
Occhi che allungano il tiro nel plagio incensurato del tempo giudice sommario di meditate condotte. Si infrangono ciottoli d’abbandoni e ritorni nell’odore del buio ove tutto tace al di fuori d’una goccia costante inabile cadere nella sua pochezza. Eppure diviene trepidante traguardo nel bello indimenticabile ormeggiante dentro apice di sentimento e pelle vividi tra fessure d’ombra che aggirino candele consumate…. @Silvia De Angelis