Controluce: gradite, per caso, una buona lasagna con farina di grillo?

Date: 10 gennaio 2023Author: irisgdm0 Commenti— Modifica

Articolo di Marina Donnarumma Roma 10 gennaio2023

Quando ero piccola pensavo che i grilli parlassero, leggevo Pinocchio, questo grilletto saggio e carino, e mi piaceva molto.

Da adulta ho scoperto che i grilli mi facevano schifo, è capitato che mi saltassero vicino ed ho urlato per mezz’ora! Mi è capitato anche di schiacciarli, non volendo, quell’umore verdastro, un pò giallino, mi ha provocato un movimento tellurico allo stomaco. Conosco poche donne, che se gli salta un grillo addosso, non gridano. Vorrei fare una considerazione – Donne, se un grillo vi salta addosso, non urlate, mangiatelo direttamente!-.

A vederla così fa impressione ma si potrà scegliere se mangiarla o no… ma in tutto ciò che mangiamo ci sono già cose che nemmeno si possono immaginare, a cominciare dagli insetti. “Si chiama Acheta domesticus, ed è il nome scientifico del grillo domestico che a partire dal prossimo 24 gennaio arriverà sulle tavole degli europei. L’Ue ha infatti autorizzato l’immissione sul mercato della polvere di grillo sgrassata come nuovo alimento.

Di fatto si tratta di una farina ottenuta dal grillo essiccato che potrà essere utilizzata in numerosi alimenti, dal pane alle salse passando per i prodotto sostitutivi della carne.

Sono in molti però a considerare la farina di grillo inadatta alla nostra alimentazione, primi fra tutti gli italiani che, secondo Coldiretti, “non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale”. Sulla stessa linea anche Filiera Italia: “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”, le parole di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

L’Unione europea ha approvato l’utilizzo di questa polvere in vari alimenti, tra cui pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre o anche nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale.

Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale comunitaria. E per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, 24 gennaio 2023, è precisato nel provvedimento, solo la società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale alimento.” @fanpage.it#itsitalybaby💙🇮🇹#wearedreamers#tommassinivirtualfamily

https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2023/01/05/farina-di-grillo-negli-alimenti-perche-lunione-europea-ha-dato-il-via-libera/embed/#?secret=Az53yIn1A3Questi uno dei tanti articoli al riguardo, vorrei suggerire, per tutti quei posti invasi da bacarozzi
avete presenti quelli neri cicciotti, non li ammazzate, allevateli, escogitate ricette, nel loro guscio non c’è un umore rivoltante, ma un nettare sublime, super proteico. Volete mettere una bistecca succulenta con una tale prelibatezza di bacarozzo? Avete presente un ristorante ” bacarozzo gourmet!” Poi quelli delle fogne, ben nutriti , in modo, come dire, ruspante? quelli ancora meglio. Poi che carini, che delicatezza, i grilli, li fanno morire congelati, una filiera controllata, appetitosa, gustosa. Addio parmigiana, addio ragù dal profumo sublime, crostate, ecc, facciamo tutto con la farina di grillo!. Questa cosa mi rivolta lo stomaco, di cosa può odorare la farina di grillo? come potrei adoperare una tale nefandezza? Ma chi ha partorito un conato di vomito, invece di una spiga di grano luminosa di sole?

Con la scusa del politicamento corretto che mira alla ” cancel culture” che sia culturale, tradizionale, culinaria, vogliono spiazzare millenni di bellezza e tradizioni? Ma chi la vuole la farina di grillo? Avete presente l’odore degli insetti in putrefazione? Pensate che abbiano un ottimo odore? Pensate che non aggiungano aromi e varie per aggiustare questa cosa che mi inorridisce? La cucina, come tutto si è evoluta. Pensate al vino, come lo facevano prima, i greci, i romani, un vino forte che addizionavano con miele ed altri ingredienti, fino alla sapienza di oggi, nel fare viticultura, vini nobili, sassicaia, amarone, tutta la pasticceria napoletana, siciliana, la pasta che noi amiamo e cuciniamo in infiniti modi, la pizza, la nostra amata pizza, patrimonio dell’umanità, la volete fare con farina di grillo?

