afferrami nell’offerta che
tu solo
di me
puoi fare a te
adatta a trasognare
solo dentro un particolare

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Date: 28 febbraio 2023Author: irisgdm0 Commenti— Modifica
Articolo di Marina Donnarumma. 28 febbraio 2023.
Febbraio il mese delle tragedie, forse non avvengono tutti i giorni? il terremoto, la guerra, la fame, la povertà, la speculazione, lo sfruttamento, la corruzione, lo sciacallaggio che ogni giorno avviene a scapito dei morti, ma anche dei vivi. Tutti ne parlano, tutti addolorati, tutti scandalizzati, tutti inalberati, ma solo a parole. Per i giornalisti l’ennesimo scoop di cui parlare. Tutti i tuttologi a giudicare, ma voi l’avete capita la tragedia vera?
Quella disperazione che è dentro le pieghe dell’anima, quella disperazione che ti fa aggrappare anche a un filo, e questo filo si spezza e poi non la vita, non la speranza, la morte che galleggia, un fiore reciso, i capelli come una corona di petali, quante lacrime prima di questo? Quante? Questi migranti affrontano prove durissime per nutrire la speranza, in casa loro non ce l’hanno, le risorse delle loro terre sfruttate dal potere dei soldi, oppure guadagnano talmente poco da non riuscire a sopravvivere, e anche noi che non capiamo e giudichiamo, non siamo tanto lontano da loro, visti i nostri stipendi da fame.
“Gli scafisti chiedevano 8mila euro a persona” avete idea cosa devono fare per racimolare questa cifra? nessuno si mette nei panni di questa gente, nessuno cammina con le loro scarpe, tragedie che si consumano ogni giorno e fondamentalmente non importano a nessuno. Tutto ciò che è successo è frutto di scelte politiche, scelte politiche di tutta l’ Europa, tutti siamo ” Ponzio Pilato che si lava le mani”, noi non siamo loro, noi non capiamo fino in fondo, facciamo spallucce, qualcuno sicuramente avrà detto ” se la sono meritata”. Io piango per tutti, per questa umanità senza umanità, questa umanità disumana senza anima, per tutti i bambini che non diventeranno uomini e donne, per tutti gli uomini e donne che credevano di dare una speranza alle loro famiglie e hanno trovato la morte.
Pubblico un articolo della mia amica blogger ” la farfalla della gentilezza” un blog meraviglioso da seguire e da leggere
Caro Italiano che stai al sicuro e all’asciutto in casa tua e ci spieghi che i migranti non devono partire.
Se tua figlia avesse smesso di andare a scuola solo perché è femmina;
Se tua moglie fosse sepolta dentro un burka;
Se tua sorella fosse morta di parto;
Se tu avessi perso il lavoro e i tuoi figli non avessero niente da mangiare;
Se tuo figlio avesse perso una gamba su una mina;
Se l’aspettativa di vita nel suo paese fosse tale per cui oggi tu non staresti qui con noi;
Se tua nipote fosse stata rapita e stuprata dai terroristi;
Se la tua casa fosse crollata e avessi perso tutto;
Se
Se
Se
Il tuo senso di responsabilità sicuramente ti avrebbe portato a combattere per migliorare la situazione nel tuo paese, come suggerisce un nostro Ministro.
Ma se invece non ci fossi riuscito?
Saresti rimasto lì ad aspettare il peggio? O avresti tentato l’ultima carta che ti rimane?
Prima di giudicare gli altri bisogna camminare nelle loro scarpe.
Ma tu dici che siamo diversi, perché così puoi negare agli altri gli stessi diritti tuoi.
Però su questo hai ragione: è vero che siamo diversi.
Da una parte ci sono gli esseri umani.
Dall’altra ci sono esseri cinici con una pietra sul cuore, convinti di essere i privilegiati padroni del mondo.
https://www.agi.it/cronaca/news/2023-02-26/migranti-naufragio-crotone-27-cadaveri-20266984/
Noi non siamo loro e loro non sono noi, ma facciamo parte della stessa umanità, evidentemente però essere umani è una scelta e io questa scelta non la vedo
Articolo di Marina Donnarumma 23 febbraio 2023
Date: 28 febbraio 2023Author: irisgdm0 Commenti— Modifica
Anselmo Pagani
Articolo di Anselmo Pagani
“Imperscrutabile e misteriosa rimarrà sempre”.
