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Controluce: Eloì, Eloì, Lama Sabachtani.

Date: 10 febbraio 2023Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Articolo di Marina Donnarumma. Roma 10 febbraio 2023

Terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter, ha colpito la Siria e la Turchia, si contano oltre 21.000 morti, ma il numero è destinato a crescere paurosamente

Prego di leggere con attenzione la scala Richter, solo per avere una pallidissima idea di cosa sia accaduto

Grado Richteresplosione equivalenteGrado Mercalli
00.5 Kg TNT
115 Kg TNT (scontro camion di 2 tonnellate a 100 Km/h)
2500 Kg TNT (mina media di una cava)II-III°
315 Tonnellate TNTIII-IV°
4Atomica di HiroshimaV°-VI°
520 KilotoniVII°
6Bomba all’idrogenoVIII°
720 MegatoniIX°
81000 bombe atomiche all’idrogeno
9Energia totale consumata negli USA in 1 meseXII°

Sono passate ben più delle 72 ore che i soccorritori considerano in media la deadline oltre la quale è quasi impossibile trovare sopravvissuti sotto le macerie, ma la forza della vita riesce a superare la media statistica anche con temperature glaciali e senza acqua. E il miracolo è avvenuto per Mohammed, 9 o 10 anni, estratto vivo dopo 80 ore dalle macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan a Kahramanmaras, luogo dell’epicentro del terremoto del 6 febbraio e che finora ha registrato in totale 650 scosse di assestamento. Fragile e disidratato, con il pigiama e i calzini a righe che ha addosso da quella notte, ma già con quella flebo che significa vita mentre viene portato via in barella. Gli applausi della folla hanno festeggiato un altro salvataggio che ha del miracoloso a Belen, nella provincia devastata di Hatay. Gli uomini dell’Afad, l’Autorità turca per la gestione delle calamità, hanno portato alla luce un’intera famiglia, padre, madre e tre figli, dopo 82 ore. Ha sei anni invece Beren, tirata fuori a Gaziantep dalla squadra della National Disaster Response Force (Ndrf), il corpo indiano di risposta alle emergenze, che sta collaborando con il governo turco nelle aree più colpite.

Articolo di ANSA.it

Mesut Hancer tiene la mano della figlia quindicenne Irmak, morta nel terremoto di Kahramanmaras, vicino all’epicentro del sisma, il giorno dopo che un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito il sud-est del paese. Da Rai News

Uno dei tanti miracoli che la vita riserva, non sappiamo perchè o a chi capita, ma succede. Come il bambino ancora attaccato al cordone ombelicale della madre morta, Storie strazianti di dolore, sofferenza per un paese, come la Siria, martirizzato da 12 anni di guerra. Soffrono freddo, gelo, fame, sete, piangono i loro cari seppelliti dalle macerie, i soccorsi arrivano? I soccorsi arrivano, ma nn potranno mai risolvere, colmare nulla, una tale devastazione! Dovrei raccontare la guerra civile in Siria, l’intervento della Russia e Turchia. La Russia che sostiene l’attuale presidente siriano in carica Bashar Al Assad, la Turchia che odia i curdi, la conclusione una guerra civile, più guerra nella guerra, ovviamente a rimetterci i civili, che non c’entrano nulla, solo carne da macello, città ridotte in macerie, una non vita e ora anche il terremoto. Cosa può importare a chi è al potere la morte di tanta gente, se poi già tanta gente muore per la guerra? a cosa serve la guerra? serve al potere, alle armi, alla distruzione di pochi uomini che non hanno interessi per l’umanità, se non l’egoismo, i soldi e il potere. Vorrei domandare a tutti, cosa ci faranno, una volta che saranno morti! Moriranno anche loro, nella loro cassa cosa ci sarà? il loro potere, i loro soldi, sul loro cadavere che prima marcirà e poi diventerà polvere. A cosa serve? Poi succede anche questo, disastri naturali come questo, dolore nel dolore, sofferenza nella sofferenza, impotenza nell’impotenza: Piangeranno i loro morti, ne hanno già pianti tanti! Forse le lacrime non ce le hanno più, desertificate in un cuore e in una mente diventati chiusi nel dolore, un unico grumo di dolore. Allora piangiamo tutta questa gente, gente che continua a morire per la follia umana, per disastri nei disastri, mi viene in mente una croce dove c’è un uomo crocefisso, per non aver fatto nulla, a cui il popolo ha preferito un assassino. Un uomo innocente di nome Gesù, crocefisso, bastonato, umiliato, dalle carni dilaniate, che si è visto abbandonato, come tutti noi, come tutti noi! Le sue parole furono«EloìEloìlemà sabactàni» ” Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato!”. Questo grido si eleva ancora e noi siamo ammutoliti,enoi chiediamo perchè!

