori e vengono rimosse le loro motivazioni. I giovani sono sempre più lasciati soli a loro stessi e diciamocelo francamente non stiamo consegnando loro un bel mondo, eufemisticamente parlando. Ecco così che molti giovani non si fidano più di chi ha più di trent’anni. Concludendo, non c’è più il giusto mezzo perché nessuno lo insegna più, perché nessuno educa al giusto mezzo, al sapersi godere la vita con moderazione e questo dipende sia da motivi che riguardano la nostra cultura millenaria  che da cliché e modelli educativi che furoreggiano da poco più di mezzo secolo, in un impasto contraddittorio di antichità e contemporaneità: contraddittorio perché abbiamo un piede nel passato remoto e lo sguardo rivolto a un futuro prossimo con troppe incognite. Rischiamo di sprofondare nelle sabbie mobili. L’unica soluzione è cercare di fare come il barone di Munchausen. È l’unica cosa che ci rimane. 

Lucia Triolo: vecchio cappotto

Perché non ho imparato 
quando arrivava il vento
cosa è stato per me
abbracciare l’inverno?
Ora forse avrei almeno un occhio!

Avrei dovuto vendere per tempo
il cappotto. Adesso è troppo vecchio
e nessuna bambola lo vuole.

C’è qualcosa di me che
si possa accettare
senza testimoni contro?
Forse ho smesso di galleggiare.

Perché non ho imparato 
quando arrivava il vento
a scaldare le tue mani 
con la borsa dell’acqua calda,
a stringerle bagnate di sguardi
come belve innamorate?

Carichi di universo ho gli occhi
e non ho insegnato alla 
paura
a chinarsi dinnanzi alle ragioni.
È una paura rozza, 
impreparata.

Mi basta solo per far tremare 
l’angoscia.
Lei ora se l’accomoda sulla pelle, 
la indossa con decisione
e rabbia.

Avrei dovuto vendere per tempo
il cappotto. Adesso è troppo vecchio
e nessuna bambola lo vuole.

Bambole nude
io rischio di affondare.