Così avrebbe detto di lei, ad un secolo circa dalla sua scomparsa, la famosa scrittrice Virginia Woolf, che la considerava “la prima o forse la seconda in ordine d’importanza e fama” nella storia del romanzo britannico.
In effetti, ad oltre due secoli dalla scomparsa di Jane Austen (spirata il 18 luglio del 1817 a soli 42 anni d’età) ben poco si sa di lei, anche perché la sorella Cassandra bruciò quasi tutte le lettere indirizzatele dalla stessa Jane, così contribuendo ad alimentare l’aura di mistero che ancora avvolge colei che è stata definita “la portavoce della borghesia”.
Certo è che “la sua breve vita fu singolarmente povera di eventi”, come affermò nel 1870 il suo primo biografo, il nipote Edward Austen.
Infatti, a parte qualche rara gita a Londra, non si allontanò mai dal sud dell’Inghilterra, dove nacque nel 1775 come secondogenita di George, pastore della Chiesa Anglicana, e di Cassandra Leigh, che insieme misero al mondo otto figli, di cui sei maschi e due femmine.
Dalla tranquilla Steventon, nello Hampshire, dove vide la luce nel 1775, seguì il padre nella città termale di Bath, molto alla moda in quegli anni perché frequentata da turisti al tempo stesso benestanti, frivoli e chiassosi, che a Jane risultavano particolarmente fastidiosi.
Proprio questa località ed umanità fanno da sfondo a tante scene dei suoi romanzi, in parte scritti nell’ancora esistente cottage di Chawton, villaggio dove Jane si trasferì insieme alla sorella e alla mamma nel 1809, dopo la morte del padre, in un’abitazione messale a disposizione dal fratello Edward, perché in quegli anni le donne non sposate come lei, per mantenere la loro rispettabilità di fronte al mondo, necessitavano della tutela di un parente maschio, non potendo lavorare e guadagnarsi da vivere da sole.
Fu pertanto l’altro fratello Frank a trattare per lei, con gli editori, la pubblicazione dei suoi romanzi a partire dal 1811, non essendo consentito a Jane di farlo in prima persona.
Il “piccolo mondo” antico in cui visse la sua tranquilla – comunque mai monotona – esistenza è il vero protagonista delle sue opere. Si tratta di un mondo ovattato, discreto, quasi ritagliato dal chiasso dell’altro mondo, ben più ampio e tuttavia lontano, in cui contemporaneamente in quasi tutta Europa si combatteva contro Napoleone.
In questo ambiente i personaggi creati dalla fertile immaginazione della Austen si muovono, gioiscono, soffrono, amano e – a volte – vengono respinti in un intreccio dove a caratteri introversi e taciturni fanno da contraltare altri chiassosi, buffi e finanche sguaiati, che compensano i silenzi dei primi.
Finisce così che i vari Bennet, Darcy, Thorpe, Musgrove e Bertran, con la loro variopinta umanità, ci risultano familiari, come se fossero i nostri vicini di casa.
Il capolavoro dell’autrice di “Ragione e Sentimento”, “Emma”, Mansfield Park”, “L’abbazia di Northanger” e “Persuasione”, rimane comunque “Pride and Prejudice” (“Orgoglio e Pregiudizio”) del 1813, romanzo dal quale sono state tratte numerose versioni cinematografiche.
In quest’opera la Austen descrive l’incontro-scontro fra Elizabeth Bennet, figlia di un gentiluomo di campagna, e Fitzwilliam Darcy, ricco e aristocratico proprietario terriero.
Sebbene i due paiano presi l’uno dall’altra, la vicenda è animata dalla forte contrapposizione, da un lato, dell’ “orgoglio” generato dal rango sociale e dalla fortuna, e del “pregiudizio” nei confronti dell’inferiorità sociale dei Bennet nutrito da Darcy e, dall’altro, ancora una volta dall’ “orgoglio” dell’autostima e il “pregiudizio” verso lo snobismo altrui, che animano Elizabeth.
A duecento anni dalla scomparsa, i numerosi lettori, prima ancora che la critica moderna, rimangono affascinati dalla capacita di Jane Austen di mettere a nudo la tragicomicità di vicende umane e contesti sociali apparentemente ordinari e circoscritti.