Il grillo parlante di Pinocchio dice che dobbiamo ascoltare la coscienza, abituarci ad ascoltare! la mia coscienza dice viva la tradizione culinaria italiana, la farina, la farina di grano maturato al sole. Ci sono anche altre farine, ma tutte vegetali, quelle animali mi fanno schifo, gli insetti ancora di più

D’estate le zanzare non le paletto, le mangio, le formiche? anche quelle. I vermi, ma che boni! Mettete carte moschicida per le mosche, staccatele e mangiatele. A proposito, non vi ho detto che per un chilo di farina, ci vogliono ventimila grilli. ! 100 gr. di farina di grillo, pura per carità! costa la modica cifra di euro 8,14. se la fanno pure pagare bene, sta roba! Dovrebbero pagare profumatamente chi osa assaggiarla, intanto! Ma non fermiamoci qui, c’è la farina di scorpione, 100 gr. euro 14euro e su di lì, la farina di Tenebrio Molitor, vermi in pratica, 100 gr quasi 29 euro. Come avrete notato, sono prelibatezze che si pagano!

Non aggiungo altro, l’articolo si commenta da solo, vorrei terminare con ” Bon appetit”

Articolo di Marina Donnarumma Roma 10 gennaio 2023

ER CIMAROLO (vernacolo), di Silvia De Angelis

Ecchime…so’ er cimarolo er mejo

de tutti li carciofi co’ ‘a chioma arotonnata

de’ ‘na grannezza mai vista prima

co’ ‘na tinta fra er verde stantio

e er violetto che te se ‘nfila drento

l’occhio pe’ fallo godè da subbito.

Nun ciò gnente a che vedè co’

quei mei parenti striminziti

che si nun t’avvedi te bucheno er palato

cor pelo niscosto nel profonno

e fregatte mejo ‘n’do’ ‘o sguardo

nun ce po’ arivà.

Nun te poi mai sbaijà…come me

cucini so’ sempre prelibbato…

lesso, a la giudia, a spicchi o

come artro te pare.

Accompagnato cor limone

che me schiarisce ‘ a corolla

ce poi giurà so’ un ‘n piatto sopraffino.

In quer de Caere me piace d’esse

cortivato e lì mani robbuste

me raccojeno da dicembre a

aprile pe’ famme interpretà l’anteprima

ner mercato ove e‘ perzone se litigheno

pe’ potemmese accaparà….

@Silvia De Angelis

IL CIMAROLO (traduzione)

Eccomi, sono il cimarolo il

meglio di tutti i carciofi con la chioma arrotondata

di una grandezza mai vista prima

con una tinta fra il verde stantio

e il violetto che s’infila

dentro l’occhio per farlo godere da subito.

Non ho nulla a che vedere con

quei miei paranti striminziti

che se non fai attenzione ti bucano il palato

col pelo nascosto nel profondo

e fregarti meglio dove lo sugardo

non può arrivare.

Non ti puoi mai sbagliare come mi

cucini sono sempre prelibato…

lesso a la giudia, a spicchi

o come altro desideri.

Insieme al limone

che mi schiarisce la corolla

puoi giurarci sono un piatto sopraffino.

In quel di Caere (Cerveteri) mi piace di essere

coltivato e lì mani robuste

mi raccolgono da dicembre

ad aprile per farmi interpretare l’anteprima

nel mercato ove le persone litigano

per potermi accaparrare.

Le parole di José Saramago

Gran bella poesia del grande Saramago

almerighi

José de Sousa Saramago (1922 – 2010) è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.

Scordiamo le parole, le parole:
quelle tenere, dure, capricciose,
quelle dolci di miele, quelle oscene,
quelle di febbre e fame, le assetate.
Lasciamo che il silenzio dia senso
al pulsar del mio sangue nel tuo ventre:
che parola o discorso può mai dire
amare nella lingua del mio seme?

*

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Lucia Triolo: un giorno, un senso

E poi ci sarà un giorno
come ci fu un momento in cui avrà senso
che sia rimasta qui
Chi ha inventato questo ventre
che mi si svuota dentro?
Parlavo una lingua sconosciuta
per non far finire mai il momento bello

Ma tu non sei il mio eroe

non erano per me quelle prodezze
che facevano sentire
nuda la carne
non erano carezze.
Dov’è ora il mio eroe?
Quanto è lunga la via che non c’è!