https://www.lescienze.it/news/2023/02/07/news/terremoto_turchia_faglie_magnitudo_danni_catastrofe_prevenzione_costruzione_edifici-11278948/

Consiglio di leggere questo articolo di ” Le scienze” per approfondimenti.

Articolo di Marina Donnarumma. Roma 10 febbraio 2023

Cultura: Matera, Città dei Sassi di Caterina Alagna

Link al mio bloghttps://farfallelibereblog.blogspot.com/

Link a quest’articolo nel mio blog https://farfallelibereblog.blogspot.com/2021/11/a-matera.html

Definita dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, la città di Matera è unica nella sua bellezza. Matera è una città che ti abbraccia con la sua arte e con la sua tranquilla, ma mai spenta, vita cittadina. Non poche le cose da vedere che ti lasciano a bocca aperta. La città antica, meglio conosciuta come I Sassi, sorge su due nuclei: il Barisano e il Caveoso. Una volta che ti inoltri nei vicoli, vieni avvolto da un’aura di rara bellezza che però mostra segni di un passato di sofferenza. E’ possibile visitare alcune case, oggi musei, che sono state arredate con i mobili e gli utensili originali del periodo in cui erano abitate, donati dai discendenti delle famiglie che vi abitarono fino a metà del secolo scorso. Le case, scavate nelle grotte, non hanno all’interno l’aspetto delle nostre case, sono piuttosto caratterizzate da una sola stanza senza finestre, con un povero mobilio costituito da una piccola tavola, qualche mensola, da un’umile dispensa e un cassettone. Negli angoli di questa unica stanza troviamo minuscoli vani: il vano cucina,  il vano stalla ( all’esterno non c’era spazio per gli animali per cui li ospitavano in casa) e il vano notte costituito da un un letto e una piccola culla. Queste case erano abitate da poveri contadini, erano luoghi molto umidi privi di luce, di finestre, di porte e di acqua corrente. Possiamo solo immaginare, quindi, le condizioni malsane in cui vivevano: scarsa igiene, poco cibo, odore nauseabondo anche a causa della presenza degli animali in casa (dove immaginiamo espletassero i loro bisogni fisiologici). Inoltre erano abitate da nuclei di famiglie molto numerose. Ogni famiglia, infatti, aveva in media otto figli. Si veniva a creare un vero e proprio microclima deleterio per la salute. In questi territori erano diffuse molte malattie che provocavano vari focolai endemici: tubercolosi, leishmaniosi, rachitismo, polmoniti, malaria. Altissima la mortalità infantile, che arrivò  tra il 1923 e il 1933 a raggiungere percentuali addirittura del 45%. Nel 1945 Carlo Levi nel suo capolavoro “Cristo si è fermato ad Eboli” pose la questione materana all’attenzione della politica nazionale. Nel 1948, il leader del Partito comunista italiano, dopo avervi fatto visita,  definì Matera “la vergogna nazionale”. Dello stesso avviso fu il primo ministro Alcide De Gasperi quando vi fece visita nei primi anni ’50 e con una legge del 1952 impose lo sgombero delle case grotte. I cittadini vennero trasferiti in nuove strutture che poi costituirono le abitazioni della città nuova. Solo negli anni ’80 i Sassi vennero di nuovo rivalutati e iniziò un graduale percorso di recupero che portò nel 1993 l’Unesco a definire Matera patrimonio mondiale dell’umanità. Nel 2019 Matera è stata capitale europea  della cultura. Ad ogni modo, oggi quando ti inoltri nei piccoli vicoli dei sassi, una forte emozione ti strugge il cuore. Grande attenzione merita il complesso di chiese rupestri scavate nelle grotte. Tra le  più importanti troviamo Santa Lucia alle Malve,  Santa Maria di Idris che sorge sulla sommità dell’omonima rupe e San Pietro Barisano che ospitano al loro interno numerosi affreschi importanti purtroppo deteriorati dal tempo ( alcuni ormai quasi totalmente perduti). Meritano una visita anche tutte le meravigliose chiese della città nuova. Sono in realtà molto antiche anche se costruite fuori dai sassi. Alcune risalgono al 1200. Degne di nota sono le grotte del Paleolitico nel parco materano della Murgia in cui sono stati ritrovati utensili e pitture rupestri risalenti a 400.000 anni fa, periodo in cui visse l’Homo Habilis e successivamente l’Homo Erectus. Insomma Matera è un esempio di un ecosistema  straordinario che parte dalla preistoria e arriva fino ai nostri giorni attraversando vari piani: culturale, artistico, architettonico, naturale e urbanistico.