Accompagna questo scritto un fotogramma tratto dal film “Orgoglio e Pregiudizio”, 2005, con l’attrice Keira Knightley nei panni di Elizabeth e Matthew Macfeyden in quelli di Darcy.
(Testo di Anselmo Pagani)
Alessandria, 28/02/2023
Cronaca – Cultura Il prossimo 8 marzo cadrà, come ogni anno, la Giornata Internazionale della Donna.
Per richiamare l’attenzione su questo tema la Consulta Comunale Pari Opportunità di Alessandria, il Sindaco della Città e Assessore alle Pari Opportunità di Alessandria, Giorgio Abonante, e l’Amministrazione Comunale tutta promuovono il programma “Marzo Donna 2023”.
Si tratta di un progetto che prevede più di trenta appuntamenti, alcuni già iniziati il 24 febbraio scorso e che continueranno lungo tutto il mese di marzo e nei primi giorni di aprile.
Trovano posto iniziative fra loro differenti, ma legate da un unico filo conduttore. Mostre, testimonianze, spettacoli teatrali, concerti e seminari “racconteranno” il mondo femminile in ogni sua declinazione: una serie di eventi realizzati grazie alla collaborazione delle Associazioni culturali e delle Associazioni di genere, attivamente coinvolte nella Consulta Comunale Pari Opportunità.
“Marzo Donna 2023” si conferma dunque un importante “contenitore” in grado di creare una rete di partecipazione tra una molteplicità di autorevoli Soggetti locali che collaborano per coinvolgere l’intero territorio comunale sulla riflessione relativa alla promozione e al rafforzamento della figura della Donna in tutti i propri ambiti di vita.
Sono intervenute alla conferenza stampa di presentazione Vincenza Palermo, Presidente Consulta Comunale Pari Opportunità, Mimma Caligaris, Vicepresidente Consulta Comunale Pari Opportunità, Ivana Tripodi, Segretaria Consulta Comunale Pari Opportunità, la Consigliera Comunale Giulia Giustetto, delegata dal Sindaco per i rapporti con la Consulta, nonché molte Componenti della Consulta Comunale Pari Opportunità di Alessandria e diverse Rappresentanti delle Associazioni e dei Soggetti istituzionali coinvolti.
Di seguito i Soggetti complessivamente aderenti al programma “Marzo Donna 2023”
CITTÀ di ALESSANDRIA
INFO: consulta.pariopportunita@comune.alessandria.it
Ufficio Pari Opportunità 0131-515462
Servizio Patrocini Eventi e Manifestazioni 0131-515185
Un quadro dipinto con pennellate di delicata sensibilità che lasciano trasparire, anche attraverso il titolo metaforico, l’importanza di vivere consapevolmente la propria esistenza, cercando di conservare la voglia di essere se stessi. Le due sorelle, così finemente delineate dalla penna di Daniela Piu, si appropriano del loro spazio narrativo e danno alla luce due persone che hanno ben compreso il valore dei sentimenti e dei rapporti umani, mostrando i pensieri, i sogni e le emozioni che hanno caratterizzato il loro vissuto. Degna di nota la destrezza compositiva della scrittrice nell’adottare una narrazione fluida e scorrevole, pur trattando un argomento, la sofferenza e la morte, che induce ogni lettore a riflessioni profonde. Tuttavia, anche la morte, nel finale del racconto si connota di un significato inaspettato, proprio quando assume la leggerezza di un volo e si trasforma in una nuova vita. [Maria Rosaria Teni]
«Insegnare italiano alle medie è stato per me motivo di grande orgoglio, lo dico senza nessuna vanità. Tra l’altro non era un istituto qualunque, bensì la gloriosa numero Cinque. Gli alunni non mi hanno mai dato nessunissimo fastidio, anzi, stavano zitti e composti. Infatti mi ammiravano tutti. Quando ne incontro qualcuno per strada, che io mai riconosco tanto sono cambiati in peggio, non mancano di fermarmi per complimentarsi di quanto invecchio bene. Una volta, alla lavasecco, mi ha fermato una: “Buongiorno professoressa! Si ricorda di me?”
Io non me la ricordavo affatto, figurarsi.
“Sono stata sua alunna al Marconi. Ora insegno anch’io matematica, e ho adottato il suo metodo. L’ho aggiornato, ovviamente, l’ho avuta negli anni Settanta!”
