Cultura: “Il fiordo di Furore” di Caterina Alagna – Salerno

Una profonda spaccatura nella roccia che cade a strapiombo sul mare, immersa nel cuore di una natura selvaggia e racchiusa da una spiaggia di soli 25 mq. Parliamo del Fiordo di Furore, una meravigliosa insenatura del borgo di Furore, piccolo gioiello della Costiera Amalfitana. Il fiordo, in realtà, è uno specchio d’acqua situato ai piedi di un vallone creato dal torrente Schiato. Attraversato da un ponte alto 30 m, è famoso anche per il ” Campionato mondiale di tuffi e altezze” che ogni anno accoglie atleti da tutto il mondo che si cimentano nelle gare di tuffi, ad altezze tra i 23 m e i 28 m.

Il borgo di Furore, noto anche come “il paese che non c’è”, si caratterizza per la sua particolare morfologia. Non presenta, infatti, un centro urbano ma case situate su rocce a strapiombo, sorgendo proprio sul laterale della montagna. Dal 1997 Furore, insieme ai suoi 688 abitanti, è patrimonio mondiale dell’Unesco.

A Furore ho voluto dedicare dei versi

A Furore

Inabissata nel grembo di una gola marina

Gemma preziosa di quella costa divina

Assaporo l’inquietudine del mare

Confondermi le carni alla pietra viva

Sulle onde corrugate dal vento

Nel furore di quel fiordo incandescente

Si schianta a strapiombo il mio spirito irruente 

Selvaggio come il mare che sferza la riva

Impetuoso come il vento che scaglia la corrente

Il respiro del mare che infuria nella mente

Mi soggioga a quel miracolo vivente

Fino a risucchiare il mio spirito ribelle. 

Caterina Alagna

OSCURANDO IL PENSIERO

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Oscurando pulviscoli d’ingegno
fiaccati da irruenti turbe
s’amplifica un “non senso”
in sospensione su indugi del pensiero.
Fluttuano in superficie
blande risacche azzurrine
nella tematica d’un incorporeo mare
stipato su membra quasi dormienti.
Dimentiche d’un lontano fortunale
svuotato di toni rumorosi
e strappi obliqui di luce
accatastano manciate di silenzio
sul brusio lieve d’occhi d’ebano…
@Silvia De Angelis 

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Finché posso di Sara Teasdale

apprezzatissima poetessa americana

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Sara Teasdale (1884 – 1933) poetessa americana

Vento, grandine, pioggia tempestosa,
foschia che vela il giorno al suo languire,
d’anima e corpo ogni pena gravosa
finché posso vorrei per te patire.
E se potessi amarti t’amerei
perché in una notte infinita
presto si perderanno i giorni miei
e anche la pena mi sarà proibita.

.
Traduzione di Silvio Raffo

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L’ILLUSIONISTA, di Silvia De Angelis

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 Nell’encomio di gestualità fuggente

e sul fiato d’occhi

s’addentra

su evanescente amaca

il motteggio sconfinato d’illusionista

Effervescenti dita d’aria

carezzano

chincagli impreziositi

dal lesto mutar di scena

Pomposo

alla vista interdetta

d’un vocabolo d’icone scomposte

nella realtà composta

 si precipita in una scaltra andatura

nella  follia dipinta d’ empirismo

@Silvia De Angelis