A Matera ho voluto dedicare dei versi 

“A Matera”

Matera

dai vividi splendori, 

ti ergi su due cuori 

di sassi e di dolori.

Tempio consacrato alla 

filosofia povera,

adornato di atavici stenti 

e di giorni iti alla 

malora.

Tu,

intima alcova

di un’anima nuda

che nell’amore di Maria

si ristora.

Si eleva sincera 

la tua umile pietra 

che di arte e di gloria 

lasciò il suo segno

nella storia.

Matera,

la mia anima si sposa

alla tua pietra,

la tua magnificenza

gli occhi mi sottrae

mentre deliziata affondo

nella tua terra 

di bellezza soave.



Caterina Alagna

L’Arte di Herman Melville

Il grande Herman Melville era anche poeta.

almerighi

Herman Melville romanziere e poeta americano (1819 – 1981)

Compiaciuti, sogniamo nelle ore di calma
tanti bei progetti senza sostanza.
Ma per dare forma, far pulsare la vita,
quante cose diverse devono incontrarsi e sposarsi:
una fiamma per sciogliere, un vento per gelare,
mesta pazienza ed energia gioiosa:
umiltà, eppure orgoglio e spregio;
istinto e studio, amore e odio:
audacia, reverenza. Questi devono fondersi
e poi del cuore mistico di Giacobbe avere parte,
per lottare con l’angelo: l’Arte.

*
Traduzione di Massimo Bacigalupo

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NELLE NUBI, di Silvia De Angelis

Talvolta la nostra mente si condensa al grigio delle nubi, quasi ne diventasse parte integrante  e in quella fusione, pensiero/natura, ci si spersonalizza quasi per caricarsi d’essenze del passato,  che abbiamo accuratamente messo da parte, per crogiolarci in esse, quando ne capitasse  l’occasione.

Si rimugina su quelle scelte non fatte, che avrebbero potuto, in qualche modo donarci dei  vantaggi o facilitarci parte del percorso, sempre così accidentato….ma il timore di insuccessi  e quella parte predominante di insicurezza, che preme, nel momento sbagliato, ci ha fatto  soprassedere dal mutare quella stantia abitudine di sempre.

Anche quelle parole non dette, a una persona che consideravamo speciale, le riascoltiamo  amplificate dentro noi….e non possiamo più pronunciarle, perché il tempo implacabile ci  ha privato di quella focale presenza….

Quanti tasselli della vita compaiono, in un labirinto mentale senza uscita e senza ritorno, che  inducono ad attente riflessioni e a un’indispensabile crescita, che ci permetterà, in futuro  di mediare passi più attenti e precisi, evitando di scivolare in qualche trabocchetto del terreno,  sempre presente nel lungo cammino…..

@Silvia De Angelis

Lucia triolo: le parole e le ore, numeri a caso

certo
le parole:
più numerose delle ore vissute
quante per ogni ora?

(manca una emozione)

anche i silenzi
dilapidate parole a
calcoli muti
a calme raggelate
ad anime 
a cose…

parole fuggite
saltando le corde

(cosa sporge fuori dal contatto?)

non ti ho detto quella volta
dietro la tazza di the fumante
tu mia-non-detta-parola
mai

nel tuo occhio ora fa capolino
cosa si vede?