Ho sbarrato gli occhi vedendola ridacchiare. Poi si è rivolta alla grossa tizia dietro il banco:” Eravamo tremendi! Gliene facevamo di tutti i colori alla professoressa”
I miei colleghi non solo mi ammiravano, ma addirittura hanno deciso all’unanimità di eleggermi vice-preside. Fortunatamente questo succedeva quattro anni prima che andassi in pensione, dato che la carica non era retribuita. Lavoravo il doppio per lo stesso stipendio. Il preside faceva in modo che mi occupassi io delle questioni più spinose, diceva sempre che lui era troppo irascibile. Ricorderò sempre quel giorno che il collega di inglese entrò nell’ufficio di presidenza in lacrime. Ovviamente c’ero io, perché il preside era occupato chissà dove. Aveva la testa e la giacca piene di palline di carta intrise di saliva, uno schifo! Si sedette, disperato, e disse che non sarebbe mai più riuscito a entrare in classe: i ragazzi erano scalmanati. Lo ripulii alla bell’e meglio, poi entrammo insieme. Nessuno fiatò. La mia presenza aveva riportato l’ordine senza bisogno di fare niente»
La voce fievole fu sopraffatta dal cinguettare degli uccelli, nella stanza entrò la luce dell’alba.
«Non riesco più a dormire per colpa dei dolori, mi fa male la mano. Forse dovrei tornare da quell’ortopedico che mi aveva consigliato di fare una lastra… ma poi la dottoressa ha detto che non c’era bisogno, ognuno dice la sua. Non c’era bisogno, non c’era bisogno, intanto sono io che non dormo, accidenti»
Seguita dalla luce del mattino arrivò la sorella, con un sontuoso mazzo di rose nostalgiche e ranuncoli sui toni dell’arancio. La seguii con lo sguardo mentre si avvicinava al vaso accanto alla finestra. Entrò nel bagno per riempirlo d’acqua, poi sistemò i fiori e si voltò verso di me con il viso accaldato dall’emozione. Aveva da un pezzo superato i trent’anni e le era rimasta, nel muoversi, la leggiadria di un’adolescente. Si avvicinò alla sorella e la baciò sulla fronte: sembrava la madre, tanto l’altra si era trasformata in uno strano bozzolo umano. Dopo averla guardata a lungo, venne verso di me col suo passo leggero.
«Com’è andata stanotte?»
«Tutto tranquillo, le ho aumentato un po’ la dose di morfina»
«Fra poco sarà tutto finito»
Mi alzai dalla poltrona per lasciarle il posto, la salutai e fu l’ultima volta che le vidi, le due sorelle. Seppi dalla collega del turno successivo che, alla fine di quella mattina, il bozzolo umano era morto. La sorella aveva sbrigato la faccenda con grande solerzia e si era dileguata.
Qualche mese dopo l’aveva incontrata nell’ufficio dell’amministrazione, sollecitata più volte era passata a consegnare dei documenti con grande ritardo. Si erano fermate a fare due chiacchiere, e la donna le aveva raccontato di essere rinata; disse proprio così: rinata. Aveva assistito la sorella per tanti di quegli anni… e ora che non c’era più aveva completamente cambiato vita. Per prima cosa aveva lasciato la cattedra di matematica allo Scientifico, conseguita subito dopo la laurea. D’altronde era stata obbligata dalla madre a scegliere la carriera dell’insegnamento. Lei, la madre, era stata insegnante a sua volta, ma di italiano alle medie. Fin da quando era piccola, le aveva agitato lo spauracchio della pensione, e alla fine l’aveva convinta a seguire le sue orme. Ma ora era tutto finito. Subito dopo il funerale della sorella si era iscritta al corso per piloti privati dell’ENAC, era in procinto di conseguire la licenza. Salutò la mia collega con un sorriso di gioia sulle labbra, e mentre si allontanava col suo passo leggero le disse: «La morte mi ha messo le ali!»
Daniela Piu
George Anastasiadis partecipa con le sue opere d’arte alla Biennale Agiografia Iconografia Internazionale
Nell’ambito del Premio Biennale Internazionale di Agiografia/Iconografia 2023 – POESIA E ARTE
“Chi ha due tuniche, darà a chi non ne ha” Luca γ’11 La WRITERS CAPITAL FOUNDATION è orgogliosa di annunciare la Biennale di International Hagiography/Iconography Awards 2023 con l’obiettivo di evidenziare l’agiografia che instilla la Parola Divina e l’Amore di Cristo per l’uomo e la promozione dell’arte dell’iconografia.