Hai fatto visita ai sogni degli amici
hai frugato la linea di ogni mano
Vieni a vederla, ora
affrettati
Basta un attimo a percorrerla,
un palmo ad acciuffarla.

Questi avanzi di stupore 
nei miei panieri notturni 
pieni d’acqua basteranno
a saziare la fame dell’ eroe.

Pende dal viso uno sguardo
che lascia il corpo
e corre lungo il mare

Lui nuota, conosce l’inchiostro

Al Cineforum progetto Genitori il film “Genitori quasi perfetti”

Alessandria, 10/01/2023

Venerdì 13 gennaio 2023, alle ore 20.30 si inaugurano gli incontri 2023 del Progetto Genitori dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria con il ciclo “Guardiamo un film insieme?!”, in collaborazione con l’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce della Luna. In occasione del Cineforum dedicato a genitori e figli verrà proiettato il film “Genitori Quasi Perfetti”, una commedia di Laura Chiossone che mette a nudo ansie e fragilità dei genitori  moderni.
Conducono la serata Barbara Rossi, media e film educator, saggista di cinema, presidente dell’Associazione La Voce della Luna e Patrizia Farello, psicologa e  pedagogista, già docente di scienze umane. Ingresso libero: è possibile prenotare il posto a sedere al seguente link:  https://culturaesviluppo.it/evento/al-cineforum-del-progetto-genitori-il-film-genitori-quasi-perfetti/

Per informazioni: info@culturaesviluppo.it; lavoce.dellaluna@virgilio.it


Simona è una mamma single legata da un amore profondo al suo bambino, Filippo. L’organizzazione della festa per gli otto anni di lui porta a galla tutte le sue insicurezze e il senso di profonda inadeguatezza. Combattuta tra l’assecondare i desideri del figlio e la volontà di proteggerlo dal giudizio altrui, Simona arriva al giorno della festa carica di aspettative e di ansia. Quando arrivano gli invitati, si viene a comporre uno variegato squarcio di umanità e mentre i bambini giocano, gli adulti si odiano amabilmente. Fino a quando una inattesa performance di Filippo rompe gli schemi e innesca un effetto domino di azioni e reazioni che porta la festa a deragliare…

Laura Chiossone, regista di ampia esperienza sia teatrale che pubblicitaria, fa seguire al suo debutto indipendente (“Tra cinque minuti in scena”, 2012) questa tragicommedia che, fin dal titolo, rivela i suoi punti di riferimento, e racconta: «Da piccola volevo scrivere storie, ma il lavoro dello scrittore mi è sempre parso troppo solitario, quando sono inciampata nel mondo del cinema a 25 anni mi è sembrato un modo meraviglioso per raccontare storie accompagnati in un viaggio da un lavoro di gruppo che rende prezioso ogni filo della trama. Ho fatto la gavetta prima in produzione, quindi come aiuto regia, auto-producendomi i primi corti con gli scarti di pellicola dei set su cui lavoravo. I primi festival, i premi, uno dal Maestro Monicelli mi hanno incoraggiato e da lì sono passata al rutilante mondo del videoclip, tanta libertà di provare la tastiera della mia immaginazione. Ho esplorato il mondo del documentario per mettermi alla prova in prima linea, come per il documentario per Amnesty sui desaparecidos. Il debutto al cinema è stato con un film indipendente e coraggioso, “Tra cinque minuti in scena”, che gioca con i linguaggi del teatro, del documentario e del cinema per raccontare con un tocco di leggerezza, poesia ed ironia un tema non facile come quello dei caregiver. Nel 2019 è uscito nelle sale il mio secondo film “Genitori quasi perfetti” una commedia scomoda e irresistibile sulla follia della genitorialità contemporanea, con un cast di prim’ordine e la sfida della mono-location. Sempre affamata di nuove sfide ho ora in sviluppo o finalizzazione progetti su vari fronti e linguaggi dal documentario d’arte alla regia esecutiva di progetti seriali».