Uno dei nostri più grandi della seconda metà del XX secolo

Non sospendi un terremoto, non fermi
la deriva dei continenti; e uguale
successo avrà chi soffre il capitale
e per avversare i suoi non eterni
nè imperscrutabili disegni sale
fiducioso su navicelle inermi
contro le sue corazzate, o in interni
sabotaggi s’avventura. Eh! a che vale,
colombelle mie? Tanto durerà
quanto deve, non un giorno di meno,
a nostro cupo scorno – ma nemmeno
uno di più. La festa si farà
senza di noi, poveri untori senza
pestilenza, solchi senza semenza.
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