Presentiamo: George Anastasiadis
Breve biografia:
George Anastasiadis è nato a Salonicco l’11-11-1968.
Lavora come fisioterapista in un centro pubblico di riabilitazione per disabili ma gli piace dipingere. È un pittore autodidatta.
Dipinge automaticamente immagini che provengono dal subconscio. Nei suoi quadri si nascondono decine di simboli e messaggi. La pittura è una specie di confessione. È una comunicazione con il mondo, un deposito dell’anima dell’artista. In tutti i suoi quadri nasconde “un pezzettino dell’anima”. I suoi dipinti nascono dalla sua volontà interiore di trovare e migliorare se stesso, attraverso le sue ricerche filosofiche, razionali e metafisiche. Il suo obiettivo è il suo continuo sviluppo personale.
https://geoanas-artpage.com/
Titolo:
“Battaglia eterna”, 2022
Materiali:
Inchiostro Winsor & Newton e SAKURA Pigma su carta Schoeller.
Dimensioni:
50 X 35 cm
Descrizione:
I generali hanno schierato i battaglioni e la battaglia è iniziata secoli fa.
L’uomo è posto al centro come causa del conflitto.
In cima c’è Dio, come Creatore dell’Universo.
È felice della sua creazione, ma allo stesso tempo rattristato dalla polemica scoppiata.
La gioia che Dio prova con la creazione dell’uomo può essere paragonata a quella che prova un bambino. Allo stesso tempo, Dio è profondamente preoccupato di cosa fare con l’Uomo… Dio lascia che l’Uomo agisca con il libero arbitrio.
La libertà è il bene supremo conferito all’uomo.
****
In the context of Biennale of International Hagiography / Iconography Awards 2023 – POETRY & ART
“He that hath two coats, I will give to him that hath not”
Luke γ’11
The WRITERS CAPITAL FOUNDATION is proud to announce the Biennale of International Hagiography/Iconography Awards 2023 with an aim of highlighting hagiography instilling the Divine Word and the Love of Christ for man and the promotion of the art of Iconography.
We present : George Anastasiadis
Short Bio:
George Anastasiadis was born in Thessaloniki, on 11 – 11 – 1968.
He works as a physical therapist in a public rehabilitation center for the disabled but likes to paint. He is a self-taught painter.
He automatically paints images that originate from the subconscious. Dozens of symbols and messages are hidden in his paintings. Painting is a kind of confession. It is a communication with the world, a deposit of the soul of the artist. In all his paintings he hides “a little piece of the soul”. His paintings come from his inner will to find and improve himself, through his philosophical, rational, and metaphysical quests. His goal is his continuous personal development.
https://geoanas-artpage.com/
Title :
” Eternal Battle”, 2022
Materials:
Winsor & Newton and SAKURA Pigma ink on Schoeller paper.
Dimensions:
50 X 35 cm
Description:
The generals have lined up the battalions and the battle has begun centuries ago.
Man is placed at the center as the cause of the conflict.
At the top is God, as Creator of the Universe.
He is happy with his creation, but at the same time saddened by the controversy that has broken out.
The joy God feels with the creation of Man can be compared to what a toddler feels. At the same time, God is deeply concerned about what to do with Man… God lets Man act with free will.
Freedom is the supreme good bestowed upon man.
For a better picture, you are more than welcomed to download it from the following link :
https://geoanas-artpage.com/451922901/451922901_185035025
http://nonsolopoesiarte.art.blog/2023/02/28/eventi-di-arte-e-poesia-george-anastasiadis/
http://alessandria.today/2023/02/28/eventi-di-arte-e-poesia-della-biennale-agiografia-iconografia-internazionale-george-anastasiadis/
Giorni avanti d’uno
disperso nelle antagoniste retrovie
ove giace la muta parodia del silenzio.
Sconfinare nella potestà
d’un canone incontaminato
lasciandosi ubriacare
d’essenza di lavanda
purificata da quelle polveri nude
annegate volutamente
nella memoria breve
scivolata nell’avido abbaino
dei miei troppo…
@Silvia De Angelis