
Spinte coniugate in sculture immobili ove la vita non lascia trapelare gestualità alcuna. Nel dissenso avido del tempo si lasciano precipitare giorni nella magia di mele verdi. Velati crediti del passato planano in basso mormorando di mani piacevolmente intrecciate e gomiti lievi alla ricerca di miniature composte d’oro. Ora lo sguardo impallidito manovrato da fili invisibili intravede un’intonazione blu scuro profondo, nascosta agli altri racchiusa in boccioli notturni. @Silvia De Angelis