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Parola contro parola
Di tutte le parole le nostre sono le più deboli,
anche se stanno indiscutibilmente in bocca.
Nessuno le interroga, nessuno le violenta.
Baciano le stelle, il suolo non lo toccano.
Altre parole agitano gambe e braccia
riempiono crani, infiammano la gola.
Un coltello nella schiena si traduce con carezza
un calcio in pancia con contatto vitale.
L’altra parola non rima. Indica solamente
che la realtà concorda con il vostro giornale.
Preme sui vostri occhi, sul pulsante della tv,
e accende. Ci incupisce e ci spaventa.
*
Profughi
1.
Andammo incontro alla nostra paura.
Alle nostre spalle avanzava qualcosa di ancora più grande.
Non avevamo avevamo sentito come la città…
ma volevamo entrare prima che si chiudesse la porta.
Avevamo sepolto bambini,
avevamo imparato come scampa una preda
e rinunciato alla nostra vergogna in…
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