Scala d grigi – di Frida la loka

Poesia di Frida la loka, Lombardia.

Kürşat KURT (Pexels), foto di portata: Fuzail Ahmad ( Pexels)
Lo sguardo rivolto 

all'insù

mutazione continua

d'un mare in tempesta,

Ali con "anime"

svolazzano nervosamente

Dileguano come tante

altre;

Che a queste, hanno

strappato!, schiacciato!

L'anima. Vagano

per terre monocromatiche

e fangose

Piedi timorosi,

impauriti, esausti...

Sotto una coltre pesante

Sotto una scala di grigi;

Solo un gradiente soporifero

non si percepisce

a semplice sguardo colore

alcuno.

Sarà che la brezza

non vuol portar via il

chiaroscuro?

Dagli occhi, dal cuore!

Sarà che la bellezza

Di vedere arcobaleni

Non è largito

per essi?

Da questi parti, il tutto

è già tinteggiato

di sfumature varie

paradosso assoluto.

Intanto,

la scala di grigi;

avanza inesorabilmente

Facendo del cielo

denso tappeto

Oscurando pure le ali.

Tua

15 maggio, 2023

Dal blog personale di http://fridalaloka.com

Ripubblicato su http://alessandria.today/di Frida la loka

Michel Legrand con poesie di Meina Delmar

Ascolta e Leggi

almerighi

Il Miracolo
.

Ti penso.
La sera,
non è più una sera;
è il ricordo
di quell’altra, azzurra,
in cui amore
si fece in noi
come un giorno
si fece luce nelle tenebre.
E proprio allora fu più brillante
la stella, il profumo
del gelsomino più vicino,
meno
pungenti le spine.
Adesso
quando la invoco credo
di essere stata testimone
di un miracolo.

.
*
.
Immigranti
.

Una terra con cedri, con olivi,
una dolce regione di fresche vigne,
lasciarono vicino al mare, abbandonarono
per il fuoco d’America.

.
*
.
Reminescenza
.

Si incrociarono un breve istante
il tuo sguardo e il mio.

.
*******
.

Meina Delmar, brillante poetessa colombiana, con la sua vasta opera e la sua presenza discreta ma costante nel mondo intellettuale colombiano, ha senz’altro stimolato l’attenzione sulle molte donne venute dopo di lei e ha aperto gli occhi dei critici, uomini e donne.

View original post 1 altra parola

PREDESTINATO, di Silvia De Angelis

l'importanza1

Nella presunzione di poter

immergere le dita nel nostro cielo

definendone i contorni

costruiamo geometriche cattedrali

marcando disegni e congrue linee

nell’entroterra  d’una realtà che vive in noi

Si sbriciolano spesso  profetici voli

per il veto d’una volontà ferrea

invisibile e decisa

Inasprisce chimere variopinte

nel vanto di gestire un cosmo alieno

ove radici lasceranno il seme

 in un deserto scarno e solitario

vibrante  sibili misteriosi nel buio che rincorre gemiti

@Silvia De Angelis